4. Mistake

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"Finalmente ti ho trovata" disse il ragazzo dagli occhi color nocciola.
Riuscivo a sentire il tocco leggero delle sue dita sul mio volto e il suo viso avvicinarsi sempre più al mio.
Le nostre labbra stavano quasi per sfiorasi quando lo vidi sparire improvvisamente proprio davanti ad i miei occhi.

Mi svegliai di soprassalto con la fronte sudata e il cuore che batteva all'impazzata.
"Era solo un sogno ..." dissi tra me e me.
Mi voltai verso il comodino e notai con grande stupore che erano ancora le 4 del mattino.
Poggiai nuovamente la testa sul morbido cuscino di piume ed i miei pensieri tornarono improvvisamente al sogno appena fatto.
"Chi era quel ragazzo ?" mi chiesi osservando il candido soffitto della mia stanza.
Ogni suo tocco , ogni suo sguardo
sembrava talmente reale da riuscire quasi ad avvertirlo sulla mia pelle.
"È tutto frutto della tua immaginazione Emma" continuavo a ripetere tra me e me.
Eppure il suo viso non mi era per niente nuovo , anzi sembrava quasi familiare.
Continuavo a rigirami tra le calde coperte del mio letto ma nulla , non riuscivo a prendere sonno.
Improvvisamente ricordai che il giorno dopo sarebbe stato il mio primo giorno di scuola a Pickering.
Il mio corpo fu avvolto improvvisamente da un leggero brivido , probabilmente causato dall'eccessiva emozione.
Avrei rivisto i miei vecchi amici e probabilmente me ne sarei fatta di nuovi .
Quello sarebbe stato per me un nuovo inizio , l'inizio di una nuova vita.

Sentii l'irritante suono della mia sveglia rimbombare in tutta la stanza.
Erano circa le sette del mattino , aprii improvvisamente gli occhi e dopo non molto mi diressi a passo spedito verso il bagno.
Mentre attraversavo il corridoio potevo sentire uno splendido odore di pancakes provenire dal piano di sotto.
Feci una rapida doccia e dopo aver avvolto il mio corpo attorno ad un asciugamano , tornai in camera mia.
I raggi del sole mattutino illuminavano la stanza segnando l'inizio di un nuovo giorno.
Indossai l'uniforme scolastica della Pickering Hight School e scesi di corsa al piano inferiore.
Entrai in cucina e lì trovai mio padre intento a preparare la colazione.
"Buongiorno papà" dissi sorridendo.
"Buongiorno" rispose , porgendomi un piatto stracolmo di pancakes.
"Dov'è Kacey ?" chiesi sorpresa.
Non che mi interessasse la sua presenza ma trovavo strano il fatto che fosse ancora in giro a crearmi problemi.
"Kacey è un medico al Toronto Hospital e oggi aveva il turno di mattina" rispose papà ancora indaffarato ai fornelli.
Kacey ? un medico ? Come poteva un oca come lei essere un medico ?
Non risposi e preferii continuare a magiare i miei pancakes.
"Allora , pronta per il tuo primo giorno di scuola ?" Chiese cambiando discorso.
"Abbastanza ... Sono solo un po' emozionata" confessai.
"Vedrai che andrà tutto bene" disse baciandomi dolcemente la fronte.
Ecco , era quello il papà che ricordavo.
Sembrava così diverso quando Kacey era via , sembrava finalmente se stesso.

-

Attraversai velocemente l'atrio della Pickering Hight School in cerca del mio armadietto.
Decine di adolescenti in preda agli ormoni affollavano i corridoi. Tutta quella gente che mi fissava , tutti quei ragazzi pronti a giudicarmi , iniziavo ad odiare l'idea di frequentare il liceo.
Mi sentivo un pesce fuor d'acqua e avere tutti quegli occhi puntati addosso mi faceva sentire ancora più a disagio.
Arrivai all'armadietto numero 267 situato nel lato ovest della scuola e non molto lontano dalle aule principali , l'armadietto perfetto insomma.
"Che sfortuna aver beccato proprio l'armadietto 267" disse una voce sconosciuta alle mie spalle.
Mi voltai e vidi una ragazza sorridermi gentilmente. Aveva lunghi capelli neri e ricci , due piccoli occhietti marroni ed un paio di occhiali enormi poggiati sul naso. A prima impressione sembrava una ragazza adorabile ma dopo aver conosciuto Kacey chi poteva dirlo ?
La guardai con aria confusa in attesa di spiegazioni e dopo non molto aggiunse :
"Sarai la vicina di armadietto di Jennifer Lam la ragazza più popolare e odiosa della scuola".
Jennifer Lam. Il suo nome mi metteva già su i nervi.
"Comunque io sono Stella " disse la ragazza dai lunghi capelli neri.
"Io mi chiamo Emma" risposi sorridendo.
"È stato un piacere conoscerti , se hai bisogno di qualcosa chiedi pure" disse per poi allontanarsi.
Annuii e rivolsi nuovamente le mie attenzioni all'armadietto.
Inserii con difficoltà la combinazione e vi infilai dentro tutti i miei libri.
Sentii un improvviso ticchettio , un suono fastidioso simile a quello dei tacchi alti quando toccano il suono.
Mi voltai e vidi una ragazza dai vaporosi capelli biondi e dal fisico alto e snello. Era accompagnata da altre due ragazze ed indossava un paio di tacchi vertiginosi per niente adatti all'ambiente scolastico.
Doveva essere Jennifer Lam , la ragazza di cui mi aveva parlato Stella.
"Tu devi essere quella nuova" disse osservandomi dalla testa ai piedi.
"S-si , mi chiamo Emma" dissi balbettando.
"Io sono Jennifer ma sono certa che lo sapevi già , dopo tutto , tutti sanno il mio nome" disse rivolgendomi un sorriso stracolmo di falsità.
Continuai a sistemare le mie cose all'interno dell'armadietto cercando di evitarla il più possibile.
Non volevo avere nulla a che fare con quell'odiosa arpia.
"Mi hanno detto che conosci Shawn Mendes..." aggiunse lasciando un'occhiatina alle sue amiche.
"Si giocavamo insieme da bambini e .." Non riuscii a finire la frase che Jennifer mi interruppe.
"Inventare storie non ti aiuterà a diventare popolare. Sei una perdente e rimarrai per sempre tale" disse con odio per poi ridacchiare con le sue amichette.
Abbassai lo sguardo , malgrado avessi detto solo la verità preferivo evitare i guai.
"Ah , quasi dimenticavo" aggiunse guardandomi con aria di sfida.
Mi afferrò da un lembo della mia maglietta per poi sentire l'armadietto chiudersi improvvisamente.
Quella brutta strega aveva incastrato la mia maglietta all'interno dell'armadietto.
"Benvenuta alla Pickering Hight School" sussurrò al mio orecchio per poi allontanarsi con le altre due ragazze.
Cercai di liberarmi con tutte le mie forze fino a quando non sentii il tessuto vedere.
Gran parte della maglietta era ormai strappata.
Sentii le risate degli altri studenti espandersi per tutto il corridoio ed il mio viso diventare sempre più rosso.
Certo che per essere il mio primo giorno di scuola era iniziato proprio male.
*******
Il resto della giornata passò in fretta e in maniera tranquilla. Gran parte dei professori sembravano gentili e professionali e le aule erano tutte ben attrezzate. Mi stavo dirigendo lentamente verso casa quando sentii qualcuno chiamarmi alle spalle.
Mi voltai e vidi il volto sorridente di Stella.
"Allora Emma , come è andato il tuo primo giorno di scuola ?" Chiese raggiungendomi.
"Diciamo che sarebbe potuto andare meglio" dissi mostrandole la mia maglietta strappata.
"Cosa è successo alla tua maglietta ?"
chiese sorpresa.
"È stata Jennifer. Non riesco a capire cosa le ho fatto di male" risposi con aria affranta.
"Magari vede in te una minaccia" disse rivolgendomi un sorriso.
"Una minaccia ?" Non riuscivo a capire.
"Si , guardati. Sei bella sia dentro che fuori. Jennifer potrà anche essere bella all'esterno ma rimarrà sempre una persona cinica e orribile all'interno."
Nessuno mi aveva mai detto una cosa simile.
Non sapevo cosa dire così mi limitai a ringraziala per le sue splendide parole.
"Ora devo andare" disse prima di imboccare una piccola stradina.
"Ah , Emma " aggiunse.
"Sento che diventeremo ottime amiche" Disse sorridendo.
Ricambiai il sorriso e dopo averla salutata continuai per la mia strada.
In circa dieci minuti arrivai davanti la porta di casa mia.
"Sono a casa" urlai non appena entrai all'interno.
Salii nella mia stanza e poggia lo zaino sul mio comodo letto.
Notai qualcosa sul mio comodino , sembravano le foto che avevo trovato il giorno prima.
Mi avvicinai per osservarle e notai che erano tutte tagliate in piccoli pezzettini.
Sentii le lacrime scendere lungo il mio viso ed il mio cuore offuscarsi sempre più.
Chi poteva aver fatto una cosa del genere ?
Fu in quel momento che ricordai le parole di Kacey. Lei provava fastidio per qualsiasi cosa che riguardasse mia madre e quelle foto , quelle foto rappresentavano l'unico ricordo della mia vecchia famiglia.
Era stata lei , ne avevo le certezze oramai.
Avevo voglia urlare , scappare via da quella realtà che mi faceva tanto soffrire ed invece restavo lì immobile a pensare a ciò che avevo perso.
Avevo perso l'unico ricordo che mi legava al passato , che mi legava a Shawn e che mi legava alla mia famiglia.
E mentre le lacrime continuavano a segnare il mio viso , la mia mente veniva invasa da un forte sentimento di rabbia.
"Forse venire a Pickering è stato un errore , un terribile errore" dissi tra i singhiozzi.

Aftertaste || Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora