passato

848 38 0
                                    

"Vieni qui piccola" disse battendo la mano nel divano
"No stronzo" mi scappò dire

Si girò di scatto verso me alzandosi e venendomi incontro. Oh merda che ho combinato. Feci dei passi indietro mentre lui si avvicinava sempre di più.

"Ti ammazzo" urlò alzando una mano verso me mentre io mi abbassavo e per la prima volta scoppiai a piangere davanti a lui, prima che potesse picchiarmi. Ma si fermò.

"Mia sorella avrebbe la tua età" disse mentre si abbassava per poi accarezzarmi la guancia.
"T..tua sorella?" Dissi spostandomi dal suo tocco

Si alzò senza parlare e salì le scale. Lo seguì volendo sapere di più. Era in una stanza piuttosto buia, entrava un po di luce dalla finestra aperta, era seduto in una sedia guardando fuori.

"Ti ho conosciuta qui" ammise
Guardai nel suo stesso punto e vidi casa mia. La finestra della camera era aperta e ora capivo come faceva a vedermi era nella casa abbandonata difronte alla mia.
"Come hai saputo come mi chiamo?"
"Tua zia lo urla sempre" Sorrise.
"Già...mi manca" dissi

Ci fu molto silenzio dopo quello che avevo detto poi mi venne in mente l'affermazione che aveva detto lui prima in cucina.

"Come si chiama tua sorella?"
"Si chiamava Jazzy"
"Chiamava?" Chiesi
"Basta" si alzò dalla sedia e lo inseguì "no lasciami solo".

Tutto il giorno sono stata chiusa in camera. Poi il mio stomaco brontolò e pensandoci bene non avevano neanche mangiato a pranzo, decisi di andare giù. Lo trovai steso nel divano a dormire con varie bottiglie sparse sopra di lui, nel piccolo tavolino e per terra. Cavolo aveva bevuto tanto. Iniziai a sistemare e a pulire il disastro. Quando ebbi finito andai a vedere cosa preparare per cena. Aprì il frigo e trovai dei vari ingredienti che unendoli avrei preparato una bella cenetta. Mio papà era un cuoco, penso di aver preso da lui. Mentre la pasta cuoceva, iniziai a preparare la tavola, di solito mangiavamo una pizza o cose che comprava quando tornava a casa dopo essere andato chissà dove. Feci saltare la pasta nella padella e quando era tutto amalgamato impiattai.

"Hey sveglia dormiglione la cena è pronta"
Non rispose, dormiva ancora, andai a vedere di svegliarlo. Era così bello quando dormiva, sembrava così buono. Alzai di poco la maglia per vedere se la ferita era guarita.

"Mhh.." Un suo lamento uscì da quele spendide labbra. Ma che sto dicendo??
"È pronto alzati" dissi scuotendo il suo petto muscoloso.
"Pronto?"
"Si ho preparato la pasta alla matriciana e se non ti muovi si raffredda e non è più buona dopo." Dissi andando verso la tavola apparecchiata
"Chissà che buona" disse ironico
"Vedremo" dissi

Si accomodò a capo tavola e iniziò ad assaggiare la pasta
"Mmm...buona" disse leccandosi i baffi e continuando a mangiare con gusto.
"Da quando non mangiavi un pasto decente?
"Da quando mia mam..." disse per poi zittirsi, evidentemente avevo toccato un tasto dolente del passato che volevo scoprire, perché non è normale ubriacarsi e picchiare ragazze per divertimento.
"Tua mamma?"
"Non voglio parlare del mio passato"
"Del tuo passato, perché?"
"Perché lui..."si fermò per poi ricominciare "smettila di fare domande cazzo! Non ne voglio parlare punto!" Urlò
"Io ti posso aiutare" dissi guardandolo negli occhi
"Aiutare??" Annuì

Era rimasto evidentemente perplesso da quello che dicevo, beh ovviamente sembravo una stupida ad aiutarlo dopo che mi picchiava brutalmente ma se io lo avessi aiutato lui non mi avrebbe più picchiata e mi avrebbe lasciata tornare alla mia vita.

"E come pensi di fare?" Mi domandò
"Beh potresti raccontarmi quello che ti è capitato per iniziare.." dissi alzando e portando via i piatti ormai vuoti
"Oppure potresti aprire le tue gambe per me piccola" disse alzandosi e stringendo da dietro i miei fianchi.

Non si reggeva impiedi, dopo tutte quelle bottiglie di vodka che si aveva bevuto non so come abbia fatto a mangiare.

"Cazzo" lo sentì imprecare. Stava per cadere ma riuscì a prenderlo in tempo rischiando di cadere con lui. Iniziò a correre verso il bagno e capì molto in fretta che andava per vomitare. Lo raggiunsi e mi inginocchiai accanto a lui strofinado la sua schiena. Era molto sudato e stanco, quando ebbe finito lo aiutai ad alzarsi e a sciaquarsi il viso. Lo accompagnai fino al letto dove prese sonno in un secondo...solo ora mi accorsi della foto che aveva in mano...ritraeva due donne una più giovane e una più grande e poi vidi lui accanto alla donna più grande mentre le dava un bacio...la foto era strappata...chissà chi c'era dall'altra parte..

Questo capitolo è un pò più lungo degli altri spero davvero che vi piaccia

Pain《Justin bieber》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora