Capitolo 12

314 15 0
                                    

Domenica mattina, Kate si sveglia alla luce del sole che inonda la sua stanza, con il diario ancora aperto appoggiato sul letto e la penna finita chissà dove sul pavimento. Il forte mal di testa, la nausea e quel senso di rimbambimento devono essere i postumi della sbornia, deduce. Prende il diario e rilegge l'ultima cosa scritta; le viene da ridere. L'alcol l'aveva mandata proprio fuori di testa. Si rende conto di aver lasciato l'ultima riga a metà... chissà cosa avrebbe voluto scrivere. Probabilmente "penso che domani sarò esausta", o qualcosa del genere. Scuote il capo, chiude il libriccino rosso e lo posa sul comodino, sbadigliando. E' una bella giornata, il cielo è sereno e la temperatura è piuttosto alta; Kate è di buon umore. Non ricorda molto della serata precedente, ma sa che è un altro dei molteplici effetti dell'alcol.

Quando scende in cucina, ancora in pigiama e a piedi scalzi, trova suo fratello seduto al tavolo a fare colazione.

<<Buongiorno>> saluta Kate.

<<'Giorno>>

<<Dove sono mamma e papà?>>

<<Sono appena usciti, tornano fra poco>>

<<Dove sono andati?>>

<<A fare un giro, credo. E' una bellissima giornata>>

<<Già, proprio bella.>> ammette Kate, sorseggiando del caffé. Fred la guarda con sospetto.

<<Sei di buon umore stamattina>> osserva. Kate annuisce, sorridente.

<<Deduco che con Jonathan sia andata alla grande>>

<<Suppongo di sì>>

<<Che vuol dire "suppongo"?>>

<<Che non me lo ricordo molto bene...>>

Fred riflette, poi scoppia a ridere.

<<Ho capito. Troppo alcol, eh?>>

<<Ne sai qualcosa?>>

<<Eccome>>

Anche Kate ride, immaginandosi il fratello ubriaco come lo era lei la sera prima e, almeno rifacendosi alle poche cose che rammenta, è un'immagine alquanto comica.

Stando a ciò che ha scritto nel diario, una certezza ce l'ha: Jonathan non l'ha baciata, e lei non deve averla presa troppo bene. Perché non l'ha fatto?

"Maledetto alcol, se solo mi ricordassi com'è andata..." pensa, riesaminando più e più volte le immagini frammentate che le scorrono in testa, ma non approda a nulla di nuovo.

Quello stesso pomeriggio, il cellulare di Kate vibra inaspettatamente, mentre Kate è sdraiata sul letto a leggere un libro. Un brivido la scuote mentre la parola più bella dell'universo si fa strada nella sua mente: Jonathan.

Si alza immediatamente dal letto, senza curarsi di infilare un segnalibro tra le pagine a cui è arrivata, e si fionda sul comodino a leggere il messaggio appena ricevuto.

"Buongiorno. Come ti senti oggi?"

Aveva ragione: è da parte di Jonathan. Le ha scritto. Significa che l'ha pensata. Significa che si preoccupa per lei. Con aria sognante, risponde:

"Buongiorno a te. Meglio, a parte il mal di testa e la nausea"

La risposta del ragazzo arriva quasi immediatamente.

"Chiamasi doposbornia"

Kate sorride.

"Non ricordo quasi niente di ieri sera."

L'inganno dell'apparenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora