Capitolo 18

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Le mani di Jonathan scivolano lungo il vestito di Kate, mentre lui le bacia dolcemente le labbra. Brividi di estasi e di piacere si propagano per tutto il corpo della ragazza al tocco dei morbidi palmi del ragazzo che lentamente percorrono le sue forme, le curve, i fianchi, le gambe, il seno...
Kate geme, annebbiata dall'alcol, lasciandosi andare a quella nuova e magnifica sensazione.
D'un tratto, le mani di Jonathan si insinuano delicate ma decise sotto il vestito della ragazza, in disperata ricerca di qualcosa, in disperata ricerca di lei...
E tutto accade veloce, nuovo e inaspettato. Il ragazzo si sfila i pantaloni, mentre a Kate non rimangono che il reggiseno e le mutandine e, poco più tardi, si ritrova completamente nuda davanti a lui, completamente alla sua mercé.
L'inaspettato dolore lancinante che le provoca l'intrusione del ragazzo mentre si insinua lentamente dentro di lei la costringe a gridare; ma, qualche minuto più tardi, quel dolore lascia il posto ad un intenso piacere mai provato prima.
Tutto questo va ben oltre ciò che Kate abbia mai immaginato e conosciuto; è al di là di ogni sua aspettativa. È piacevole, doloroso e... strano.
Eppure, una volta che entrambi si ritrovano storditi e soddisfatti dalla loro prima volta, la ragazza non può che sentirsi felicemente realizzata. Ancora nuda, si stringe al suo amore, al suo Jonathan, ricevendo in cambio il calore che da lui è tutto ciò che ha sempre desiderato.
<<I miei non ci metteranno tanto a tornare>> sussurra il ragazzo, baciandole i capelli.
<<Mmh...>>
<<Vuoi che ti accompagni a casa?>>
<<Sono in bici>>
<<Fa niente, la carichiamo nel portabagagli. Oppure ci vengo domani a scuola e così te la riporto>>
Kate fa spallucce.
<<Come preferisci>>
<<Sono stanco. Te la riporto domani, va bene?>>
<<Va bene>>.

Caro diario,
Non so neanche come descrivere ciò che è appena successo. Nonostante mi giri ancora la testa per via dell'alcol, sono perfettamente cosciente di ogni minima sensazione provata. E sono felice. Felice di aver fatto l'amore per la prima volta con Jonathan. Ha fatto male... ma è stato stupendo.
E ora non posso che amarlo ancora più di prima.

Il giorno seguente, Kate fatica a svegliarsi; è esausta. La sera prima, deve aver fatto più tardi di quanto ricordi. Ma quello che è successo... oh, quello sì che lo rammenta. Le immagini, le sensazioni, tutto è vivido nella sua testa. E lei si rende conto di essere veramente innamorata, di non poter passare un secondo della sua giornata senza pensare a Jonathan, di volerlo sempre con sé, in qualsiasi momento.
Una volta raggiunta la cucina, disordinata e vestita a casaccio, si versa una notevole quantità di caffè, un sorriso ebete stampato sulle labbra.
<<Buongiorno...>> la saluta Fred, visibilmente perplesso. <<Sembri di buon umore stamattina>>
<<Già>> risponde allegramente Kate. <<Ci vediamo!>>
È contenta di attraversare quel cancello verde, perché sa che lì dentro, ad aspettarla, c'è Jonathan. Ha voglia di baciarlo, di stringerlo a sé, di ringraziarlo per tutto ciò che le ha fatto provare. Tuttavia, una volta raggiunto il corridoio pieno zeppo di ragazzi, non lo scorge da nessuna parte. Apre il proprio armadietto, concentrandosi sui libri che le servono, quando all'improvviso le viene in mente che oggi non ha alcuna lezione; uno dei suoi professori ha organizzato un progetto scolastico secondo cui, proprio stamattina, tutti i membri del liceo che seguono il corso di storia moderna devono riunirsi in un'unica grande aula video a guardare un documentario riguardante i campi di concentramento della Seconda Guerra Mondiale.
"Bene, così vedrò Jonathan!" pensa, contenta. Dovrà presentarsi per forza, anche se fin ora non si è fatto vivo.
"Sarà in ritardo" azzarda Kate, la paura di rimanere senza vederlo per un giorno intero; sarebbe forse una tortura peggiore del bullismo.
Sfortunatamente, fra gli alunni già riuniti nell'aula video, Kate scorge anche Will; fa una smorfia nella sua direzione, sperando di non essere vista -dato che Jonathan non è ancora arrivato e non può proteggerla-, poi prende posto accanto ad una sedia vuota che conserva per Jonathan, quando arriverà.
Purtroppo, durante tutto il documentario, del ragazzo non vi è traccia. Kate non riceve alcun messaggio, non sa nulla di lui né della propria bici lasciata nel suo giardino la sera prima.
"Cosa gli sarà successo? Sarà ammalato?" si chiede lei, preoccupata; poi conclude che, se lo fosse, sicuramente avrebbe trovato il modo di farglielo sapere tramite SMS o qualcosa del genere. Il che non fa che aumentare la sua preoccupazione. Inoltre, osservando Will, Kate nota una sorta di espressione di trionfo aleggiare sul suo viso, un'espressione che dura fin dall'inizio del documentario. Il battito inizia ad accelerare, l'ansia ad impossessarsi di lei. Non vede l'ora che il film finisca, così può subito correre a cercare il suo Jonathan, ad accertarsi che stia bene e che tutto sia normale.
Ma quando il video termina, dopo un breve applauso il professore fa cenno a tutti di rimanere seduti e Will, con grande stupore di Kate, si alza e lo raggiunge, posizionandosi di fronte all'intera aula.
<<Un attimo di attenzione, prego, vi chiedo solo dieci minuti in più del vostro tempo>> dice l'insegnante. <<Will è stato così gentile da elaborare una sorta di suo documentario personale di breve durata sulla Shoah, e vorrebbe mostrarcelo proprio ora. Prego, Will, e grazie>>
Will, un sorrisetto soddisfatto sulla faccia, infila un disco nel computer e, sul grosso schermo proiettato sul muro, si apre un secondo video. Kate sbuffa, annoiata e spazientita; vuole soltanto vedere Jonathan. Perché improvvisamente tutti sembrano volerglielo impedire?
Will ritorna al proprio posto, lo sguardo rivolto per un attimo verso Kate, dopodiché il professore schiaccia il tasto play.
Non appena il video inizia ad andare, Kate non crede ai suoi occhi; spalanca la bocca, soffocando a fatica un grido, e gli occhi le si riempiono di lacrime e vergogna. Sullo schermo si vede un letto piuttosto familiare, con due persone sdraiate sopra che si baciano... e dopo aver osservato attentamente, Kate capisce che quelle due persone sono proprio lei e Jonathan.

L'inganno dell'apparenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora