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S: le ho portato il caffè
Alzai lo sguardo e vidi gli occhi terrorizzati di Sebastian.
W: chiamami Wendy e non devi aver paura di me.
Mi portò il bicchierino del caffè, la mano gli tremava, gli chiesi di sedersi e di parlarmi di lui.
Mi disse che i suoi genitori erano praticamente separati in casa, suo padre sempre in giro per lavoro mentre la mamma casalinga, ma riusciva comunque ad essere assente.
Prima di lui venivano gli aperitivi, le cene, eventi e quando lui combinava qualcosa eccoli magicamente preoccuparsi per lui, ma a questo giro aveva esagerato, lui voleva solo farsi fermare dalla polizia in stato di ebrezza non uccidere qualcuno.
Mi alzai dalla mia sedia e mi avvicinai a lui, lo abbracciai, quel ragazzo aveva solo bisogno di un po' di affetto.
W: era un feto di poche settimane non una persona
S: sarebbe stato un bambino, il tuo bambino.
W: lo so, ma facendo così non lo riportiamo qua, possiamo solo andare avanti ed imparare dai nostri errori. Hai trovato un appartamento?
S: sisi starò da un mio amico.
W: Seb per qualsiasi cosa io ci sono ok?
S: lo so e grazie, ora vado di là da Denise
Gli sorrisi prima di vederlo correre da Denise, era un ragazzo gentile ed educato, non c'era cattiveria nel suo gesto ma solo un disperato tentativo di attirare l'attenzione dei suoi genitori.
Lewis mi scrisse un messaggio chiedendomi se stessi bene, gli risposi di sì e che non doveva preoccuparsi.
La nuova stagione lo stava tenendo occupato, Max sembrava andare forte mentre le due Mercedes non sembravano molto competitive e questa cosa aveva turbato Lewis, più che turbato lo aveva fatto infuriare.
Stavo cercando di concentrarmi quando cadde un plico di fogli dalla scrivania, come sempre facevo disastri io e il mio amato disordine, mi alzai per andarli a raccogliere, erano i bozzetti della linea baby che avevo ideato, vederli mi fece stare male, sentì una morsa alla bocca dello stomaco.
Raccolsi tutto e misi le cose nella mia borsa, poi corsi fuori dal mio ufficio e dissi a Denise e Sebastian che sarei andata a casa prima per lavorare più tranquilla, non dissero nulla.
Uscì in tempo, non volevo farmi vedere in quello stato, odiavo farmi vedere piangere, corsi verso la macchina e tornai a casa, mi mancava l'ossigeno, facevo fatica a respirare non sapevo cosa fare, corsi sul terrazzo a prendere una boccata d'aria, eppure ero stata fuori casa fino a quel momento, mi accasciai al suolo facendo scivolare la schiena contro al muro, portai le mani al volto e tornai a piangere.
Gli occhi mi bruciavano la gola mi bruciava, mi alzai per prendere un bicchiere d'acqua dal frigor, quando lo aprì restai per un attimo a fissarlo e poi lo chiusi, presi un bicchiere dal mobile lì vicino, e aprì il frigor dei vino, versai un po' di quel liquido bianco e frizzantino nel bicchiere, poi andai sul balcone e sorseggia lentamente il vino distesa su un divanetto.

@wverstappen

@wverstappen

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Nessuno capisce il dolore di un'altro, e nessuno la gioia di un altro.
Franz Schubert

@lewishamilton: non vedo l'ora di tornare da te, mi manchi amore mio ♥️
@wverstappen: ti amo anche io amore mio sei il mio scoglio ♥️

@kellypiquet: amore mio ♥️

@maxverstappen: appena torno ti riempio di baci...sorellina mia ♥️

@ssebastian ha iniziato a seguirti
@wverstappen ha iniziato a seguire @ssebastian

Sebastian aveva iniziato a seguirmi, ricambiai il segui e poi andai a vedere il suo profilo, dalle foto si poteva vedere benissimo che era un ragazzo normale che voleva fare le cose che facevano i ragazzi della sua età, la cosa che mi colpì era la totale assenza di foto con i suoi genitori, c'erano foto di lui e gli amici, di lui in barca, alle festa, qualche foto di paesaggi e vacanze.
Mi alzai dalla sdraio e tornai in cucina, presi la bottiglia di vino e la portai con me sul balcone, ne versai ancora un po' nel bicchiere e tornai a distendermi, sorso dopo sorso finì il vino, andai a buttare là bottiglie e poi presi dei biscotti giusto per mangiare qualcosa, Roscoe mi seguiva, voleva le coccole, non lo avevo ancora considerato, mi abbassai per coccolarlo e poi tornai sul balcone, portai con me una coperta, gli occhi piano piano si chiusero e crollai in un sonno profondo.

I raggi del sole colpivano il mio viso, una lingua toccava la mia mano e qualcosa si poggió sul mio fianco.
Quando aprì gli occhi vidi lewis davanti a me e Roscoe lì vicino.
L: hai dormito sul balcone?
W: a quanto pare si
L: come mai?
W: ero stanca e dentro mi mancava l'ossigeno
L: amore stai andando dallo psicologo?
W: si amore mio
L: Wendy mi preoccupi anzi preoccupi tutti, anche Max...
W: da quando siete amici
L: Wendy che dici se domani andassimo dalla psicologa insieme?
W: no, quando sarò pronta lo faremo ma ora non me la sento.
Mi alzai e corsi in bagno per fare pipì, prima o poi mi sarei dovuta aspettare che lui mi chiedesse di andare insieme alla seduta dalla psicologa, ma non potevo portarlo per il semplice fatto che non stavo andando alle sedute.
Mi preparai e poi uscì di casa, diedi un bacio a lewis e poi mi diressi verso il negozio quel giorno saremmo stati solo io e Sebastian, Denise mi aveva chiesto un giorno libero, doveva fare delle visite.
S: buongiorno Wendy il tuo caffè
Il ragazzo mi sorrise e mi porse il caffè
W: buongiorno Sebastian, bella camicia e soprattutto ottima puntualità, hai già fatto il check degli ordini?
S: si, ho anche sistemato le stoffe che sono arrivate oggi e chiamato i due appuntamenti di domani per spostarli alla mattina
W: noto che Denise ti ha istruito alla perfezione. Ora vado di là, mi raccomando
S: si Wendy
Quando entrai in ufficio trovai una peonia sulla scrivania con un bigliettino:

Grazie perché credi in me nonostante tutto!!!

S.

Presi un vasetto vuoto che avevo da qualche parte , gli misi l'acqua e poi la peonia, era veramente bella.
Poi andai da Sebastian e lo ringraziai abbracciandolo.
L: interrompo qualcosa?
In quel momento entrò Lewis, ci fissava e io con calma gli presentai Sebastian.

Pilota,campione,playboy,filantropoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora