CAPITOLO 14

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Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l'intelligenza che si vincono i campionati. (Michael Jordan)

«Preparare la presentazione della campagna pubblicitaria al posto tuo? Leonardo sei impazzito?! Non ne nascerà nulla di buono!»

«Ha già portato qualcosa di buono, intanto hai smesso di darmi del "lei"! Ce ne hai messo di tempo! In ogni caso temevi volessi rubare il lavoro di Vittoria, adesso lo presenterai tu al mio posto. Mi sembra un'idea geniale. Due sorelle che hanno fatto studi simili, ma opposte di carattere, intente a lavorare allo stesso progetto: ambizioso e con una scadenza bruciante. Precisina e iper-organizzata la prima, istintiva e passionale la seconda. La cosa è intrigante è dire poco! Ci sarà da divertirsi».

«Leonardo non è il mio lavoro, non sono preparata, non ne so nulla».

«E' proprio per quello che te la farò fare, litigo con tua sorella per gli stessi motivi da anni. Lei ritiene che essere organizzati e preparati sia l'arma vincente. Io, invece, ritengo che debba prevalere l'idea, quello che arriva all'anima del consumatore finale. A sistemarla ci sarà un intero Team, ma se l'idea non è vincente, il lavoro resterà mediocre».

«Leonardo tu hai una genialità, probabilmente fuori dal comune, che ti permette, anche in pochi giorni, di dare vita ad una campagna pubblicitaria da urlo, ma io non saprei da che parte cominciare!»

«Alice è proprio per questo che insisto che tu lo faccia. Tu credi che perché si è laureata con 110 e lode tua sorella sia migliore, che se i tuoi genitori apprezzano la sua continua programmazione, semplicemente perché evita di dare loro pensieri, sia giusto programmare, che se non si butta mai in niente che prima non abbia calcolato, sia giusto calcolare: non è assolutamente vero! Io ne sono la prova vivente! Tu sei come me, Alice, ma non lo hai ancora capito. Einstein diceva che "ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua abilità ad arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido"».

«Così mi fai piangere».

«Alice ti chiedo solo di provarci. Libera la mente ed immagina una situazione che vede il nostro prodotto come protagonista, una situazione che se devi scegliere quale comprare, sceglieresti quello e non un altro. L'idea Alice, al resto ci penseremo noi, ho un intero Team di geni che lavorano con me. Andrea è il mago della grafica, Luca studia cinema, con i video è un genio, Sara si occupa della musica, trova sempre delle colonne sonore pazzesche, Laura e Ludovico scrivono i testi. A te chiedo solo di chiudere gli occhi e descrivermi quello che vedi, quello che senti, quello che ti emoziona veramente».

«Dimmi che hai già fatto il lavoro e che alla fine presenterai il tuo».

«No, Alice, presenterò il tuo di progetto, ma devi crederci, se non sei la prima a credere in te stessa chi dovrebbe farlo? Avrai una notte per pensarci, domani dovrai buttare giù i contenuti e la sera me lo esporrai. I ragazzi del Team ne faranno un capolavoro. Per venerdì sera, giorno della scadenza, la presentazione sarà reale e vincente. Per tua fortuna la nave domani sarà in navigazione tutto il giorno, non ti perderai niente, avrai tutto il tempo necessario per ideare un vero capolavoro».

«Ribadisco che tu sei un pazzo. Un giorno per fare quello che mia sorella impiega una settimana, a volte dei mesi!»

«In un certo senso sei facilitata, questo prodotto appartiene al tuo mondo, va bene, non sei una pubblicitaria, ma sei una consumatrice, hai buon gusto e sai esattamente cosa ti piace».

«Ho paura a chiedertelo».

«E' una bollicina Italiana: il cliente è molto fiero della sua terra, la zona collinare di Franciacorta, in Lombardia, e dell'equilibrio che ha ottenuto dopo anni di selezione delle diverse uve, tradizione trasmessa da tre generazioni. Ha partecipato al Vinitaly e quest'anno si è aggiudicato il primo premio di "Bollicina italiana". Vorrebbe rendere il suo prodotto riconoscibile ad un pubblico più ampio e sottolineare l'orgoglio, tutto italiano».

«Mi piace, adoro girare le cantine meno conosciute ed ascoltare le storie che hanno alle spalle. Ne parlavamo prima, a proposito di vini, in questo hai ragione, è un prodotto che appartiene al mio mondo, spero solo di non rovinare tutto, di non screditare anche te».

«Tranquilla, sai che se mi licenziassero verrò a lavorare nel tuo locale».

«Leonardo, dopo sabato, non so neppure se avrò mai, un mio locale».

«Cerca di essere positiva. Ti ho mandato la mail con i dettagli forniti dal cliente. Mi piacerebbe restare con te e continuare la serata, ma hai un lavoro da fare, dovresti rientrare. Ti accompagno?»

«Sì, qualcosa mi dice che sarà una notte lunga e tormentata. Meglio iniziare subito. Grazie per la cena e per la compagnia, un po' meno per la punizione. Di quella avrei fatto volentieri a meno».

«Vedrai che ti stupirai da sola. La difficoltà è quella iniziale di mettersi in gioco e di partire, poi tutto arriverà da solo. Non ho alcun dubbio, sarà un successo».

«Vorrei esserne altrettanto certa».

«Buonanotte, ci vediamo domani sera».

«Buonanotte Leonardo».

«Alice?»

«Dimmi».

«Un'ultima cosa. Ricordati di metterci il cuore».

«Farò del mio meglio».

Spazio Kiki

Punizione interessante ... Ma non era sufficiente scegliere tra "Dire, fare, baciare, lettera, Testamento e pugno sotto al mento?" Che poi un paio di queste non erano poi così male ...
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