Capitolo 10

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Il fuoco del falò scoppiettava ritmicamente e scaldava la mia pelle, procurandomi una piacevole sensazione di calore in tutto il corpo. Era tardo pomeriggio, tuttavia le giornate si stavano accorciando e il buio calava presto.
Un leggero venticello colpì le mie guance e un forte odore di fresco si liberò nell'aria.

Dopo esserci allontanati dalla città avevamo passato altri cinque giorni a spostarci, cercando ogni sera un posto sicuro dove accamparci per poi partire la mattina successiva diretti sempre di più verso Est. Mancavano solo tre giorni e poi saremmo finalmente arrivati al Osservatorio.

Ero curioso di sapere che cosa avremmo trovato, anche se da un lato ero intimorito: ci saremmo potuti trovare di fronte a qualsiasi cosa, le informazioni non erano chiare e non avevamo idea di che cosa stavamo cercando. Tuttavia solo andando sul posto saremmo stati in grado di capirlo.
Inoltre continuavo a ripetermi nella testa quel misterioso indovinello scritto sulla mappa, non riuscivo a trovare una soluzione, qualcosa del ultima frase mi sfuggiva. Tuttavia speravo che una volta arrivati avremmo trovato tutte le risposte.

Vidi Felix inginocchiarsi vicino al falò con in mano dei marshmallows, inforcati in lunghi rametti di legno, sistemarli sulla fiamma per poterli scaldare e poi mangiare. Ci eravamo accampati al aperto, in un piccolo giardino di una villetta disabitata, questo perché l'edificio era completamente a pezzi, quindi non aveva senso montare le tende dentro.
Chan, Minho e Jisung erano andati a perlustrare la zona, lasciando noi altri indietro.

Mi girai e scorsi Changbin intento a controllare i rifornimenti. Dal giorno in cui mi aveva minacciato non mi aveva più rivolto la parola, ogni tanto mi lanciava qualche occhiata affilata ma nulla di più. Sapevo che stava osservando ogni mia mossa e che stesse cercando di trovare qualcosa che potesse incastrarmi. Devo ammettere che la cosa mi rendeva un po' nervoso, tuttavia cercavo di non darlo a vedere.

Mi alzai e andai ad aiutare Seungmin a preparare le coperte da mettere nelle tende. Non vedevo l'ora di poter riposare per qualche ora.
Quando finì mi tirai su le maniche e vidi spuntare le bende da sotto la felpa.

Osservai attentamente i palmi, guardando come le fasce fossero sporche di sangue e terra.
Slacciai lentamente quella di destra e mi si presentò una grossa ferita ancora abbastanza fresca. Partiva dalla base del indice e obliquamente si estendeva verso il basso. Un senso di disgusto mi partì dallo stomaco e sbrigativamente rifasciai la mano creando un piccolo fiocco, anche se poco resistente, per saldare la benda. In quel momento volevo solo smettere di guardarla così da allontanare tutti i dolorosi ricordi.

Il mio braccio venne delicatamente preso da qualcuno che mi fermò e mi aiutò a risistemare più saldamente la fascia. Alzai la testa e trovai il volto di Seungmin vicino al mio.
"Andranno via IN, non ti preoccupare" mi sussurrò dolcemente mentre mi sistemava le maniche della felpa per poi pettinarmi il ciuffo, rivolgendomi un grande sorriso. Solo in quel momento notai che portava l'apparecchio.

Dovevo averlo fissato per troppo tempo, infatti si portò subito una mano sulla bocca e, imbarazzato, guardò per terra.

Capì subito quale fosse il problema e fu il mio turno di prendergli la mano per scostarla, "scusami non volevo essere indiscreto e metterti a disagio, comunque non hai nulla di cui vergognarti, il tuo sorriso è bellissimo Seungmin hyung" dissi incoraggiandolo.
Era la verità, trovavo Seungmin un ragazzo carinissimo e affascinante, di una bellezza unica e rara. Inoltre quando dormiva mi ricordava troppo un cagnolino.

"Ti ringrazio, anche se non tutti la pensano come te" mi rispose mordendosi il labbro inferiore e girandosi i pollici nervosamente. In quei gesti riuscì anche a scorgere lo sguardo veloce che rivolse verso destra: proprio nel punto in cui si trovava Changbin.

The lost land //JeongchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora