CAPITOLO XL

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Sono davvero felice di essere arrivata al 40esimo capitolo, vi ano a tutte!

Harry's pov

Mi svegliai e Louis non era più al mio fianco.

Ci rimasi male, ma cosa mi aspettavo?

Sarà sempre lo stesso.

Decisi di mettere un po' apposto. Il salotto era in condizioni pietose.

Verso l'ora di pranzo, ovvero l'una e mezza, decisi di chiamare il mio ragazzo.

"Ehi Har."

Non era da solo poiché avevo sentito una risata in sottofondo e subito dopo un risolino di Louis.

"Torni a pranzo?"

Ero incazzato. Lo ero davvero.

Oltretutto quel caro ragazzino aveva un fottutissimo lavoro.

Okay che già di famiglia è ricco, ma dannazione non riesce nemmeno a fare un lavoro? A impegnarsi in qualcosa?

"Non ho fame."

La sua voce era strascicata e annoiata e la cosa mi fece incazzare ancora di più.

"Louis ho pulito tutta la merda che hai lasciato in giro, se ti annoi a stare con me fine della storia, non sono di certo la tua schiavetta che serve per scopare, pulire e cucin-"

Non riuscii a finire la parola che Louis mi attaccò in faccia.

Andai in camera e iniziai a urlare contro il cuscino.

Sono innamorato di un fottutissimo pezzo di merda.

Bravo Harry, complimenti!

Mi misi a pancia in sù e mi portai una mano sulla pancia.

Non avevo nemmeno pranzato alla fine.

E la fame si sentiva eccome.

Decisi di riscendere e prepararmi un piattone di pasta.

Mangiai al telefono con Niall, non mi è mai piaciuto mangiare solo. Mi sento più solo di quanto io già lo sia.

Uno scattò di chiave mi fece capire che il principino Louis era tornato a casa nostra.

"HARRY!" Urlò.

Cazzo ti urli?

Alzai gli occhi al cielo e mi avviai da lui per sentire che problema dovevo risolvergli.

Mi avvicinai a passo svelto nell'ingresso.

"Ciao bimbo."

Disse appena mi vide.

"Ciao Louis."

"No bimbo, come mi devi chiamare?"

Mi prese in braccio e mi attaccò con la schiena al muro.

Mi morsi il labbro imponendomi di non rispondere e di non eccitarmi.

Mi leccò piano dietro all'orecchio e poi mi morse il lobo.

"Voglio una fottuta risposta quando ti faccio una domanda."

"Non ho voglia di fare sesso con te."

"Nemmeno io ho voglia di fare sesso con te ragazzino, ce ne ho giusto quando non so che fare."

"Allora lasciami."

Lui mi lasciò e rise vedendomi dispiaciuto.

Andai alla porta e provai ad uscire ma era chiusa a chiave e le chiavi che erano sempre nel mobiletto difronte alla porta non c'erano più.

Infuriato camminai verso il salone fino ad arrivare a un Louis tranquillo sul divano mentre vedeva la tv.

"Fammi uscire di casa. Subito."

"Oh no baby, da questa casa non te ne vai in più, sei in punizione."

"Davvero Louis? Punizione? Ho 10 anni?"

"Sei tu che mi hai chiesto questo bambino, vai in camera tua e stai zitto."

Gli lasciai uno schiaffo sul volto e corsi letteralmente in camera.

Merda. Merda. Merda.

Mi ammazza. Louis, mi ammazza.

Mi chiusi dentro e pregai tutti i santi che lui non bussasse.

Ma purtroppo successe e purtroppo ero obbligato ad aprirgli la porta dato che volevo che andasse tutto liscio.

"Cos'hai fatto?"

"Ti ho dato uno schiaffo."

"Perché?"

"Perché sono cattivo."

"Solo cattivo?"

Un ghigno gli si formò sul volto.

Voleva parare al sesso. Ovviamente.

"Un bimbo cattivo."

"E che succede ai bimbi cattivi?"

"Vengono messi in punizione."

"E poi?"

"Vengono sculacciati."

Rise alla mia affermazione e mi guardò con uno sguardo truce.

Guardai bene nei suoi occhi ed erano contornati dal rosso.

Era fatto o aveva pianto e penso che voi abbiate già capito quale delle due ipotesi sia quella corretta.

"Ma sai una cosa bimbo? Non mi va di sculacciarti e sentirti frignare. Magari dopo se non ho niente da fare, ora devo uscire, torno tardi e forse con qualcuna non aspettarmi sveglio."

Si girò e io mi ripresi soltanto quando sentii la porta sbattere.

Mi scese una lacrima e subito dopo un'altra.

Non lo faccio nemmeno più eccitare?

Provai ad aprire tutte le finestre della casa ma erano tutte bloccate.

Lui sapeva che io sarei tornato. L'ha sempre saputo e ha fatto solo uno show per farmi stare con lui in quella casa.

Le uniche finestre aperte erano dei bagni, della cucina e dello sgabuzzino.

Tutte troppo piccole o alte.

Era già successo perciò decisi di non farmi prendere dal panico e dall'ansia.

Spensi il cellulare e mi misi a dormire tranquillamente.

Sapevo che quella notte con i gemiti di quei due io non avrei dormito.

E la cosa non mi faceva ne caldo ne freddo.

Note Autrice: Ops è passato un bel po' lo soo. Continuo appena posso è un periodo che devo fare troppe cose ahah. Vi ano come al solito. Kisses.(I pensieri di Harry sono in corsivo e sono al presente lo so. È una questione di stile)

Sorry dad.[LS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora