Capitolo 14

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E niente, ormai pubblico appena posso, anche se non è passato molto dall'ultimo aggiornamento. Il capitolo non è lunghissimo ma spero vi piaccia ugualmente. 🥺🧡
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Giulia si bagnò le labbra con fare provocatorio, le sorrise e dopo averle portato una mano al lato del viso la tirò verso di sé. La baciò di nuovo, in quel momento con più foga. Le loro bocche si assaporarono, si prendevano e si lasciavano di continuo. Era straziante per me, ma anche estremamente eccitante. La mano di Rosa era ancora tra le mie gambe, la sentivo stringermi forte, quel bacio sembrava piacerle molto.
«Allora?» le chiese Giulia dopo essersi staccata dalle sue labbra. «Pensi ancora che non riuscirò a tenere il passo?»
«No, adesso ho il dubbio per qualcun'altra.» commentò Rosa in tono malizioso abbassando lo sguardo su di me. «Tu come ti senti?» mi chiese con un sorriso ironico.
«Eccitata...» risposi semplicemente, non riuscivo a trovare altre parole che esprimessero a pieno ciò che sentivo in quel momento.
«Ah si?» continuò lei stringendo ancora di più la mia coscia.
«Anche un po' accaldata...» aggiunsi con calma.
«Allora penso tu debba toglierti questi vestiti di dosso.» replicò bagnandosi le labbra in modo sensuale.
Lei si allungò verso il mio viso, le sue labbra arrivarono vicinissime alle mie, le sfiorò piano, ma non andò oltre. Si fermò lì. Mi sorrise, e lentamente sfiorò la punta del mio naso con il suo. Fu il gesto più dolce che qualcuno fece per me prima di fare sesso. Con la mia ex ce ne furono molti, ma con lei non fu mai solo sesso. Tra me, Rosa e Giulia invece sembrava esserlo. Solo sesso. Eppure Rosa fu dolce, il suo sguardo era dolce, e mi confuse abbastanza le idee.
«Rilassati.» sussurrò con un sorriso.
Lentamente sentii la sua mano spostarsi, non era più tra le mie gambe, salì su oltre il mio ventre, tirò su la mia maglia e me la sfilò insieme alle altre due che avevo sotto.
«Avevi tanto freddo anche oggi?» mi chiese con fare ironico.
«Abbastanza...» risposi io sentendo un'altra mano fermarsi tra le mie gambe, in quel momento era quella di Giulia però.
Mi stringeva la coscia destra, la sentivo forte, decisa, e sentivo anche le sue labbra sul mio collo. Mi baciò con forza, mi morse anche, e Rosa scivolò lentamente giù lungo il mio seno coperto solo dal reggiseno. Entrambe baciavano la mia pelle, ma io trovavo il tutto assurdo. Le mie labbra fremevano dalla voglia di sentire le loro, eppure erano tutte impegnate a pensare ad altro, e non mi piaceva.
«Qualcosa non va?» mi chiese Rosa notando qualcosa di strano nel mio sguardo, mentre scendeva sul mio corpo non mi perse mai d'occhio.
«Niente, è solo che voi vi siete baciate tutto il tempo davanti a me...» commentai io lentamente, non sapendo poi come continuare, mi imbarazzava chiedere una cosa simile.
«Vuoi un bacio?» continuò Rosa con fare divertito, e sentii allo stesso tempo il mio reggiseno slacciarsi, non aveva alcuna intenzione di baciarmi.
Io non risposi, mi vergognavo troppo, e Rosa ne approfittò per fare ciò che voleva. Fece scivolare giù il mio reggiseno, Giulia scese sul mio corpo con la stessa lentezza. Quelle due si guardarono per un istante, si sorrisero e poi tornarono a guardare me. Fu strano, molto strano, ma in quel momento sentii anche la mano di Rosa. La sua era stretta alla mia coscia sinistra, quella di Giulia sulla destra, ma entrambe premevano al centro.
«Ragazze...» sussurrai col respiro più pesante, ma loro non mi ascoltarono, anzi ci andarono giù pesante.
Entrambe si fermarono su un mio seno, entrambe usarono la loro bocca. Io chiusi gli occhi e nonostante non le vedessi capivo bene chi era da un lato e chi dall'altro. Giulia mi fece sentire bene il suo piercing, quel passaggio tra duro e morbido contro il mio seno mi faceva impazzire, Rosa invece ci andava giù molto più forte, usò anche i denti per stuzzicare il mio capezzolo, lo succhiò spesso. Mi lasciai sfuggire qualche gemito, mentre loro mi torturarono il seno. Non sapevo chi delle due mi facesse impazzire di più ma dopo qualche istante si fermarono entrambe. Lo fecero insieme, come se si fossero messe d'accordo, e lentamente riaprii gli occhi per capire cosa stesse succedendo.
«R-ragazze...» dissi con fare sorpreso, me le trovai proprio lì, poco sotto al mio viso.
Mi sorrisero entrambe, ma fu Rosa a muoversi per prima. Si allungò verso il mio viso ma non si fermò come fece pochi istanti prima, in quel momento si avvicinò di più e mi baciò intensamente sulla bocca. Io ricambiai subito il suo bacio ma non ci rimase per molto. Si staccò lentamente e con calma sentii la mano di Giulia sfiorarmi il lato sinistro del collo, poi quando Rosa fu abbastanza distante fece salire su quella mano e mi tirò verso di sé baciandomi con più calma di quanta ne mise Rosa. Furono due baci molto diversi ma sentii di aver bisogno di entrambi. Anche Giulia non mi baciò per molto, pochi istanti, poi si staccò.
«Sei bellissima.» sussurrò sfiorandomi dolcemente una guancia.
La vidi avvicinarsi di nuovo a me, ma si fermò sul mio collo e fu lì che continuò a baciarmi. Rosa mi prese il viso tra le mani e tornò a far incontrare le nostre bocche per un altro breve ma intenso bacio.
«Sai, mi piacciono un sacco le tue labbra...» sussurrò Rosa staccandosi e sfiorando le mie labbra con il suo indice. «E non parlo solo di queste qui.» aggiunse in tono provocatorio.
Lentamente la vidi e la sentii scivolare giù lungo il mio corpo, sentii le sue labbra baciarmi e mordermi passando tra i miei seni, poi giù sul mio addome, e si fermò lì per un attimo a causa dei pantaloni che avevo ancora addosso. La sentii sbottonarli, sentii la stretta allentarsi e con calma li tirò giù insieme ai miei slip. Ero ormai completamente nuda. Mi sentivo strana ad esserlo solo io, dato che Giulia e Rosa erano ancora vestite, ma sarebbe stata solo questione di tempo. Sentii subito il respiro caldo di Rosa tra le mie gambe, poi le sue labbra e lentamente anche la sua lingua. Io mi lasciai scappare un gemito intenso, Rosa aveva ragione, avevo voglia di sentirla dal giorno prima, e in quel momento la mia voglia non era affatto svanita, anzi. Sentii Giulia sorridere contro il mio collo non appena mi lasciai andare a quel gemito di piacere, e con calma la vidi portare il suo viso davanti al mio.
«Mi piace un sacco sentirti così.» mi disse, e subito si sfilò le due maglie che aveva.
Rimase solo col reggiseno addosso, ma io la volevo nuda, le volevo entrambe nude.
«Perché non togli anche questi pantaloni?» le chiesi allungando una mia mano tra le sue gambe, e stringendo forte una sua coscia.
Non riuscivo a parlare benissimo però, Rosa era brava a fare quello che stava facendo, mi baciava e mi leccava da dio, e io non riuscivo a trattenere nulla. Giulia decise di assecondarmi, si tirò su e si sfilò i jeans, ma non si tolse solo quelli. Si tolse praticamente ogni singolo indumento che aveva addosso. I suoi capezzoli erano perfettamente diritti, quel piercing sul capezzolo sinistro era ben visibile, e io avevo voglia di sentirlo sotto la lingua, ogni più piccola parte del suo corpo avevo voglia di sentirla sotto la lingua. Rosa continuava a baciarmi, a leccarmi e il mio bacino iniziò a muoversi lentamente al ritmo dei suoi baci. Lei era veloce e io non resistevo. Quando Giulia fu completamente nuda, però, si avvicinò a Rosa e la fece tirare su. La cosa non mi dispiacque molto, ebbi tempo per riprendere fiato, e vedere Giulia nuda avvinghiata a Rosa mi piaceva.
«Manchi solo tu alla festa.» disse a Rosa portandole le mani sotto la maglia, voleva che si spogliasse anche lei, ma io volevo darle una mano.
Erano in piedi proprio vicino a me, lì dove c'erano le mie gambe, lentamente scivolai giù verso il bordo inferiore del letto e le raggiunsi. Giulia le sfilò l'unica maglia che aveva, Rosa tra le tre era appunto quella che soffriva meno il freddo, e quella maglia insieme alla sua giacca fecero abbastanza. Quando io arrivai seduta su quel bordo, davanti a loro, Rosa aveva il busto ormai scoperto. Io la tirai verso di me, prendendola dal bordo dei pantaloni, e le lasciai dei languidi baci lungo tutto l'addome. Sentii una mano di Rosa infilarsi tra i miei capelli, Giulia era accanto a lei. Quelle due si baciavano, piano, con calma, e io le sbottonai i pantaloni. Senza aspettare troppo li feci scivolare giù insieme agli slip e con calma scesi giù anche io con la mia bocca. Arrivai quasi subito tra le sue gambe, la baciai, la leccai, e la sentii allargarle. Vidi la sua gamba destra muoversi, la piegò e poggiò il suo piede sul letto accanto a me, in modo che avessi più spazio da assaporare. Lei era buona e calda, sentivo il suo piacere scivolarmi lentamente in gola. Non sentivo i suoi gemiti, non sentivo alcun suono uscire dalla sua bocca, ma solo perché quelle due iniziarono a baciarsi più intensamente. Giulia le sfilò anche il reggiseno, ed entrambe si concentrarono con una mano sul seno dell'altra. Rosa le stuzzicò il capezzolo sinistro, quello su cui aveva il piercing, quegli oggettini sembravano piacerle molto. La mano di Rosa stringeva forte i miei capelli, ciò che stavo facendo le piaceva molto, ma non mi concentrai solo su di lei. Giulia era lì vicino, e volevo sentire anche lei. Allungai una mia mano verso le sue gambe e la portai lì dove era più bagnata e calda. Quel sesso a tre ci rendeva in qualche modo più eccitate e anche più impulsive. Ciò che feci quella notte non fu pensato per nulla, era istinto puro e semplice. Di tanto in tanto smettevano di baciarsi, dovevano pur riprendere fiato, ma il tutto durava poco. I loro gemiti fusi insieme erano musica per le mie orecchie, più ne sentivo e più ne volevo. Nessuna delle due si trattenne in quel momento, e io mi mossi più velocemente. Il loro piacere caldo e dolce mi scivolava sulle labbra e sulle dita. Non mi ero mai concentrata su due persone diverse nello stesso momento. Il pensiero mi era sempre parso strano, a tratti complesso, ma in quel momento mi sembrò la cosa più naturale del mondo. Le feci venire entrambe, quasi nello stesso momento, e sentirle in quel modo fece bagnare molto di più me.
«Ragazzina...» sussurrò Rosa poco dopo col fiato leggermente corto.
Io ero ancora rivolta verso il suo ventre, le baciai l'addome lasciandola riprendere fiato, mentre la mia mano rimase tra le gambe di Giulia ma poco più giù a stringere una sua coscia. Quando sentii Rosa chiamarmi, però, tirai su lo sguardo verso di loro. Entrambe avevano un sorriso soddisfatto sul viso, Giulia non sembrava avere alcuna voglia di fermarsi, né tantomeno di scappare, e Rosa lo era ancora meno. In meno di un secondo le vidi piegarsi davanti a me, e insieme mi spinsero indietro. Mi fecero distendere di nuovo al centro del letto e loro tornarono ai miei lati, parzialmente addosso a me.
«Cazzo, ti piace proprio tanto farci venire.» commentò Rosa che riportò una sua mano tra le mie gambe e sentì quanto ero bagnata, ed era davvero tanto.
«Mi piace così tanto che ho intenzione di farlo per tutta la notte.» dissi in tono provocatorio.
«Tutta la notte? Sicura? Non vuoi dormire nemmeno un pochino?» ribatté lei col mio stesso tono.
«Dormirò quando voi due crollerete sul letto esauste.» replicai facendole l'occhiolino.
«Oh quindi dai per scontato che saremo noi a stancarci prima di te?» mi chiese Giulia con un sorriso beffardo.
«Ovvio che sì.» risposi io ingenuamente.
Ero in un palese due contro uno, potevo sovrastarne una, ma in due mi avrebbero fatto ciò che volevano. E in un certo senso andò così. Entrambe non erano intenzionate ad assecondare le mie parole, non volevano darmi ragione. Nessuna delle due disse nulla, preferirono i gesti alle parole. Rosa aveva ancora quella sua mano tra le mie gambe, la sentii muoversi prima piano, poi più velocemente. Giulia scivolò di poco più giù col suo corpo, si fermò all'altezza del mio seno e iniziò lentamente a morderlo e leccarlo. Il piercing di Giulia contro il mio capezzolo mi fece gemere intensamente, con una sua mano torturò l'altro mio seno, mentre Rosa continuò a muovere velocemente quella sua mano tra le mie gambe. Fece dei movimenti circolari, veloci, toccando ogni mio punto esterno. Le sue labbra erano ben piantate sul mio collo, mi leccava e mordeva la mia pelle facendomi bruciare sotto la sua bocca. Ogni loro tocco mi fece bagnare tanto di più, lo ero già molto da quando mi spogliarono, e averle lì entrambe addosso mi fece venire più in fretta del solito.
«Oh tesoro...» sussurrò Rosa al mio orecchio sinistro. «Sei già venuta?» mi chiese con fare provocatorio.
«Ero già al limite da un po'.» dissi riprendendo fiato.
«Beh allora spero che tu sia pronta per il secondo round.» commentò lei in tono lento e tremendamente eccitante.
La sua mano scivolò di poco più giù, sentii due sue dita schiudere le mie labbra ed entrare dentro di me senza alcuna fatica. Le sentii, sentii ogni centimetro delle sue dita distendersi fino in fondo, e io mi lasciai sfuggire un gemito.
«Sei stupenda.» continuò Rosa mordendomi intensamente il collo.
In quel momento sentii Giulia staccarsi dal mio seno, tornò su col suo viso accanto al mio mentre una sua mano scivolò lungo il mio ventre e si fermò poco oltre il mio pube.
«Non sei ancora stanca?» mi chiese lei facendomi sentire le sue dita tra le mie labbra e poi più su.
Salivano e scendevano lentamente, si muovevano solo le dita, il suo palmo rimase fermo. Il suo scopo era chiaro, si stava solo bagnando le dita, e quando furono abbastanza bagnate si spostò sul mio clitoride. Sentivo entrambe le loro dita muoversi lente, quelle di Rosa si muovevano in un costante dentro e fuori che gradualmente diventò più veloce. I suoni che si sentivano in quel momento erano parzialmente imbarazzanti, le sue dita uscivano lentamente e poi sbattevano forti dentro di me, e quell'impatto lo sentivano anche le mie orecchie.
«Sei così bagnata che mi fai impazzire.» sussurrò Rosa aumentando ancora di più la velocità e la forza delle sue spinte, e con lei aumentò la velocità anche Giulia.
«Cazzo...» dissi col fiato corto.
Quella che stava impazzendo lì ero io, quelle due erano stupende, fare sesso con loro era stupendo. Sentire le loro mani tra le gambe mi fece ansimare e gemere più forte, le loro labbra sul mio collo erano altrettanto forti. Immaginavo i segni che avrei avuto una volta finito tutto, ma non mi importava, avevo voglia di venire altrettante volte a causa loro. Non riuscivo a fare né a dire nulla, dalla mia bocca uscivano solo suoni eccitati, gemiti intensi. Ero completamente preda di quelle due e delle loro dita stupende che mi toccavano e mi penetravano fino in fondo. Le loro bocche ai lati opposti del mio collo andarono a velocità e forze diverse, Giulia era più dolce rispetto a Rosa, lei ci metteva più forza. Continuarono in quel modo per altri pochi minuti, fino a quando non venni per la seconda volta, quella più forte della prima. Rosa e Giulia rallentarono i movimenti quando mi sentirono, mentre con le loro bocche si fermarono quasi subito.
«Adesso come va?» mi chiese Giulia in tono basso mentre io cercavo di riprendere fiato.
«V-va bene...» dissi con un sorriso. «Voi siete stanche?» chiesi guardando prima l'una e poi l'altra.
Entrambe sorridevano, entrambe avevano uno sguardo piuttosto intenso, eccitato, nessuna lì dentro aveva voglia di fermarsi. Giulia però sembrava meno lucida, gli ormoni stavano prendendo il controllo del suo cervello. All'inizio erano intenzionate a far stancare solo me, a farmi venire fino a quando non fossi stata troppo stanca, ma i giochi cambiarono all'improvviso.
«Ho una voglia matta di venire.» sussurrò Giulia in tono tanto eccitato.
Era decisamente più bella da sobria, in quel momento si lasciò andare molto di più e ciò che fece dopo fu meraviglioso. Si tirò lentamente sulle ginocchia, le loro mani non erano più tra le mie gambe, ma fu Giulia a tornarci. La vidi allargarle piano, con calma, lentamente si alzò e si sedette lì tra le mie gambe. La sua figa contro la mia. Lei si mosse piano, lentamente, il suo bacino andava ad un ritmo eccitante, e i nostri umori si unirono.
«Giulia...» sussurrai ansimando piano, adoravo sentirla lì in quel modo, col suo piercing che si scambiava spesso col suo clitoride contro il mio.
Rosa era in ginocchio accanto al mio busto, lasciò muovere Giulia come voleva, e quando si sistemò per bene si allungò verso di lei portandole due dita contro le labbra. Giulia intuì cosa stava facendo, ormai lì in mezzo ci capivamo al volo, le parole non servivano molto. Giulia leccò quelle due dita e poi se le portò nella sua bocca, fece un verso di piacere, misto a un gemito a causa dei suoi movimenti lenti e io mossi il mio bacino con lei. Le dita che Rosa le porse erano le stesse che usò per scoparmi, quando Rosa le sfilò dalla sua bocca, vidi Giulia leccarsi le labbra con fare provocante. Ciò che fecero quelle due mi fece eccitare ancora di più, era un continuo, non c'era mai una fine a quello. Lentamente allungai una mia mano verso una gamba di Rosa, la strinsi forte, le feci sentire le mie unghie e quando abbassò lo sguardo su di me le chiesi di sedersi sulla mia bocca. Lei mi sorrise con fare provocatorio ma non ci mise poi molto per muoversi, si spostò lentamente e con calma si mise su di me. Io portai subito la mia lingua tra le sue labbra, avevo già assaggiato il suo sapore, e avevo voglia di risentirlo di nuovo. Anche lei era molto bagnata, il suo piacere era tanto, così tanto che anche l'interno delle sue cosce erano bagnate. Io chiusi gli occhi e mi godetti ogni singolo istante. Sentivo ogni più piccolo movimento del bacino di Giulia che si strusciava contro di me e faceva automaticamente alzare e abbassare il mio di bacino, mi muovevo al suo stesso ritmo. Sentivo anche quello di Rosa muoversi, si strusciava sulla mia bocca mentre io la baciavo e la leccavo. Non vedevo nulla, ma sentivo quelle due scambiarsi dei languidi baci, mentre i nostri gemiti erano più o meno soffocati. Il piacere di Rosa riempiva la mia bocca, e i nostri gemiti più o meno contenuti riempivano la stanza. Venimmo tutte e tre quasi nello stesso momento, ma anche se sentii Rosa venire non mi fermai, anzi portai un mio braccio attorno ad una sua gamba per costringerla a restare ancora lì sulla mia bocca. Continuai a leccarla e quando la sentii venire portai la mia lingua dentro di lei. Non volevo che si fermasse lì, volevo che venisse ancora, ne volevo di più.
«Ragazzina...» sussurrò lei inarcando la schiena e continuando a muoversi lentamente sulla mia bocca.
Continuavo a non vedere nulla, la mia visuale era piuttosto limitata, ma sentii Giulia spostarsi dalle mie gambe e salire poco più su. La sentii lasciarmi una scia umida sull'addome fin sopra al seno, e fu lì che si fermò. La sentivo strusciarsi lentamente lì, sentivo il mio seno destro più caldo, bagnato, il mio capezzolo completamente coperto, circondato da lei.
«Andrea, adoro il tuo seno...» sussurrò lei continuando a strusciarsi lì.
All'improvviso sentii anche una mano poggiarsi poco sopra il mio petto, tra le mie clavicole. Intuii fosse quella di Giulia, per reggersi e darsi più spinta, e le portai la mia mano libera sulla sua. Quella che tenevo attorno ad una coscia di Rosa non la tolsi, perlomeno non in quel momento, lo feci solo quando venne per la seconda volta. Giulia fece lo stesso, venne anche lei pochi istanti dopo, ma lo fece sul mio seno. Rosa lentamente si spostò, si tirò su e si sedette accanto a me. Io in quel momento tornai a vedere Giulia e Rosa in faccia, la prima non si tolse dal mio corpo ma mi guardò sorridendo dall'alto in basso. Lentamente mi tirai su, portai entrambe le mie mani dietro la sua schiena e la feci scivolare lentamente giù. Mi misi seduta e tenni lei seduta addosso a me. Per un istante non dicemmo nulla, continuammo a non parlare, poi Giulia mi sfiorò il viso e si allungò verso di me facendo incontrare le nostre bocche. Mi baciò dolcemente, assaporando Rosa dalle mie labbra.
«Mi piace il sapore che hanno le tue labbra.» sussurrò lei in tono lento.
«Merito suo.» ribattei facendole segno verso Rosa.
Lei ci guardava sorridendo, era piuttosto rossa in viso, ma non sembrava ancora del tutto esausta.
«Sarai tu la prima a crollare?» le chiesi in tono provocatorio.
«Ragazzina, non provocarmi.» rispose lei lentamente avvicinandosi piano a me.
Portò il suo viso al lato del mio collo, e lì mi fece sentire prima tutta la sua lingua e poi i suoi denti, ma non si fermò lì. Lentamente scivolò giù lasciandomi una scia di piccoli morsi dal collo fino al seno, arrivò proprio lì dove Giulia si era strusciata fino a poco prima. Mi morse anche lì, sul mio seno destro, lo leccò e lo succhiò intensamente facendomi gemere di nuovo.
«A me piace il sapore del tuo seno.» commentò Rosa in tono più ironico, solo perché disse quasi la stessa cosa di Giulia.
Lentamente si voltò verso quest'ultima, incrociarono i loro sguardi e Giulia allungò una sua mano verso una di Rosa. La prese e se la portò tra le gambe strusciandosi per un momento sulle sue dita.
«Qui quel sapore puoi sentirlo meglio.» le disse tenendo lo sguardo fisso sui suoi occhi.
«Ah si?» le chiese Rosa allungando di poco il viso verso il suo, eravamo tutte molto vicine.
«Si... Voglio sentire la tua bocca qui.» continuò lei con fare estremamente eccitato.
«E io non voglio farti aspettare oltre.» replicò Rosa col suo stesso tono.
In un attimo si spostarono entrambe, Giulia era distesa quasi al centro del letto con le gambe leggermente divaricate, Rosa era piegata lì tra le sue gambe e io ero accanto alla prima. Ero pronta per distendermi accanto a lei e torturarle il seno, per far sì che venisse più forte, ma lei mi bloccò prima che riuscissi a muovermi.
«Andrea...» mi chiamò bagnandosi le labbra. «Vieni qui...» disse facendomi segno verso di lei.
Io non capii subito cosa intendesse, ma il suo sguardo fu piuttosto intuitivo. Lo abbassò più volte tra le mie gambe e poi mi guardò in faccia, era evidente ciò che volesse fare. Così mi mossi e mi spostai lentamente sulla sua bocca. In quel momento i ruoli si invertirono, durante quella serata successe spesso. Non riuscivamo sempre a concentrarci su tutte e tre, magari su due di noi, o in due pensavamo solo ad una. Ma il tutto era pensato per far star bene tutte. Mentre ero lì, seduta sulla bocca di Giulia a sentirla leccarmi, tenni lo sguardo su Rosa. Lei era giù, tra le gambe di Giulia, anche lei usava la sua bocca. Ma mentre la leccava teneva lo sguardo fisso su di me. Quel suo sguardo mi eccitò da morire, fece sballare ancora di più i miei ormoni e anche quel mio stupido cuore. Noi tre andammo avanti in quel modo per ore ed ore, ci fermammo di tanto in tanto per riprendere fiato, ma quando ci fermammo sul serio non ci addormentammo.

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