Capitolo 21

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Clare era seduta ad un tavolo apparecchiato nel ristorante dell'hotel. La sala era semplice, classica, come tutte. Nick guardava incuriosito il menù in cerca di un piatto che gli piacesse veramente. Entrambi sapevano di salsedine e i capelli di lei lunghi, ora si erano accorciati di qualche centimetro diventando ricci.
"- Dovresti tenerli sempre così-" erano rare le volte in cui li lasciava naturali, ricci non gli erano mai piaciuti, troppo diversi da lei, non la rispecchiavano abbastanza.

"- Me lo dicono spesso, semplicemente non mi piacciono -"rispose,
"- Beh io non sono gli altri, se questo ti può consolare -"

"- Potrebbe consolarmi il fatto che non devo puzzare di arancia, avrei potuto perfettamente andare a lavarmi i capelli, ma tu mi ha costretto dicendo che avevi fame -"aggiunse ridendo guardando la sua espressione stufa

"- No, io ti ho detto che avevo fame per invogliarti a mangiare -" sottolineò muovendo un dito,

"- Ovviamente non ci sei riuscito-"

"- Chi te lo dice questo? -"

"- Sul menù non c'è niente che mi piaccia -" si abbandonò sulla sedia, cercò di deviare il suo contatto visivo ma lui la fissò intensamente, come se potesse costringerla a farle cambiare idea,

"- Sul menù ci sono molte cose che ti piacciono, smettila di fare la bambina-" la rimproverò,

"- Non la sto facendo-" sbattè delicatamente un pugno sul tavolo, non se ne era neanche accorta veramente,

"- L'hai appena fatta, se vuoi giocare a padre e figlia posso assicurarti che lo faremo in altri modi, per il resto della nostra giornata sii adulta -" mentre lei lo stava fulminando con lo sguardo un cameriere arrivò,

"- Salve siete pronti per ordinare? -" era un ragazzo alto, con capelli rasati marroni, magrolino e con occhi verdi,

"- Sì per lei, una margherita con prosciutto e per me una con zucchine stracchino e speck -" il ragazzo annuì mentre annotava tutto ciò che Nick aveva ordinato, dopo aver finito, (anche se sembrava un periodo di tempo lunghissimo), si avviò verso la cucina,
"- Come lo sapevi? -" domandò curiosa, lui aveva ordinato le sue pizze preferite in assoluto,

"- Non vuoi veramente saperlo -" fece un ampio sorriso, i suoi occhi così verdi e il suo biondo cenere gli donavano un sacco,

"- Forse hai ragione-" aggiunse guardandosi intorno in cerca di qualcosa su cui posare l'attenzione purchè non fosse Nick,

"- Clare, se proprio questo odore ti dà fastidio puoi andare -" Clare sembrò risvegliarsi, si alzò di scatto, gli diede un bacio sulla guancia ma lui la tirò verso si sè e glielo diede sulle labbra, divenne rossa ma preferì non darlo a vedere per cui si incamminò verso la loro stanza. I corridoi erano fatti di marmo bianco con venature oro, molto eleganti.
Mentre li attraversava a grandi passi sentì la sua voce.

Aprì di fretta la porta, quando una mano delicata gli prese la spalla nuda. Quel contatto non gli aveva mai fatto ribrezzo eppure ora il disgusto predominava su tutto.

"- Ti dispiace lasciarmi? -" incrociò i suoi occhi, il ciuffo sistemato sempre uguale,

"- Immagino che le scuse non rientrino in ciò che tu voglia sentire ora -" vedendo la sua espressione la lasciò, i suoi occhi erano passati dai capelli ricci al costume fino alle gambe,

"- Esatto -" rispose seccata,

"- Allora voglio dirti che ti amo e che se tu -" lo interruppe subito,

"- Credevo di essere stata abbastanza chiara, Alec non c'è più niente tra di noi, nulla, è finito tutto. Grazie di avermi salvata ma non credo che tu debba tormentarmi solo perché lo hai fatto. Buona serata-" lui la spinse con le spalle contro il muro, le sue braccia a bloccargli le vie d'uscita più ovvie, un fulmine scoppiò in entrambi, una scarica di elettricità,

Con affetto, un ammiratore segreto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora