è meglio per tutti

462 9 0
                                    

"non so se e quanto durerà"

Questa frase si ripeté nella mia testa per ore.

"non so se e quanto durerà"

"non so se e quanto durerà"

"non so se e quanto durerà"

Quando Paulo si fu addormentato, scostai lentamente il lenzuolo, e mi alzai.

Raccolsi i miei vestiti e me li infilai velocemente, sempre attenta a non fare il minimo rumore.

Percepivo le lacrime iniziare a rigare il mio volto, per poi ricadere a terra come non fossero mai esistite.

Uscii dalla stanza, scesi le scale, e mi diressi verso la porta d'ingresso.

Prima di aprirla, mi fermai per un istante.

Mi diressi verso la cucina, presi un foglio di carta.

"E' meglio per tutti", scrissi.

Corsi fuori dalla villa, correndo come mai prima.

Piangevo, piangevo. Le lacrime mi rigavano il volto, mi bagnavano i vestiti. Percepivo un dolore lancinante al cuore.

Quello era un addio. Non avrei mai più sentito la sua voce, toccato la sua pelle, sentito il suo profumo.

Ma era meglio così.

Era meglio per Rosa. Era meglio per me. Era meglio per lui.

-------------------

PAULO'S POV

Un raggio di sole fece capolino nella mia stanza, svegliandomi.

Sorrisi, ricordando improvvisamente che accanto a me c'era lei. Sofia. Probabilmente l'unica donna che avessi mai amato.

Allungai il braccio.

Non c'era.

Mi voltai.

Non c'era.

Il letto era completamente vuoto. 

Mi alzai di scatto, mi rivestii, e corsi fuori dalla mia stanza. Scesi velocemente le scale, nella speranza di trovarla in cucina, che preparava la colazione. O forse accoccolata sul divano, a leggere un libro.

Non c'era.

Il mio respiro si fece più affannoso.

Non c'era. Se n'era andata. Sofia se n'era andata.

Quando entrai in cucina, la prima cosa che notai fu un biglietto. Mi precipitai verso il tavolo per afferrarlo.

"E' meglio per tutti", diceva.

Una fitta mi attraversò il cuore. Mi aveva lasciato.

Perchè? Cosa le avevo fatto? Era stata fantastica quella notte... o mi sbagliavo?

Uscii di casa velocemente, e mi diressi verso casa sua. Suonai al campanello un'infinità di volte, ma non rispose nessuno.

Mi sedetti lì, sui gradini, ad aspettare.

------------

SOFIA'S POV

"Ciao Nicola", esclamai, trovando il mio collega in atrio.

Ero stanca morta. Non avevo dormito nulla, e in più quel giorno avevo la prima ora.

"Ma ciao!", disse, venendomi incontro. "dormito poco?", chiese, con tono sarcastico.

"Si vede così tanto?", domandai, ridendo.

Nicola scoppiò a ridere. "Sei bellissima sempre e comunque, ma diciamo che si vede che non hai trascorso una notte particolarmente bella"

La rosa nera II Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora