Capitolo 17

120 9 0
                                    

Cammino con il pilota automatico fino al bar, ho bisogno di chiarire tutto il più in fretta possibile altrimenti impazzisco.

Attraverso il bar con grandi falcate, prendo Neil per mano e mentre lo trascino verso il magazzino.

«Buongiorno», tenta, ma lo zittisco veloce. «Seguimi».

«Becca lo sai che questo si potrebbe chiamare sequestro di persona?»

«Lo so, è solo che io ...» mi fermo. Lo guardo. La mia mano stinge il suo polso e non so come continuare.

«Incomincio seriamente a credere che tu sia pazza».

Mollo la presa su di lui.

«Tu mi fai impazzire», dico arrabbiata, «io funzionavo bene. O abbastanza bene. Avevo delle routine e delle certezze. Prima su tutti che un tipo come Federico fosse l'uomo perfetto per me».

«Ma?» Si avvicina, il suo profumo mi invade il cervello e sento il suo alito troppo vicino alle mie labbra.

«Neil non distrarmi», ruggisco, «sono seria».

«Anch'io sono serio».

I suoi occhi fissi nei miei, la sua voce, un sussurro e le sue mani fisse sui miei fianchi mi spingono ad avvicinarmi a lui.

«Tu non sei serio. Tu non sei MAI serio» dico nervosa. «Hai distrutto tutte le mie certezze. Credo tu mi abbia fatto uscire di testa».

«Perché?»

«Ho chiuso con il principe azzurro!»

Un enorme sorriso gli illumina il viso.

«Cosa c'entro io?» Mi stuzzica.

Ormai siamo così vicini che condividiamo le stesse particelle d'aria.

«Lo sai».

«Non credo», mi sfida. «Avrei bisogno che me lo spiegassi tu».

La luce del magazzino si spegne e nel buio tutto si amplifica: il profumo di sapone misto a tabacco, il petto incollato al mio e la bocca che si è spostata sul suo collo.

«Allora?» Mi tortura lasciando una scia di piccoli baci .«Cosa dovevi dirmi?

«Me lo sono dimenticata», sussurro mentre il mio respiro si fa più affannoso.

«Allora vado». Si ferma di colpo e riposiziona la bocca davanti alla mia.

«No». Lo ammonisco e dopo una lunghissima pausa aggiungo: «Ma mi potresti baciare».

Anche al buio posso vedere il suo grande sorriso e i suoi occhi brillare. Le sue mani fisse sui miei fianchi azzerano la distanza tra i nostri corpi e finalmente le sue labbra si posano sulle mie interrompendo questi minuti di tortura.

Lì, nel magazzino buio e umido, io, Rebecca Revi, di età 30 e qualche mese dò il bacio più bello di tutta la mia vita.

Non riesco a quantificare quanto dura. È un'altalena, passionale, dolce, famelico, delicato. Le sue mani sono ovunque e i nostri bacini si strusciano così bramosi che i nostri respiri si fanno sempre più corti.

«Becca», sussurra affannato staccandosi dolcemente. «Se continuiamo così non rispondo più delle mie azioni. Voglio fare l'amore con te, ma non sul bancone lurido di un magazzino».

«Hai ragione, ci siamo fatti un po' prendere la mano», dico mentre mi sposto leggermente e cerco di ricompormi.

«No, non hai capito. Io voglio fare tutto con te. Solo non qui e non adesso».

Un Amore con ScadenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora