Capitolo 39

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FLASHBACK

In questo schifoso ospedale le persone sono così depresse, che non riesco neanche a guardarle. Le lacrime mi escono, nonostante il mio tentativo di spazzare via o alquanto meno non farle vedere. È da ore che sono qui dentro e mamma e papà non lo sanno nemmeno, pensano che io e mio fratello stiamo al mare.

Proprio quando decido di voler entrare, dalla sala operatoria esce un'infermiera molto bella carina ma troppo grande per me.

"Dov'è?" Le chiedo.

"Dentro, li stanno facendo le ultime fasciatura, uscirà tra poco. Non si preoccupi." Mi informa l'infermiera per poi farmi un caloroso sorriso.

"Grazie." Le sorrido anche io o, almeno, ci provo.

Qualche minuto dopo esce da una stanza la barella su chi è posato mio fratello, in questo momento in una specie di
trans provvisorio. Mi attacco alla barella chiedendo al dottore tutte le domande su mio fratello, lui mi risponde poco e niente. Quando lo portano nella stanza quasi lotto per restare con lui, vogliono portarmi fuori, vogliono impedirmi di starli accanto, ma sai che vi dico cari dottori? NO!

"Cosa...cosa è successo?" Mi chiede mio fratello dopo essere uscito dal trans.

"George, beh...Lui ti ha sparato." Dico sedendomi sopra una sedia dopo aver fatto avanti indietro per la stanza.

"Per vendendetta scommetto. Quello deve fare sempre di testa sua, lo detesto." Dice mio fratello grattandosi la testa.

"Anche io, mi dispiace, è colpa mia se ti ha colpito. È un cretino e anche io, sono così stanco di tutto. Prima Queen, poi tu e chi? Chi altro potrebbe lasciarmi? La mia ragazza ideale? Colei che amerò per sempre? Pff." Dico immaginando il mio futuro.

"Ok basta pensarci, andiamocene, andiamo a Los Angeles e qui non torniamo mai più, visto che questa città ti porta brutti ricordi, ok?"

"Ok."

LUKE POV'S

Quando mi risveglio è mezzanotte, ho dormito così tanto, beh perforza stando con Queen che è una parlantina assurda. È stato il sogno più bello della mia vita, vedere Queen, quant'è bella. Sapere che lei nonostante tutto sta bene e che mi vuole bene mi ha sollevato un pò l'umore. Io la rivoglio con me e la cosa mi fa ridere perchè io le ho detto che non mi piaceva, le l'ho detto chiaramente, ma ora vorrei tornare a dormire solo per rivedere i suoi capelli rosso rame chiaro, i suoi occhi marroni, le sue labbra carnose e rosa acceso, che tende sempre a coprire con rossetti diversi, ma non posso. Nonostante tutto non riesco a dormire quindi mi guardo intorno e noto che Calum sta dormendo, allora io prendo il computer e inizio a navigare su internet, vedo chi è online su Facebook e una di quei quattro/cinque è proprio Ariana. Le scrivo? Non le scrivo? Cosa faccio?

*Eii.* Decido di scriverle.

ARIANA POV'S

È mezzanotte e non riesco proprio a dormire, sono troppo emozionata per domani, non vedo l'ora di partire. Girando per twitter, instagram e un pò di tutto, mi arriva una notifica mi arriva su facebook, è Luke che mi scrive.

*Eii.* Mi scrive.

*Eii.* Li rispondo.

*Che fai?* Che belle conversazioni che facciamo.

*Penso a domani, lunga giornata.*

*Già, a che ora parti?* mi chiede.

*A mezzo giorno e tu?*

*Idem.*

*Quindi ci incontraremo...bene.*

*Sì, infatti.* Scrive. *Mi mancherai tantissimo.* Ok, il mio imbarazzo è salito alle stelle.

*Anche tu, ma non possiamo evitarlo. È come se non potremmo mai stare insieme. È colpa dell'Universo.*

*Mi stai prendendo in giro? Tu credi a queste cose?*

*Sì, io credo in tutto. Comunque adesso ho sonno, notte.* Non sopportavo più quel senso soffocante che mi stavo ritrovando addosso. Dovevo uscire da quella conversazione.

*Oh, notte.* Mi scrive, di sicuro ci è rimasto male, lo conosco.

Torno a dormire, tutto è meglio che continuare quella conversazione.
Sono così in imbarazzo in questo momento, mi sento un pò disconessa con il mondo, sento come se il mio cervello mi avesse abbandonato qui mentre vaga per lo spazio. Voglio così tanto partire in questo momento, uscire pur essendo notte e partire via, lontano da tutto!

***

Finalmente è mattina, in questo momento mi sento strana mentre preparo la mia borsa, sto per uscire e rivedere tutti i miei amici dopo tanto tempo, mi sento a disagio.

Mi sembra così strano, sono stata poco in ospedale ma sembro esserci stata un'eternità per quanto mi stia sentendo spaesata. Mi sento disconnessa completamente dal mondo, perchè non posso ancora crederci. Prendo il vestito verde che misi all'appuntamento con Luke, è così bello, lui era così bello quel giorno, io non lo avevo mai visto messo in tiro così bene. Lo piego con cura assicurandomi che non si rovini durante il viaggio, la cosa che voglio capire è come mai proprio il vestito di Luke si trovi qui, in ospedale, e non quello di Grant. Lucy....parli del diavolo e....

"Ehi ehi." Mi saluta Lucy entrando.

"Ehi, sai...ho trovato questo" indico il vestito "nella borsa, tu ne sai qualcosa?"

"Ehm....no." Distoglie lo sguardo.

"Okay." Dico, rimanendo insicura.

"Allora? Come ti senti? Io sono così emozionata, non vedo di vederti libera, vestita decentemente, senza offesa, e felice." Sorride.

"Ovvio che sono felice ma anche impaziente, vorrei che fosse mezzogiorno invece sono ancora le sette, tempo passa!!!"

"Lo so, anche io non vedo l'ora, ma una curiosità: tu non dovevi partire domani?"

"Sì, ma visto che sto più che bene, prima partiamo meglio è, credimi."

"Ok, se lo dici tu."

***

Dopo aver sistemato torniamo a casa a sistemare le valige, dobbiamo sbrigarci. Ho chiamato Grant, dice che ci ritroveremo lì. Ritornare in camera mi fa un così strano effetto che non me ne rendo ancora conto, sono finalmente in camera. Ci assicuriamo di non aver lasciato niente dentro l'appartamento prima di chiuderlo ormai per sempre, Ash è venuto ad aiutarci a portare il resto delle cose giù nel suo furgone. Arrivati alla all molti ragazzi si avvicinano e mi saluto, molti miei amici e amiche. Io mi dirigo verso l'ufficio del direttore dell'hotel per lasciargli le chiavi della camera. L'ufficio del direttore personalmente credo di non averlo mai visto, dopo aver bussato aspetto due minuti prima che il direttore mi venga ad aprire, invitandomi ad entrare. L'ufficio è molto moderno per quanto sia vecchio lui, le pareti sono color panna, all'angolo difronte alla scrivania si trova un divanetto nero pelle con sopra il muro un bellissimo TV al plasma. La scrivania è in quercia con piena di cassetti. M'invita a sedermi e io, come richiesto, mi siedo.

"Allora Signorina? Come posso esserle utile?"

"Vorrei solo lasciare queste chiavi, non ne ho più bisogno."

"Che camera è?"

"La 2g."

"Aspetti, ma lei non è con la scuola?"

"Sì ma sto tornando a Los Angeles e questa non mi serve più." Li lascio le chiavi sopra la scrivania.

"Molto bene, buona giornata signorina." Mi porge un sorriso amichevole. Dopo aver ricambiato, mi alzo e me ne vado verso il furgone di Ashton.

Only one mistake || Luke Hemmings & Ariana Grande.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora