[52] La fine di una storia

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Era passato un po' di tempo ormai dalla nascita di Benjamin e di Andrew. Harry e Draco erano al settimo cielo. Quei due bimbi portavano cos' tanta gioia e allegria in casa. Ma non è tutto oro quel che luccica. Da quando aveva partorito Harry non era più ripreso. Stava sempre male, aveva sempre la febbre e la stanchezza lo portava a dormire la maggior parte del tempo. Tom insistette a fin che Gabriel venisse a visitare Harry e dargli una risposta sul suo stato di salute oramai così precario. Senza pensarci 2 Volte Gabriel accorse e si chiuse in stanza con Harry per visitarlo. Quando uscì dalla camera disse che non c'era nulla che non andava, anche se i suoi occhi lasciavano trasparire altro. Con gli occhi lucidi disse di portarlo in un posto tranquillo dove si sentisse al sicuro e potesse  stare sereno. Disse addio alla famiglia e prima che i 4 potessero chiedere spiegazioni di tale comportamento, egli spari. Tom decise che avrebbe organizzato tutto al meglio e avrebbe portato Harry in un posto bellissimo. Si ricordò di quanto il giovane uomo fosse stato sereno e felice sulle spiagge della Sicilia e decise di portarcelo. Si trasferirono lì tutti quanti. Loro 5 con i due bimbi: Ben e Andrew, Achille e Brain, Rose e Adam, Chris e Isobel. Tutti si occupavano di Harry e cercavano di farlo stancare il meno possibile. Fu necessario comprare per lui una sedia a rotelle perché oramai non si reggeva neanche più in piedi. Achille era sempre più preoccupato e nervoso. Non capiva cosa avesse la madre e questo lo rendeva anche ansioso. Quasi a nulla servivano le rassicurazioni dei suoi padri che anche loro stavano poco a poco smettendo di sperare. Un giorno portarono Harry come sempre sulla spiaggia di pomeriggio, per fargli respirare un po' di aria fresca. Stettero un po' con lui e cercavano di tenerlo sveglio e di farlo reagire il quanto più possibile. Arrivò l'ora di pranzo.
"Piccolo, noi entriamo dentro. Cominciamo a preparare da mangiare, va bene?"
Harry annui, e anche se non era in forze insistette a finche i 4 gli diedero un tenero e appassionato bacio. Lo guardarono dolcemente e lo accontentarono.
"Mami, andiamo che è ora" gli disse Achille mentre i suoi fratelli rientravano.
Harry lo fermò "A-A... Aspetta!... Lasciam-mi q-qui a-anc-cor-ra un p-po'..."
Achille annui "come vuoi. Arrivo a prenderti fra un minuto"
"A-Achille..."
"Si?"
"T-Tu ... e i t-tuo-oi f-frat-telli... s-siet-te il s-sole p-per me...ricord-dalo s-semp-pre-"
Achille intenerito abbracciò la madre "Ti voglio bene mamma. Sei la persona più importante per me" gli disse e poi entrò in casa.
Harry lo vide andare via e debolmente sorrise. Si volò a guardare l'orizzonte e accolse benevolmente il venticello che dolcemente gli accarezzò il volto. Una lacrima gli solcò la guancia e  mentre davanti a se passavano le immagini di suo padre, dei suoi figli, della sua famiglia, dei 4 uomini per il quale si è battuto, per cui ha sofferto e sorriso, per i quali si è cambiato e rinnovato, e che ha amato più di quanto un essere umano fosse capace di amare, lentamente i suoi occhi si chiusero. In quel preciso momento Harry si spense. 
Solo quando Achille andò a prenderlo e si accorse che i suoi occhi non si aprivano si rese perfettamente conto della realtà. Un gridò si levò che allarmò tutti e rese la loro più grande paura, realtà! Harry non c'era più e una voragine si creò improvvisamente nei cuori dei suoi compagni. Ogni catastrofe che fosse mai accaduta nell'universo in quel preciso momento avrebbe mai fatto tanto rumore quanto il dolore che provavano loro e i propri figli in quel momento. Ma chiunque abbia avuto un dolore così grande da piangere fino a non avere più lacrime, sa bene che ad un certo punto si arriva a una specie di tranquilla malinconia, una sorta di calma, quasi la certezza che non succederà più nulla. Il dolore è ancor più dolore se tace. Infatti da quel preciso momento i 4 non parlarono più. Si esprimevano a mugugni e davano fiato alla bocca solo se quello che dovevano dire non era esprimibile a gesti. Il dolore peggiore che un uomo può soffrire: avere comprensione su molte cose e potere su nessuna. Loro non avevano il potere di riportare indietro la persona amata e questo li faceva stare ancora peggio. Le ossa si rompono, gli organi cedono, la pelle si lacera. Possiamo ricucire la pelle e riparare il danno, alleviare il dolore. Ma quando la vita va in pezzi, quando noi andiamo in pezzi, non c'è una scienza, non ci sono regole scritte, possiamo solo camminare a tentoni. Non siamo mai così indifesi verso la sofferenza, come nel momento in cui amiamo. Ma si sa che il  tempo, se non guarisce allevia il male che ci portiamo dentro. Così successe a loro. Non scordarono mai il dolore che provarono in quell'istante, ma Harry aveva lasciato loro dei figli e mai avrebbe voluto che loro si auto-annullassero e trascurassero i figli per via del dolore. Harry aveva insegnato loro che dal dolore si può guarire, e si può portare con se senza che sia un fardello troppo pesante da  portare. Tutto questo era possibile grazie al ricordo e alla memoria. Se si ha il ricordo di chi non c'è più allora sarà un dolore che ha perduto la memoria e non ricorda più perché è dolore. 
"Vedi è per questo che i nonni sono un po' taciturni oggi" disse Achille "Oggi è il giorno in cui lui ci ha lasciato"
La bimba di 7 anni guardò il papà con gli occhi incantanti "è per questo che io mi chiamo così papà?"
"Si tesoro mio. Tu ti chiami Harriet  perché sei come lui: dolce, sensibile, amorevole, carina e sai amare perdutamente." 
"Quindi... lui è come se vivesse dentro di me"
"Lui vive dentro di te, dentro noi, tutti noi!"
"Per sempre?" 
"per sempre piccola mia. per sempre"



The End


Ebbene si, anche questa storia è giunta al termine, spero vi sia piaciuta e vi ringrazio di aver condiviso con me le emozioni che la scrittura di quest'ultima mi ha portato.  Ben presto arriverà una nuova storia a farvi compagnia  e spero mi supporterete anche nella nuova stesura. A presto <3

Dal dolore si può guarire! [fivesome]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora