CAPITOLO 15

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La vita stessa è la prima e la più grande delle arti.(Oscar Wilde)

Decido di prendere uno dei blocchi di Benedetta, una matita, il cellulare con il carica batterie e mi trasferisco in cabina di Fede. Avrò bisogno di più tempo possibile per stare da sola, Fede rientrerà sicuramente dopo di lei e soprattutto, non voglio interferenze di nessun tipo.

Benedetta lavora in Agenzia e, come mia sorella, avrebbe sicuramente da ridire sulla mia non organizzazione, sul mio non ordine, sulla mancanza di una lista da spuntare, sul fatto che il tempo sia poco e la confusione sia tanta.

Decisamente migliore la scelta di andare nella cabina di Fede, infatti se anche dovesse rientrare, si farebbe piccolo, piccolo e si metterebbe a dormire senza proferire parola al riguardo. Mi conosce da troppi anni, se sono già agitata di mio, sa che per il bene di tutti, è meglio prendere le distanze. Gli scrivo un messaggio per avvertirlo.

Mi piazzo comoda sopra al letto matrimoniale, con tutte le mie cose a portata di mano. Sono pronta, non ho la minima idea di dove si dovrebbe iniziare, così decido di fare quello che nella vita mi riesce meglio: improvvisare.

Il mio primo schizzo lo dedico alla bottiglia, la protagonista per eccellenza, oggetto del desiderio della mia campagna pubblicitaria. M'ispiro all'immagine fornita dal cliente: una bottiglia in vetro nero, con un collo allungato, dalla forma affusolata, con uno stemma della cantina, rotondo in ceralacca rossa, impresso direttamente nel vetro nella parte finale del collo e l'etichetta, molto bassa color argento. Bottiglia elegante ed originale.

Il secondo schizzo è dedicato alle vigne, intere file regolari, che si estendono per diversi ettari dalla fine del cortile della cantina fino all'orizzonte. I pali di testata della vigna, rivolti alla cantina, hanno anch'essi un punzone di ceralacca rosso, identico a quello impresso sulle singole bottiglie.

Il terzo disegno rappresenta invece la Cantina, composta da una parte antica, la struttura originaria ricavata da un antico granaio di famiglia, rivestita in fase di ristrutturazione di assi di legno orizzontali e di una parte nuova, moderna, con vetrate panoramiche ed una vasca rettangolare con giochi d'acqua.

Studio la storia del cliente, leggendo tra le informazioni che mi ha girato Leonardo, cercando di registrare nella mia mente, tutti i suoi tratti peculiari, quelli che vorrei esaltare nella mia presentazione.

Emerge che il titolare della Cantina Visconti Borromeo è un signore molto distinto, d'altri tempi, sulla settantina, felicemente sposato da quasi cinquant'anni ed ha 3 figlie femmine. Molto legato alla sua terra d'origine, alla famiglia ed al suo Paese in generale, con tutte le sue innumerevoli bellezze di cui è un grande estimatore.

Lui è lombardo, la moglie veneziana, una figlia vive a Roma, una in Toscana ed una a Napoli.

Ama tutte le forme d'arte, in particolare la musica classica, la lirica, la pittura, l'architettura moderna e la letteratura. Si rilassa suonando il pianoforte, bevendo un buon bicchiere di vino e fumando di tanto in tanto un sigaro cubano.

Praticamente sono già innamorata di quest'uomo.

Per un attimo chiudo gli occhi e ripercorro mentalmente tutte le informazioni acquisite.

Decido di non seguire nessuna linea logica, ma di andare a mano libera, disegnando sommariamente, con poche linee stilizzate ed approssimative, tutto quello che mi passa per la mente. Tutto quello che mi trasmette delle emozioni, senza nessuna regola, senza un ordine preciso.

Disegno una sala signorile di un palazzo storico, nel bel mezzo di una festa, con gli ospiti che ballano in coppia un Valzer, circondati di affreschi preziosi e lampadari di vetro di Murano.

Non so ancora dove mi trovo, ma ricordo di amare l'Italia in tutte le sue bellezze artistiche, architettoniche e storiche. Mi vengono in mente palazzi, teatri ed anfiteatri.

Penso al Veneto, disegno Palazzo Ducale, la Basilica di S. Marco, il Ponte di Rialto, l'Arena di Verona.

Passo alla Lombardia, disegno il Duomo di Milano, la Galleria Vittorio Emanuele II, il Teatro alla Scala.

Mi sposto in Toscana, disegno il ponte vecchio, la Galleria degli Uffizi, la torre di Pisa.

Scendo a Roma e disegno la Basilica di San Pietro, il Colosseo, l'altare della Patria, la Cappella Sistina.

Arrivo in Campania, disegno uno scorcio della Costiera Amalfitana, la Reggia di Caserta, Piazza del Plebiscito, il Teatro San Carlo.

Il mio viaggio emozionale continua, questa volta cambiando la mia percezione sensoriale da visiva ad acustica: ripercorro mentalmente i brani di musica classica più famosi, Bach, Mozart, Tchaikovsky, Pachebel, Offenbach, Beethoven, Delibes, Vivaldi, Wagner.

La mente corre poi alle Opere Liriche, la Traviata e l'Aida di Giuseppe Verdi, la Carmen di Bizet, Il Flauto Magico di Mozart, Il Barbiere di Siviglia di Giacomo Rossini, la Boheme e la Tosca di Giacomo Puccini.

Sono le 2 del mattino, comincia ad annebbiarsi la vista, la mano è indolenzita.

Di Federico nessuna notizia.

Mi appoggio sul suo cuscino, facendo una carrellata di tutti i miei bozzetti, cercando un filo conduttore. La bellezza, l'arte, la musica.

Riparte il mio viaggio emozionale.

Mi addormento.

Spazio Kiki

Sono le 2 del mattino. Scusate, ma non vi sembra che manchi qualcuno in cabina di Fede?!? 🤔

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Furto di Cuori in Alto MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora