È passata una settimana da quando sono tornata da Milano e nove giorni da quando Neil mi ha chiesto di rimanere. E sono nove fottutissimi giorni che è freddo come un ghiacciolo. Risponde ai miei messaggi con ore di ritardo, al bar mi sfugge dicendo che è incasinato e la sera è sempre impegnato.
«Dobbiamo parlare», prendo coraggio.
«Non so bene di cosa dobbiamo parlare».
«Neil non fare il cretino, lo sai di cosa dobbiamo parlare», dico severa. «Sei arrabbiato, lo so. Hai ragione. Ma parliamone».
«Non sono arrabbiato».
«A me non sembra, non fare il bambino. Non possiamo passare le mie ultime settimane qui a farci la guerra fredda. Non roviniamo tutto dai».
«Non roviniamo tutto», mi fa eco. «Cosa roviniamo eh Becca? Cosa? Da quanto ho capito per te non c'è nulla».
«Sai che non è vero».
«Allora non partire».
«Neil sai che non è così facile. Il mio lavoro...»
«Il mio mio lavoro qui è finito», dice ripetendo le mie parole, «Lo so, l'hai detto chiaramente l'altra sera. Te ne vai».
«L'hai sempre saputo», rispondo un po' arrabbiata soprattutto per il tono che la conversazione sta prendendo.
«Sì, l'ho sempre saputo, ma le cose sono cambiate».
«Lo so che sono cambiate. Credi che per me sia una scelta semplice?»
«Proviamoci».
«Dai Neil, proviamo a fare cosa? A vederci una volta al mese. A telefonarci prima tutti i giorni e poi un giorno sì e uno no?»
«Cazzo ne so Becca. Proviamoci. Mi sembra stupido chiudere tutto così». La sua voce è dura e i pugni sono stretti lungo il corpo.
«Neil, le relazioni a distanza non funzionano», dico cercando una sorta di calma apparente. «Noi adesso funzioniamo perché ci vediamo tutti i giorni e abbiamo una quotidianità da condividere, ma quando saremmo lontani cosa condivideremo?»
«Becca ragiona. Noi non condividiamo solo la quotidianità. Per te è solo questo? Per te è solo questo Becca». Ripete «Per me no. Io ti amo cazzo, ti amo come non ho mai amato nessuno e pensare che te ne vai mi fa mancare il fiato».
Le parole mi muoiono in gola e le lacrime rigano le mie guance.
«Cazzo Becca, ti ho detto che ti amo. Non hai niente da dirmi?» La sua voce è spezzata dalla rabbia.
«Neil, ti prego», lo supplico.
«Bene, se le cose sono così, sai cosa ti dico? Forse sono io adesso che non ho voglia di andare avanti».
«Neil», la mia voce è un sussurro.
«Non ho più voglia di vederti, di aspettare qualche settimana. Chiudiamola adesso, così ci risparmieremo entrambi un po' di sofferenza».
Sento una pugnalata.
Un dolore che non avevo mai provato.
E poi lui che non c'è più.
* * * *
B: Ciao, come stai? Fra tre settimane parto. Mi farebbe piacere vederti.
B: Chiamami.
B: Mi manchi.
* * * *
B: Neil so che sei arrabbiato e ne hai tutte le ragioni, ma io fra poco parto. Vedere come mi ignori al bar mi uccide. Ti prego chiamami.
STAI LEGGENDO
Un Amore con Scadenza
ChickLitHo avuto Neil e Becca nella pancia per anni, finché non ho avuto il coraggio di tirarli fuori ed è nato "un amore con scadenza". Rebecca è una giovane manager che si è costruita da sola. Forte e determinata ha messo il lavoro sempre al primo posto...