28. Best mistake I've ever made

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Shawn's pov

Continuavano a camminare nervosamente lungo i corridoi di quel solito ospedale rivolgendo di tanto in tanto il mio guardo al di là della finestra.
Piccole goccia di pioggia picchiettavano ritmicamente contro i vetri mentre il vento forte ed incessante muoveva i rami degli alberi.
Non potevo immaginare tempo peggiore.

L'ansia dentro di me cresceva ogni istante di più accompagnata da un forte senso di impotenza.
Stavo per perdere la persona che più amavo al mondo senza poterle nemmeno dire addio.
Mi avevano chiamato qualche ora prima dall'ospedale dicendomi che le condizioni di Emma erano terribilmente degenerate e che le restava poco tempo ormai.
Così mi ero subito precipitato lì  , malgrado gli avvertimenti della signora White , nella speranza di poterla vedere un ultima volta.

"Credevo di essere stata abbastanza chiara , Shawn" disse la madre di Emma avvicinandosi progressivamente verso di me.

Il suo volto era quasi irriconoscibile a causa delle lacrime e i suoi occhi erano colmi di dolore.

"Signora White"
"So di essere io la causa di tutto questo ma la prego, mi lasci vedere sua figlia un ultima volta" risposi mentre sentivo sempre più mio il viso segnarsi di lacrime.

I sensi di colpa mi stavano logorando dentro progressivamente e non sapevo per quanto tempo sarei riuscito a resistere ancora.

"Ti rendi conto che perderò la mia unica figlia per colpa tua ?"
Chiese con la voce rotta dal dolore.

Ero io , ero io l'unica causa di tutto quella sofferenza e non me lo sarei mai perdonato.

"Lascialo entrare"
Sentii una voce maschile parlare in lontananza.

Mi voltai e vidi con mia grande  sorpresa il padre di Emma raggiungerci lentamente.
I suo volto era freddo ed impassibile ed i suoi occhi color ghiaccio illeggibili.

"Non sono cose che ti riguardano"
Rispose la signora White fulminandolo con lo sguardo.

Non avrei immaginato che il padre di Emma si sarebbe presentato in ospedale ne tanto meno che avrebbe rivolto parola alla madre di Emma.

"Lo sono invece. Mia figlia mi riguarda e mi dispiace non averlo capito prima.
Questo ragazzo ha amato Emma come io non ho mai fatto e gli devo molto per questo."

"Io non merito un'altra possibilità , ma lui si"

Concluse.

I due si lanciarono uno sguardo talmente intenso da risultare incomprensibile.
Quelle parole mossero qualcosa nella madre di Emma , tanto da riuscire incredibilmente a farle cambiare idea.

"Stanza 103" disse con un fil di voce la signora White abbassando lo sguardo.

"Grazie" fu unica parola che uscì dalla mia bocca.

Camminai a passo veloce lungo il corridoio fino a quando non mi ritrovai davanti ad una porta di legno chiaro semichiusa.

La aprii lentamente ed entrai all'interno della stanza cercando di non fare rumore.

Era lì distesa sul letto.
Il suo volto un tempo candido e bello era ora sfregiato e coperto di ferite.
Al suo corpo erano collegati una miriade di macchinari e alle sue braccia piccoli tubi.

Quell'immagine mi distrusse letteralmente il cuore ,
non credevo di essermi sentito peggio prima d'allora.

Mi sedetti sulla sedia imbottita di tessuto nero posta accanto a letto e portai le mie mani al viso iniziando a piangere.

"Perché piangi Shawn ?" sentii la sua voce flebile chiedermi dolcemente.

Rimasi alquanto sorpreso nel sentirla parlare tanto che per qualche istante pensai fosse frutto della mia immaginazione.

"Ho rovinato tutto Emma" risposi con un fil di voce senza sollevare lo sguardo.
Non riuscivo nemmeno a guardarla in quelle condizioni.

"Non lo hai fatto" rispose facendo evidentemente fatica a parlare.

"È così invece. Sono stato un errore , un terribile errore"  stentai a dire tra i singhiozzi.

Sentii improvvisamente qualcosa afferrare la mia mano con un tocco delicato.
Sollevai lo sguardo e vidi la piccola mano di Emma sporgersi dal letto per accarezzare la mia dolcemente.

"Sei stato l'errore migliore della mia vita" disse.

Sapevo che comunque sarebbero andante le cose Emma mi avrebbe perdonato ed era questo che contava.

Accarezzai leggermente la sua mano e mi avvicinai al suo volto per darle quello che probabilmente sarebbe stato il nostro ultimo bacio.

Le scostai i lunghi capelli marroni dal viso e poggiai le mie labbra sulle sue.
Il suo tocco caldo e delicato mi era mancato terribilmente.

Mi allontanai progressivamente e la guardai dritta negli occhi , malgrado tutto rimaneva pur sempre bellissima.

"Cantami una canzone Shawn" disse cogliendomi di sorpresa.

Mi sedetti nuovamente accanto al suo letto continuando a stringerle la mano.
La sua richiesta mi aveva un po' spiazzato ma di certo non volevo deluderla.

"Turns out that no one can replace me
I'm permanent you can't erase me"

Vidi i suoi occhi chiudersi rilassati e il suo volto accennare ad un lieve sorriso ,  così decisi di continuare.

"I'll have you remember me
One more kiss is all it takes
I'll leave you with the memory and the aftertaste"

Sentii la sua piccola mano mollare progressivamente la presa e il suo respiro diventare sempre più debole.

"Emma" la chiamai mentre sentivo la preoccupazione crescere in me.
"Emma" urlai nuovamente.

Chiamai il suo nome ancora , ancora e ancora nella speranza che si risvegliasse.
Ma era troppo tardi ormai.

Aftertaste || Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora