CAPITOLO XXIX

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Harry's pov

"Harry ce la facciamo una scopata?"

Vi presento Louis Tomlinson e i suoi ormoni.

"No, dormiamo."

"Dai veloce."

"Quante volte te lo devo dire? Fatti una sega e lasciami in pace."

Mi sdraiai sul letto, se si può definire letto, era più un campo da calcio per quanto era grosso, e chiusi gli occhi.

Dopo nemmeno pochi secondi sentii un respiro infrangersi sulla mia guancia destra.

"Te l'ha messo lui nel culo o viceversa?"

Risi a quella domanda.

"Lui a me."

Aprii gli occhi e lo guardai sorridendo.

"Harry non capisco cosa cazzo ti sorridi, mi hai fottutamente tradito."

Era per caso deluso? Triste?

"Tu puoi farlo e io no?"

"Tu non devi farlo."

Si mise a cavalcioni sopra di me e mi guardò dritto negli occhi.

"E invece l'ho fatto."

Sporsi le labbra per baciarlo a stampo ma lui si ritrasse.

"Tu non capisci."

Si alzò e si allontanò dal letto.

"E come se capisco. Tu sai solo che ci ho fatto sesso. Io ti ho visto, con i miei occhi. Ti ho sentito con le mie orecchie. Io ho cucinato per tutte quelle o quelli che ti sei scopato nel letto in cui io dormivo."

"Non eravamo innamorati Harry, è un'altra cosa."

Mi alzai e mi avvicinai a lui.

"Tu non lo eri, io lo sono sempre stato."

Lo sussurrai piano e mi scese una lacrima.

"Non iniziare a fare la vittima, l'accordo è sempre stato solo sesso Har."

"Credevo che tu mi amassi, quando facevi il dolce io pensavo che tu davvero avessi iniziato ad amarmi. Quando ti interessavi a me. Quando mi aiutavi con i compiti. Quando mi prendevi a scuola o dopo gli allenamenti di boxe. A te non importava niente. Tu lo sapevi quanto male mi facevi. Tu mi hai consolato per notti intere. Eppure ogni fottuto giorno tu scopavi con qualcuno. Senza nemmeno lasciarmi la stanza per dormire."

"Non l'ho mai fatto apposta Harry. L'ho fatto perchè non volevo distruggerti. Non volevo scoparti per ore intere tutti i fottutissimi giorni."

"Tu l'hai sempre fatto. E non dire cazzate. Tu mi scopavi anche 10 volte al giorno. Eri perennemente arrappato per la mia faccina innocente no? Tu mi hai distrutto più volte."

"Ma poi quando nessuno c'era chi è rimasto?"

"Non ritirare fuori quella dannatissima storia."

Glielo urlai in faccia e lo spinsi indietro.

"Invece parliamone Harry, cazzo."

Iniziò ad urlare anche lui. Ero così incazzato e spaventato insieme che le lacrime iniziarono a scendere da sole.

"Non tirare fuori mio padre, lui non c'entra con noi due."

Lo dissi avvicinandomi alla finestra e guardando la meravigliosa vista. New York è sempre così attiva che mi fa impazzire. Penso che sarebbe una delle città più belle dove vivere ma io ho bisogno di calma e tranquillità. Non sarebbe la città per me.

"Non ti scaldare Harry. Tuo padre non te lo tocca nessuno."

Si avvicinò a me e mi abbracciò da dietro.

Sorrisi senza però girarmi. Louis è di poco più alto di me (vi ricordo che Harry ha ancora 18 anni.) ed è adorabile.

"Non parlare di mio padre."

La mia voce era freddissima. Tutto mi poteva dire ma niente che riguardava mio padre.

"Okay."

Era triste. Amareggiato forse. Ma lo sa quanto mi da fastidio aprire il discorso che riguarda mio padre. Sembra lo faccia apposta.

"Non fare il depresso adesso."

Mi girai guardandolo male.

"Harry io non mi volevo innamorare di te okay? Fin dal principio io mi ero imposto di non farlo. Ti volevo lontano. Ti volevo solo per il mio cazzo. Non ti volevo nella mia vita. Sei piccolo ora figurati due anni fa. Avevi 16 anni e io ne avevo 20, cristo! Mi avrebbero potuto mandare in carcere solo perché un bambino arrapato voleva un papà per le coccole."

"Non ero un bambino, ero abbastanza grande per capire cosa fare e cosa non fare."

"Io ti trovavo strano, tu eri bello sì, bellissimo, ma così strano, ti perdevi nel tuo mondo perennemente, ti piaceva anche quando ti insultavo o ti picchiavo, eri così fottutamente affascinante che non lo so, mi sei entrato nel cuore e non volevo farti del male, ma non volevo farlo nemmeno a me stesso, non mi volevo innamorare di te perché troppe bastonate ho preso in amore."

"Potevi non farlo."

Mi ritrassi deluso, era davvero così triste di amarmi?

"Har, dio mio, sempre a fare la vittima."

Andò in bagno e chiuse la porta alle sue spalle.

Non faccio la vittima. Ci sto male. Mio padre era tutto per me e lui lo sa.

Lo seguii, come il mio solito, e lo guardai spogliarsi.

Era dannatamente bello.

Ed io ero così..

Così.

Così niente.

Ero niente.

Non sono mai stato niente.

E mai lo sarò.

Note Autrice: Ciao ragazze, anche oggi capitolo di merda. Ora sto meglio, grazie per chi me l'ha chiesto. Continuo a 170 voti. Vi mando un bacio.

Sorry dad.[LS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora