Capitolo 12

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Come i genitori avevano accennato a i figli, le serate di divertimento sull'isola non sarebbero mancate. Quelle programmate per l'arrivo e la partenza erano definite "le feste per eccellenza", ovvero quelle feste all'apice del glamour, le altre serate invece erano soltanto cene con piatti tipici del posto. Il sentiero da seguire era illuminato da led bianchi molto appariscenti sembrano essere stelle cadute dal cielo, sulla spiaggia un'immensa folla ballava a ritmo di una musica assordante, le luci tracciavano archi nel cielo per poi riabbassarsi sui colli sudati e truccati della folla.

"- Menomale che dovevamo essere soli -"esordì Atlas, a lui piacevano le feste, tranne quando la gente sudata gli si strusciava addosso scambiandolo per un palo,

"- Sono comparse -" disse Ronald osservando in modo più dettagliato la festa sottostante, 

"- Vengono pagate per divertirsi e rimanere qui tutta la serata? -" domandò Maggy seguendo il ragionamento di Ronald, 

"- Sì tecnicamente sì -" confermò il fratello, tirandosi di qualche centimetro indietro per scappare silenziosamente, a Clare non piacevano feste del genere, le aveva sempre evitate, nonostante Maggy la costringesse sempre ad andarci, eppure in lei si accese una scintilla di curiosità, doveva fare nuove esperienze perché non cominciare da adesso? Prese la mano di Callias che diventò rosso d'imbarazzo e con sguardo pieno di gioia lo invitò a scendere il vialetto e andare a ballare. Il panico lo assaliva non sapeva ballare, odiava la sabbia, i corpi sudati, avrebbe fatto un'orribile figura sarebbe stata la sua fine...

"- Callias non preoccuparti andrà benissimo, neanche a me piacciono questo tipo di feste, però bisogna provare... qualcosa come dire .... qualcosa di nuovo! -" disse correndo trascinandolo con sé, si dimenticò di tutti i suoi problemi lei era la sua scacciapensieri.

"- Andiamo Lu -"disse Simone tirando con sé una Luna eccitata all'idea di poter ballare tutta la sera. Atlas non riuscì a trattenere una risata, avrebbe potuto rovinare quella relazione in una frazione di secondo e ricavarci comunque qualcosa, cosa lo stava trattenendo?

"- Non voglio saperlo -" disse Maggy tagliandogli la strada, Atlas aveva trovato in lei un punto di riferimento non perché  fosse la migliore amica della ragazza di cui era innamorato, o perché fosse veramente e infinitamente attraente, Maggy ascoltava e a volte assecondava gli infiniti gossip, le squallide battutine, le rivelazioni, le idee più pazze, tutto ciò per Atlas era il meglio.

"- Aspettami almeno! -" prima di corrergli dietro arrivò una notifica al suo telefono, le mani incominciarono a tremargli:

Che dite vi sono mancato?  Ultimamente le rose per le bare sono rosse, anche se su le vostre preferirei vederle nere...

Tutti cercarono lo sguardo gli uni degli altri, quella notifica era terrificante altro che notte divertente quella sarebbe stata la loro fine, non avrebbero lasciato vincere questa persona così facilmente. Mentre a tutti si altri si raggelava il sangue, Clare era andata autonomamente al bar per prendersi una Coca Cola, Callias l'aveva abbandonata non appena gli era arrivata una notifica sul telefono, sembrava preoccupato e soprattutto agitato, voleva chiedergli come mai ma lui se n'era andato troppo velocemente. Si sentiva annoiata nonostante la serata fosse effettivamente meravigliosa. 

"- Come posso aiutarla? -" domandò il barista, era una ragazzo dagli occhi verdi e il collo pieno di tatuaggi, avrà avuto all'incirca una decina di anni in più di lei, si muoveva agilmente mentre preparava cocktail a tutte le persone vicino Clare.

"- Una Coca Cola, per favore. -" disse mentre si sedeva su uno sgabello blu lucido senza schienale, la sua bevanda venne aperta davanti a lei e poi servita con un bicchiere di cristallo con spicchio di limone incorporato. 

"- Cosa ci fa una bella ragazza come lei, qui da sola? -" domandò il barista mentre continuava a scambiare a preparare i cocktail della gente.

"- Il mio accompagnatore ha detto che sarebbe tornato dopo circa dieci minuti, ma mi ha abbandonata, per cui bevo una Coca Cola sperando che mi dia le energie necessarie per continuare a godermi questa serata -" disse  parlando tutta di un  fiato e sorseggiando parte del suo drink, 

"- Capisco, se posso chiedere non c'è proprio nessuno a questa festa che le interessa tanto da volerci ballare insieme? -" chiese il barista rivolgendole un sorrisetto malizioso, Clare fissò la folla solo per confermare che non ci fosse nessuno che gli piacesse.

"- No, beh vengo da un cuore spezzato, quindi mi sembra un po' improbabile trovarne uno qui, dopo beh dopo tutto ecco -" rispose, una parte di sé credeva nel vero amore quello delle fiabe tanto bello da essere irreale mentre l'altra metà credeva alla realtà quello vero e basta, crudele ma allo stesso tempo realistico.    

"- Tanta gente è qui dopo una rottura dal proprio ragazzo o ragazza e normalmente vengono in posti come questi per superare queste "relazioni" e buttarsi su qualcun altro -" raccontò il barista, deve averne visti sia da ubriachi che da sobri.

"- Io non so cosa voglio, sicuramente non buttarmi su qualcun altro -" disse la giovane Callum prima di salutare il barista e scomparire dalla festa per fare un passeggiata sul lungo mare. Si tolse le All Stars per lasciare che le onde gli avvolgessero i piedi fino alle caviglie. Le stelle gli indicavano che stava facendo la cosa giusta per non sentirsi completamente sola. Mentre camminava vide un negozio che vendeva tavole da surf illuminato solo per scena, a pochi metri dalla riva notò un ragazzo, il ciuffo di capelli neri gli copriva parte della fronte, era solo isolato da tutti, stava leggendo un libro con una minuscola luce a forma di astronauta che gli illuminava le pagine. Era seduto su una sdraio montabile celeste, a i piedi un paio di infradito semplici bianche, le gambe incrociate lasciavano intravedere solo parte del costume a righe che indossava. Giorgia si avvicinò, ma fu lui il primo a parlare.

"- Ciao, anche tu eviti la festa ?-" la sua voce era così calma e giovanile, i suoi occhi color nocciola incontrarono quelli di Clare, aveva un viso liscissimo, gli zigomi a malapena pronunciati, delle labbra fine rosee,

"- Direi proprio di sì -" rispose piegandosi al suo fianco portandosi le gambe al petto poggiando il viso sulle ginocchia , qualsiasi cosa avesse prima nei capelli adesso ero scomparso poiché la ragazza ora li lasciava sciolti a coprirgli la schiena nuda, a volte lui le rivolgeva occhiate dolci e gentili come per farle capire che erano nella stessa situazione. Per le successive tre ore parlarono di libri, del senso dell'amore e di quanto fosse bella la montagna nonostante si trovassero al mare. Clare non aveva mai intrattenuto conversazioni con un ragazzo che la capisse in tutto e per tutto, lui era semplicemente perfetto...

"- Dovresti andare a dormire -" le disse il ragazzo vedendo la giovane Massimi dormire in piedi, 

"- E tu? Al mio ritorno ci sarai? -" domandò triste,

"- Piccola stella, non posso prometterti ciò che non posso mantenere. -" disse ritornando a leggere il suo libro,

"- Allora, non farlo. Mantieni e basta -" disse delusa,

"- Sarò la tua Luna, promesso, per tenerti sempre ancorata a me -" le promise prima di baciarla e abbandonarla al mare. Clare si rimise le scarpe e si incamminò per tornare al suo tempio. La serata migliore di tutte...   


Con affetto, un ammiratore segreto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora