Capitolo 28

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Nick era finito in ospedale. Dopo che Clare era fuggita la sua ricerca divenne sfrenata, letale. Non riusciva a ritrovarla, il che solitamente era abbastanza facile. Una vaga idea di chi fornisse questa protezione, balenò nella sua mente. Alec. Prima di accusare una persona lungo il suo cammino, diede la colpa a se stesso, per non avergli spaccato la faccia, ovviamente. Era tornato sui passi di lui ma le ricerche furono vane. Fino a quando una sera dopo aver bevuto troppo e i pensieri presero possesso della sua mente, cadde sbattendo la testa su un tavolino di vetro del suo appartamento. Ora un'infermiera specializzanda si stava impegnando nel ricucirgli la ferita, quando al televisore dell'enorme sala privata apparve una notizia che riaccese in lui le speranze.

Buonasera telespettatori da casa, la giovane ereditiera Clare Callum sembra essere dispersa, non è più sull'isola insieme a i suoi familiari, ma qui, nella nostra città. I genitori chiedono che contattiate il loro numero nel caso del suo avvistamento... 

Le immagini di Clare iniziarono a scorrere sottotitolate da il numero aziendale della famiglia. Nick saltò dal letto rischiando di essere cecato dall'ago per la cucitura. Riprese la sua maglietta insanguinata, si sistemò il ciuffo di capelli biondo cenere e scese le scale velocemente. Una scorta di infermieri e medici gli corsero incontro riempiendolo di domande, prescrizioni avvertenze, lui li spostò con una mano e si diresse alla cassa. L'avrebbe ritrovata, e portata via da lì. Passò la sua carta di credito e andò via senza preoccuparsi di quanto gli fosse costato, era un bilionario quello era una briciola. Le porte dell'ospedale si aprirono, meccanicamente. Era sera una fredda sera, le stelle nel cielo e la vita mondana appena iniziata. Dove sei Clare?  Pensò Nick.

Nel frattempo Alec....

Alec stava perlustrando tutte le strade della cittadina, dopo aver visto la notizia al telegiornale era convinto che dovesse essere lui il primo a ritrovarla. Avrebbe rovesciato il mondo, bussato a tutte le porte pur di ritrovarla. Tormentava i suoi pensieri con la convinzione che se sarebbe sceso da quella macchina quell'esatto giorno forse nessuno l'avrebbe presa, portata via chissà dove, scomparendo dai radar impossibili da hackerare. Dante stava facendo il giro dall'altra parte. I suoi pensieri erano offuscati dalla gelosia e dalla competizione nel caso in cui Nick l'avesse trovata per primo. Gli ci volle un secondo per riflettere, e se Clare non stesse bene, se qualcuno gli avesse fatto qualcosa nel periodo in cui era scomparsa? Dovette fermarsi un attimo per pensare BENE a questa evenienza. Lui era medico, laureato, con l'aggiunta di numerosi master, lo avrebbe notato, ma se lei fosse stata di nuovo rapita ora che era esposta al mondo? Doveva correre velocemente, nessuno doveva toccarla. Chiamò il suo compagno:

"- Dante? -" il suono fu un misto delle frecce dell'auto e sospiri,

"- Niente -" il cuore di Alec incominciò a martellare, 

"- Mio Dio non so cosa gli sia successo, è stata colpa mia io- "

"- Smettila, ok? Clare non è in pericolo si sa difendere -" ad Alec sfuggì un sorrisino nel pensare al giorno in cui lottavano sul letto con i cuscini, vinceva sempre, ma lei voleva la rivincita e così riprendevano a combattere, fino a quando distrutti lei lo pregava di andare a dormire e lui accettava. Strinse con le mani il volante.

"- Lo so, hai ragione, ma dobbiamo trovarla -" sottolineò, l'amico rise, sapeva che ce l'avrebbero fatta,

"- Te lo prometto -" attaccò la chiamata così che Dante, non potesse sentirlo piangere. Gli mancava eccome, ogni notte, nella speranza che tornasse tra le sue braccia a litigare per dei frullati di frutta, o per le pistole d'acqua colorate. Eppure lei non bussava alla sua porta nell'attesa che lui gli aprisse, adesso il mondo era alla sua ricerca e non poteva pensare a come si stesse sentendo.

Nel mentre Clare...

"- Vorrei fare un brindisi a me che sono ancora viva e a voi che siete qui! -" salì sul tavolo con un bicchiere di vino in mano, non l'avrebbe bevuto però era già qualcosa, la folla sotto di lei esultò e bevvero tutti insieme. Clare era inspiegabilmente finita in un pub con un gruppo di ragazze che non l'avevano fortunatamente riconosciuta. Gli avevano prestato uno dei loro vestiti tirati fuori da un borsone glitterato: corto qualche centimetro sopra il suo ginocchio, rosa cipria glitterato, con dei tacchi bassi rosa confetto e delle ali. Avevano detto che gli serviva una Flora nel gruppo. Bloom era una ragazza di nome Gin, con capelli naturali rossi, occhi verdi e un vestitino azzurro corto aderente, Aisha una ragazza dai capelli neri raccolti in treccine afro, la carnagione scura e un completo verde composto da un pantalone attillato verde e un top a scollo a V anch'esso verde, il cui nome era Anne, c'era poi Stella, una ragazza di nome Clare, dai capelli biondi raccolti in una coda altissima, anche lei lo stesso completo di Anne solo di colore arancione. Tutte con ali minuscole sulle spalle. La musica dettava il ritmo delle luci del locale. Tutti si erano uniti insieme alle ragazze sulla pista da ballo. Loro, Clare compresa, si divertivano a saltellare e urlare i testi delle canzoni a squarciagola, stonate ma unite. Lei non pensò più a nulla, decise di svuotare la sua mente, non perché fosse ubriaca come tutte, semplicemente non voleva ripensare a tutto ciò che era successo prima. Il volume della musica aumentò quando da sotto il palco del dj incominciò a uscire del fumo. 

"- Voglio salire! Vi prego, siamo le Winx! -" la voce di Gin apparve ovattata ma il messaggio fu chiaro, si tennero per mano prima di salire affianco al dj. Iniziarono a ballare e il resto delle persone sotto a fargli dei filmini. Clare guardò il ragazzo e notò che aveva un viso sconosciuto, buon per lei.

"- So chi sei -" gli urlò all'orecchio, il suo cuore sembrò fermarsi, adesso sarebbero arrivati tutti, 

"- Perfetto, se vuoi ti detto io il numero -" almeno si era divertita, 

"- Tranquilla, so cosa vuol dire avere i genitori attaccati come cozze ad uno scoglio, vogliono tutto e pretendono tutto, ma tu possiedi il nulla. Hai fatto bene a scappare -" cambiò di nuovo musica, 

"- Finché non ti mandano su un'isola mortale -" aggiunse, li rimase stupito ma dopo una scrollata di spalle non ci fece più caso. 

"- La serata è lunga conviene che ti trovi un posto dove andare -" aveva ragione, Clare ancora non ci aveva pensato. Andò dalle sue amiche per salutarle ma erano già impegnate in altro. Per cui si fece spazio tra la folla e si diresse all'uscita. 


Con affetto, un ammiratore segreto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora