Capitolo 3

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Atlas come il fratello, ha sempre conservato un certo fascino, se non fosse per il suo comportamento, era figlio unico, ciò aumentava di gran lunga la sua rivalità con Clare, entrambi potevano avere tutto con un'unica differenza, la tempistica con cui lo avrebbero ottenuto . Era un ragazzo dagli occhi marroni scuro come le foglie d'autunno, i capelli biondo cenere che gli ricoprivano parte della fronte, labbra carnose e denti bianchi, aguzzi. Di qualche centimetro più alto di Clare, aspirante giocatore professionista di basket, aveva sempre avuto un solo scopo, entrare a far parte della famiglia Callum, eppure aveva tutto dai Calante, letteralmente. E quale mezzo migliore sennò Clare? Atlas non aveva mai esplicitamente mostrato la sua passione per lei, eppure lanciava di tanto in tanto segnali abbastanza chiari e fin troppo romantici per i suoi gusti. Per fortuna che la giovane Callum non ci trovava nulla di buono in lui, anzi, aveva sempre disprezzato la sua sfarzosità ce non aveva dimostrato prima dei 9 anni.

La porta da cui prima era entrata veniva ora spalancata con violenza da Atlas come se fosse casa sua, Simone sospirò rumorosamente e scappò in camera sua. Clare rimase bloccata ad aspettare il suo ingresso da gladiatore per cacciarlo fuori ad insulti, come sempre; questa volta però sarebbe stato diverso, c'era Jack di mezzo, lui era il cucciolo di panda da tra due leoni. Un panda che non meritava di essere il ricatto di una viziata ragazzina. Atlas avrebbe riso nel sapere che un ragazzo di una classe inferiore, aveva rapito il cuore alla ricchezza.

"- Non fingere di non essere felice di vedermi -" il passo felpato di Atlas avrebbe fatto innervosire chiunque, un gatto oppure una volpe, entrambi lo avrebbero rispecchiato.

"- Mi chiedo ancora perché ti facciano entrare -" Jack senza farsi notare entrò insieme agli altri camerieri, lanciando un'occhiata preoccupata a Clare, come se fosse lui a volerla salvare da quella situazione.

"- Evidentemente hanno bisogno di me -" si mise le mani nelle tasche e si guardò intorno, era impaziente di vedere qualcosa o meglio qualcuno, lo stesso si poteva dire di Clare, che voleva correre tra le braccia di Jack, per salutarlo un ultima volta. "- Hai preparato le valige, cucciola?-"

"- Non chiamarmi così! Non confondermi con le ragazzine tanto disperate da innamorarsi di te-" batté gli stivaletti così forte da sentire il tacco battere con il tallone, per fortuna che il cameriere non aveva assistito alla pronuncia del nomignolo di Atlas.

"- Cucciola mia, lo sarai sempre accettalo. -"

"- Vuoi che ti tiri un pugno in faccia ora?-"

"- Per me sarebbe una carezza onorevole, se tirata da te, ovviamente sarebbe un'errore data la situazione in cui trovi.- " disse sorridendo di nuovo,

"- Errore, come la tua nascita. -" sembrò averlo colpito di sorpresa. Callum 1 Calante 0.

"- Ti meriti di meglio -" quindi sapeva di Jack, fantastico.

"- Quel meglio non sei tu. -" Atlas aveva sempre sopportato gli innumerevoli insulti da parte di Clare, eppure quel meglio non sei tu, lo aveva ferito più di qualsiasi altro parolone nei suoi confronti, per cui senza ulteriori indugi nascose tutto continuando a mostrare un sorrisetto sfottente, nascondendo in sé le urla che aveva soffocato nel sentire ciò.

"- I tuoi genitori mi aspettano. -" rispose in tono serio, cercava di avvicinarsi a Clare ma lei gli lanciò un'occhiata di scherno e salì in camera sua, salutandolo con il dito medio in bella mostra. Quanto odiava quel ragazzino. Cominciò a salire le scale velocemente e non appena arrivò in camera sua batté la porta in faccia al mondo esterno.

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"- Potevi dirmelo -" Jack sedeva sul lato destro del letto, uno spiraglio solare estivo gli faceva riflettere gli occhi blu mare che divennero l'incarnazione della malinconia. La sua postura rilassata suggeriva che la finta del cameriere era finalmente finita. Clare non aveva mai amato nessuno come lui. Mai.

Con affetto, un ammiratore segreto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora