CAPITOLO LXI

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"Harry, o mio dio, piccolo mio quanto sei cresciuto."

Sorrido al nomignolo e arrossisco leggermente.

*Flashback*

"Smettila bambolina, sei bellissimo!"

"Tom, odio quel soprannome lo sai!"

Mi guardo allo specchio in cerca di una parte pulita sul mio corpo, ovvero non martoriata dai suoi succhiotti o dai lividi, ma non riesco a trovarla.

Gli è sempre piaciuto farmi del male, e forse va bene così.

"Haz, vieni qui."

Mi avvicino a lui e mi lascia un bacio a fior di labbra seguito da un forte ceffone.

Chiudo gli occhi per il dolore istantaneo e li riapro subito dopo per paura che potesse farmi ancora più male.

"Mia dolce bambolina, sei meraviglioso con gli occhi lucidi, il tuo verde cambia in un azzurrino scuro."

"Ti lascio Tom."

**

"Harry? Mi stai ascoltando?"

Esco dal mio stato di trance e annuisco vigorosamente sperando che comunque ripeti.

"Ti trovo bene."

"Grazie Tom, non credevo tu fossi diventato padre."

"Neanche io sapevo che stai per."

Abbasso lo sguardo sulla mia pancia ormai parecchio pronunciata e sorrido accarezzandomela con dolcezza.

"Come mai a Parigi?"

"Mi sono trasferito da poco con il mio ragazzo, e tu invece?"

"Ragazzo?"

"Sì."

"Ragazzo nel senso di ragazzo, o ragazzo nel senso di daddy?"

A quel punto intervenne Lili affermando che anche lei aveva un daddy ed era appunto Tom.

Tutto ciò fu leggermente imbarazzante e risposi velocemente al ragazzo con un semplice: "tutte e due".

"Avevi detto che avresti smesso."

"Non stiamo parlando di droga Tom, non farla tragica."

Lo vedo avvicinarsi e darmi un bacio sulla guancia.

"Ci vediamo domani allora bambolina, mi sei mancato."

Gli sorrido per cortesia e dopo aver salutato di nuovo la piccola Lili fuggo da quel parco tornando a casa.

Appena apro la porta trovo un Louis su tutte le furie attendermi in salotto.

"Dove cazzo sei stato?"

"A prostituirmi, è questo quello che faccio, giusto? La puttana."

Lo vedo sbuffare ed alzare gli occhi al cielo, come se ora fossi io il problema.

"Smettila Harry, mi sono solo espresso male."

"Espresso male? Mi hai dato della mignotta e la tua scusa è che ti sei espresso male?"

"Mi dispiace ok?"

"Come vuoi, vado a dormire."

"Domani nel pomeriggio vieni con me a lavoro? Vorrei farti conoscere le nuove segretarie."

"Domani ho da fare."

"Cosa?"

"Devo vedermi con una persona."

"È l'anziano di oggi?"

"Quell'anziano è mio padre e comunque no."

"Sì ok, comunque con chi?"

"Perché non mi credi?"

"Tu perché non mi rispondi?"

"Mi vedo con Tom, il mio ex dominatore."

Detto questo mi giro e mi dirigo in camera da letto senza fermarmi nemmeno quando mi urla di girarmi.

Che situazione pesante.

Note Autrice: Continuo a 90 stelline, potreste leggere l'altra storia e farmi sapere se vi piace per favore?

Sorry dad.[LS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora