CAPITOLO 37

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Quello che conta tra amici non è ciò che si dice, ma quello che non occorre dire.

(Albert Camus)

Sento delle voci lontane, mi giro dall'altra parte del letto per non essere disturbata. E' stata una nottata pazzesca, ricca di mille emozioni diverse, ho sonno e non ho nessuna intenzione di alzarmi.

«Ali, ci sono tua madre e tua sorella nel mio soggiorno, alzati».

«Fede, dimmi che è un tuo scherzo idiota».

«Non arriverei mai a tanto. Meno che meno di sabato mattina, ci tengo alla mia incolumità. Purtroppo, mio malgrado, si sono materializzate veramente e sembra non volersene andare».

Non ci posso credere, guardo l'ora e sono le 11 di sabato mattina. Ripeto, sabato alle 11. Se non vengono ad annunciare la morte di un mio familiare, potrei farlo io tra qualche minuto in diretta».

«Ciao, ditemi chi è morto, così vi faccio le condoglianze e torno finalmente a dormire».

«Alice, Santo cielo, ci hai fatto preoccupare a morte!!! Ma ti pare che dobbiamo sapere dello spiaggiamento della nave Platinum dal telegiornale!»

«Nave Platinum?!? Ah sì, un vero disastro, ma per fortuna non è morto nessuno, anche gli ultimi dispersi sono stati trovati sani e salvi, pertanto, grazie per la visita, ma io adesso me ne torno a dormire».

«Alice, ma ti rendi conto che le operazioni di salvataggio sono durate una notte intera e non ti sei minimamente degnata di una telefonata?!?»

«Scusate, ero impegnata a sopravvivere prima e a vivere poi ...»

«Sopravvivere, vivere, che stai dicendo?! Dev'essere lo shock, ma per fortuna sei tutta intera».

«Tranquille, sto bene, sfortunatamente invece Federico si è fratturato una gamba».

«Abbiamo visto, ci ha aperto lui la porta, in effetti camminava con le stampelle».

«Bene, adesso che vi siete messe il cuore in pace, vi saluto e torno a letto».

«Alice, tu non vai da nessuna parte, intanto vieni subito qui e fatti abbracciare! Ci hai fatto prendere uno spavento enorme e pensare che è tutta colpa mia se ti trovavi in quella nave, per recuperare il mio portatile! Se ti fosse successo qualcosa, non me lo sarei mai perdonato!»

«Vittoria puoi smetterla di abbracciarmi?! A proposito, una volta guarita dal Covid, hai recuperato in agenzia il tuo famigerato pc?»

«Certamente, ho anche terminato il mio lavoro, una campagna pubblicitaria esemplare, Leonardo impazzirà, stavolta non avrà sicuramente avuto il tempo di preparare un lavoro che si rispetti, il cliente s'innamorerà della mia presentazione!»

«Leonardo? A proposito della campagna pubblicitaria devo dirti una cosa ...»

«Alice sei in mutande?! Hai dormito con questo top striminzito tutto attillato e le mutande?»

«Dovevo toglierle?!»

«Certo che no!! Un pigiama Alice, non avevi un pigiama da indossare, visto che hai dormito nella stessa casa di un uomo? O mio Dio, avete dormito assieme?»

«No, Vittoria, non abbiamo dormito assieme, avevo paura di urtare la sua gamba fratturata, così abbiamo dormito su letti separati, lui sulla matrimoniale ed io in cameretta. Ma poi, cosa te lo dico a fare, potrò fare quello che voglio a 29 anni?!?»

«Alice, non sarà mica esploso l'amore durante la crociera? Sono anni che la tirate lunga con questa storia dell'amicizia, guarda che ci renderesti felici a metterti con lui. Certo, con il tuo carattere pensavo fossi attratta da tutt'altro genere, ma in fondo, a volte anche gli opposti si attraggono, sarebbe un ottimo partito, è sempre stato un bravo ragazzo, di buona famiglia, è educato, ha un buon lavoro e...»

Furto di Cuori in Alto MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora