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Stranamente Max prese bene la notizia della mia gravidanza, la sola idea di diventare zio lo aveva fatto impazzire dalla gioia.
Erano passate diverse settimane da quella cena, la pancia iniziava a vedersi, era arrivato il momento di cominciare a prendere le cose per il piccolo o la piccola, avrei voluto farlo con Lewis o Max, ma erano sempre via per il mondiale, erano testa a testa nella classifica, e in pista si davano battaglia fino all'ultimo colpo consentito, in qualsiasi modo fosse finito il mondiale io sarei stata contenta, ma speravo in Max, dopo tutto Lewis ne aveva vinti 7.
Max scriveva e mi chiamava appena poteva, tra lui e lewis non so chi fosse il più premuroso, ogni tanto mi sfogavo con Kelly, dicendole che mi stavano esasperando, lei mi diceva di portare pazienza.
Quella mattina visto che ero da sola decisi di andare per conto mio per le vie del centro, volevo fare un po' di shopping e cominciare a vedere qualcosa per il piccolo.
Oggi mi ero presa la giornata libera per potermi dedicare un po' a me stessa, passando davanti alla vetrina del mio negozio pensai che era proprio fatta bene e che Denise avesse lavorato in maniera eccellente, entrai per farle i complimenti, lei ne fu contenta, la salutai e poi tornai al mio giro.
Avevo preso delle cosine carine sia per me che per il piccolo o la piccola, chissà ero proprio curiosa di saperlo.
Aspettavo che il semaforo tornasse verde per attraversare la strada e andare verso un bar con terrazza sul mare, oh finalmente verde, attraversai la strada e poi il buio totale.
Quando mi risvegliai lewis mi teneva la mano, max era affacciato alla finestra e Kelly chiamava alla calma tutti quanti.
L: piccola mia
Lewis mi diede un bacio, avevo dolori lungo tutto il corpo, e poi vidi la mia gamba completamente ingessata ed ero leggermente sollevata non ero completamente distesa.
W: cosa mi è successo?
K: una macchina è passata con il rosso
W: e il bambino?
Silenzio, max abbassò lo sguardo, lewis guardò Kelly che sembrava essere l'unica ad avere la forza di rispondermi.
Si sedette vicino a me e prese la mia mano, la baciò prima di cominciare a parlare.
K: tesoro mio l'impatto è stato davvero terribile, e...insomma, non so come dirtelo, anzi non c'è un modo giusto per dirtelo...
Le lacrime iniziarono a scendere lungo tutto il mio viso, avevo capito cosa stava per dirmi, il mio cucciolino non c'era più.
W: non c'è più vero?
K: no
Le braccia di lewis mi avvolsero nell'abbraccio più dolce del mondo, piangevo e non riuscivo a fermarmi, anche Max si avvicinò a me e mi abbracciò, volevo tornare indietro e non uscire di casa, non andare in quegli stupidi negozi e da ultimo non attraversare la strada per uno stupido gelato al caramello salato.
W: e quell'uomo?
M: è un ragazzino di 19 anni, è stato fermato dalla polizia.
W: un ragazzino...un ragazzino...
Non avevo la forza di arrabbiarmi con lui, non ci riuscivo.
K: starai qualche giorno ancora qua e poi potrai tornare a casa ok?
W: si
L: piccola mia se vuoi chiamo la Mercedes e dico di far correre il terzo pilota al mio posto, al diavolo tutto.
Quelle parole colpirono Max.
M: sei disposto a lasciar perdere il mondiale per mia sorella?
L: si max, non mi importa del resto
M: ma come ho fatto a giudicarti male?
L: diciamo che il mio passato non aiuta
Si diedero la mano, max per quanto lo avesse accettato nutriva ancora dei dubbi che però ora erano stati spazzati via.
W: lewis devi correre ok, starò bene ci sarà Kelly con me ok?
L: si amore mio, però non voglio lasciarti sola
W: non sarò sola
L: sei il mio angelo piccola mia.
W: anche tu amore mio
Lo baciai, le lacrime non cessavano e non sapevo come fermarle sinceramente, se all'inizio ero terrorizzata alla sola idea di quella gravidanza ora ero distrutta, dilaniata dall' aver perso quel piccolo puntino che avevo conosciuto tramite il monitor di un ecografo.
Max, lewis e Kelly andarono via, l'orario di visita era terminato, ora restavo sola, ero solo io.
Mi venne naturale appoggiare una mano sul mio ventre, che ora era vuoto, cercai di soffocare l'urlo di dolore che stava invadendo la mia gola, ma non ci riuscì, due infermieri corsero in camera mia cercando di calmarmi, poco dopo li raggiunse anche il medico, mi sedarono, era l'unica cosa che potesse calmarmi.
Il medico mi disse tutto quello che avrei dovuto sapere, aggiungendo che se in futuro avessi voluto cercare una gravidanza non ci sarebbero stati problemi.
Quella notizia in qualche modo mi rallegrò, forse era dovuto anche alla dose di tranquillante che avevo in corpo, poco dopo le forze abbandonarono il mio corpo e in breve tempo mi addormentai.

Mamma...mamma...mammina?
Una mano sfiorò il mio braccio, non capivo dove fossi, forse stavo sognando? Bho non lo sapevo di preciso.
Mi voltai e dietro di me c'era una bambina, aveva delle bellissime trecce, aveva gli occhi verdi come i miei e tutto il resto dei caratteri somatici erano di lewis.
Le chiesi chi fosse, lei mi disse di essere mia figlia, ma io non ne avevo, continuavo a non capire cosa mi stesse capitando, sembrava una di quelle cose paranormali che si vedono nelle serie Tv.
Mi prese per mano e aprì una porta, conduceva ad una cameretta, era tutta rosa, c'erano una marea di giocattoli e di foto, indicò una di esse, eravamo noi tre, lei, lewis ed io.
Mi riprese per mano e mi chiese di abbassarmi, ero troppo alta per lei, mi abbracciò e mi disse che mi amava anche se era stata nella mia vita per poco tempo, quella era la sua realtà, una realtà nella quale era nata.
Ora mi era tutto più chiaro, lei era quel puntino che avevo visto sullo schermo, era la mia bambina, quella che mi era stata strappata via da un ragazzino di 19 anni che non si era fermato ad un semaforo rosso.
Tornai ad abbracciarla e le dissi che anche io l'amavo e che avrei voluto conoscerla, crescerla e coccolarla come doveva essere, le chiesi anche scusa per non essere rimasta a casa, mi disse che era tutto ok, che non era colpa mia, mi diede un bacio sulla guancia e mi disse che un giorno sarei diventata mamma e che sarei stata una mamma fantastica e dolce per i suoi fratelli, l'abbracciai un ultima volta prima di risvegliarmi nel mio letto di ospedale...

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Ero molto indecisa se pubblicarlo così o modificarlo, ma sappiate che se non fosse stato in questo capitolo sarebbe successo nel prossimo.
Sarà una parte fondamentale per Wendy e per il rapporto con Lewis, ma soprattutto per Max e Wendy, questo evento sarà fondamentale per i due fratelli, ma lo sarà ancor di più per Wendy e un'altra persona che al momento non è ancora entrata in gioco.

Buona domenica a tutte/i 😘

Pilota,campione,playboy,filantropoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora