Capitolo 4.

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(Ciao a tutti, prima di tutto voglio presentarvi i due nuovi personaggi, Blake e Megan.)

Blake Richmond

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Blake Richmond

Megan Richmond (sorella di Blake)

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Megan Richmond (sorella di Blake)

•••••••

Rimanemmo scioccate alla vista dell' "auto" di Blake. Era una limousine. Non ne avevo mai vista una da vicino figuriamoci salirci sopra. Eravamo elettrizzate. Le ragazze non se lo fecero ripetere due volte e si fiondarono all'interno. Dopo salì Megan, poi Blake mi porse la mano per aiutarmi e salii anch'io, infine salì lui, sedendo di fianco a me.
Gli interni erano uno spettacolo. C'erano luci viola, spazio enorme e addirittura un tavolino nel mezzo. Megan prese una bottiglia di Champagne da un secchiello con il ghiaccio e propose un brindisi.

"Che ne dite di iniziare a festeggiare?"
stappò la bottiglia e versò un calice a ognuno.
"A te fratello! Auguri!"
Brindammo e poi bevvi in pochi sorsi il mio. Era davvero buonissimo.

"Auguri." sussurrai a Blake avvicinandomi al suo orecchio. Lui rispose con un sorriso.

Arrivammo a casa sua. Casa è decisamente riduttivo. Era tipo la casa bianca leggermente più piccola. Un posto enorme circondato da un giardino ben curato, statue e cespugli di rose. Era un sogno.
La musica si sentiva forte e c'erano fari e luci ovunque rendendo l'atmosfera simile ad una discoteca ma più di classe.
Appena varcammo la soglia Blake venne invaso dalla gente. Presi le ragazze per mano e ci allontanammo di qualche metro dal trambusto.

"Ella ma ti rendi conto di dove siamo? Questo sarà un fottuto principe. La limo, poi questa reggia."

"Michelle dovresti conoscermi. Lo trovo davvero bello, attraente ma tutto questo mi mette l'ansia. Avrei preferito fosse più normale. Non vedo perché dovrei piacergli io avrà il mondo ai suoi piedi."
dissi con un sospiro. Anne mi abbracciò.

"Amica mia tu pensi troppo."

"Sarà, ma vorrei ricordarvi che fra tre giorni inizio a lavorare come cameriera. Non sono nessuno. Io non posso distrarmi, ho i miei obiettivi nella vita ed essere il giocattolino di uno ricco, per quanto lui sia bello, non rientra fra questi."

"Ma Ella, puoi fare entrambe le cose. Si vede che gli piaci, non ti toglie gli occhi di dosso."
insiste Michelle.

"Ragazze basta, godiamoci la nostra prima festa Newyorkese, non sappiamo quando né vivremo altre di così fighe. Andiamo a bere."

Iniziammo ad esplorare l'ambiente. Dopo l'ingresso si distendeva un'enorme sala dove già molte persone ballavano, di fronte proprio vicino a un'enorme vetrata, c'era la postazione del Dj mentre sulla sinistra si apriva un'altro spazio che doveva essere una sala pranzo. Sul tavolo c'erano prelibatezze di ogni tipo mentre uno squadrone di camerieri girava con i vassoi tra gli invitati per servire dello champagne. Superando quella che avevamo identificato come sala pranzo, c'era un enorme bancone e alcolici di ogni tipo.

"Che ne dite. Champagne o ci andiamo più pesante?" proposi aspettando il loro parere.

"Non c'è nemmeno bisogno di dirlo amica, andiamo subito a farci uno shot."

Battemmo il cinque e ci incamminammo al bancone. Anne chiese tre shot di tequila al barman che in pochi secondi li posò di fronte a noi. Ce li scolammo in un secondo e poi andammo in pista a ballare.

••••••

Blake's pov...

Che giornata! Questo compleanno era decisamente il più interessante degli ultimi...beh degli ultimi 28 anni.
Ella, si chiamava Ella quella meravigliosa e impacciata ragazza con cui mi ero più volte scontrato. Beh era più lei che si scontrava con me a dire il vero. Quando la vidi al ristorante, rimasi a dir poco incantato. Era bella anche al mattino quando mi aveva buttato il caffè addosso, con il viso stanco, i capelli in disordine. Ma al ristorante....era una ninfa. Davvero disarmante. Non potevo lasciarla andare via senza almeno farmi dare il numero quindi decisi di invitarla al mio party. Odiavo queste feste ma Megan ci teneva, diceva che giova all'immagine quindi non avevo davvero altra opzione, mi piaceva renderla felice e lei amava organizzare eventi visto che oltre al suo lavoro era anche la sua passione.
Stare vicino a Ella mi dava una certa energia, lei era davvero bella ma la cosa che più mi aveva ipnotizzato erano i suoi occhi. Due perle rare, sfumate di ricchi riflessi verdi e dorati.
Quando siamo giunti alla festa l'avevo persa di vista. Troppe persone mi si erano avvicinate per farmi gli auguri ed essendo molta gente dei miei ambienti, non potevo davvero tirarmi indietro anche se l'unica cosa a cui pensavo era Ella.

Passò più di un'ora tra auguri e strette di mano. Credo che davvero avevo salutato ormai tutti gli invitati. Quindi, una volta alleggerita la pressione intorno a me, iniziai a cercarla.
Non ci misi molto, era in pista a ballare con le sue amiche.
Wow...pensai. Si muoveva a ritmo con sensualità, potevo vedere le sue curve muoversi sinuose. Non avevo mai visto qualcuno così bello. E ciò che la rendeva ancora più bella era il modo in cui si divertiva e rideva. Non riuscivo più a stare lontano. Afferrai un calice di Champagne da un vassoio e lo bevvi d'un fiato poi a passo sicuro le andai vicino.

"Posso avere un ballo?" non finii nemmeno la frase che le amiche me la spinsero tra le braccia ridacchiando mentre lei le fulminava. Prese le mie mani con un sorriso e mi si avvicinò.
Le misi una mano sul fianco e la tirai con più forza, schiacciandola contro il mio petto. Mi ero promesso..stasera avrei avuto come minimo il suo numero.

Dreaming In New York CityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora