[18] Allenamento notturno

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A notte fonda Harry e Tom ebbero il loro primo incontro.
Harry si trovò parecchio in difficoltà.
"Come fai ad essere così bravo?" Chiese Harry
"Il questi anni mi sono allenato con il maestro Dilovon. È stata molto dura."
"Insegna anche a me" disse Harry
"Harry... Ci ho messo anni. È un allenamento duro e soprattutto richiede tempo e pazienza. Non abbiamo nessuna delle due" commentò Tom
Harry lo guardò fisso negli occhi "dobbiamo vincere questa guerra. Io voglio almeno provarci"
"È impossibile completare l'allenamento per noi."
"Perché?"
"Perché per cominciare, solo per cominciare, dobbiamo trovare la pace dentro di noi!"
"E allora?"
Tom lo guardò basito. Quel ragazzo o era scemo o più semplicemente pazzo.
"Amore" Tom gli prese la mano "pace interiore? In noi? Abbiamo più traumi di ... Non so cosa. Di qualsiasi cosa che abbia dei forti traumi. Avere pace per noi sarà impossibile, ed è solo il primo passo. Non c'è la faremo. Ora smettiamo di perdere tempo e alleniamoci."
Harry con espressione triste annui e accettò di lasciare pendere. Un po' ci rimase male. Credeva di potercela fare e di poter mettere fine a quel tormento che durava da oramai da tutta la vita. Credeva che avrebbe potuto essere felice con i suoi compagni e avere una vita migliore, più tranquilla. Guardava l'uomo davanti a se e per un momento percepì un bagliore. Il sudore che gli colava lungo il petto scoperto, i capelli bagnati, quei pantaloni che si attaccano perfettamente alle sue gambe mostrano ogni piega dei suoi muscoli, i piedi scalzi che si muovevano agili sul pavimento freddo. Basta! Ogni suo freno inibitore era letteralmente andato a farsi fottere. Fece cadere la bacchetta e andò verso di lui.
"Harry, che succede? Stai ben-" Tom non potè terminare la frase perché Harry si era fiondato sulle sue labbra divorandolo. Poi passò più in basso lasciando segni evidenti sul suo collo mentre con una mano si mise a stuzzicare il suo cavallo.
Tom gemette sotto quel tocco e lo tirò a se per bacialo di nuovo.
"Siamo focosi sta sera" commentò divertito
"Ah sta zitto" rispose Harry e tornò a baciarlo.
Tom iniziò a toglierli la maglia e a sbottonargli i jeans.
"Sbrigati Tom. Ti voglio. Ti voglio dentro di me" lo supplicò Harry
Tom cercò la bacchetta a tentoni e quando la provò bastò un colpetto per fare sparire tutti i vestiti. Harry gli salì a calcioni. Tom gli strinse le natiche con una mano mentre l'altra la mise davanti alla sua bocca.
"Lecca" ordinò e rom apri la bocca lubrificando bene le dita del corvino.
Quando furono ben bagnate le mise davanti alla apertura del suo culo e senza preoccuparsi lo penetrò con 3 dita.
"Aaah~" gemette Harry mentre era rosso in volto.
"Ti piace babyboy?"
"Mh-h! Mi fa impazzire" disse Harry e spingeva il bacino contro le dita per farle andare più a fondo.
"Si paziente baby. Avrai tutto il tempo di godere per bene."
"Mmmhj~" si lamentò Harry
"Quanto lo vuoi?"
"Tanto. Lo voglio tanto. Lo voglio dentro ti prego" gemette il minore mentre spingeva il bacino contro di lui.
Tom lo guardò negli occhi. Vide la voglia e il desiderio. Harry era impaziente di essere scopato da lui e non lo avrebbe si certo deluso. Tolse le dita e di getto lo mise dentro entro di lui.
"Aaaah~ p-piano"
"Oh no piccolo. Ora non puoi chiedermi di fare piano adesso!" Disse Tom ed iniziò a dare spinte forti e dirette.
"Aaah~ aaah~ aaah~ oh Dio!"
"Cazzo! Sei strettissimo baby, mi farai impazzire"
"Oh daddy~ io ancora non sono impazzito" lo sfotte Harry
Tom accolse la sfida e per Harry non ci fu via di scampo. Tom iniziò ad avere un ritmo animalesco che fece perdere ad Harry ogni contatto con la realtà.
Ogni spinga un gemito, ogni morso un mugugno, ogni baciò una passione che li travolgeva come un'esplosione non controllabile. La voglia, l'amore cresceva e il culmine era vicino.
"Tom non c'è la faccio più"
"Ci sono quasi piccolo. Ci sono q-"
Tom venne in lui ed Harry venne sui loro petti. Esausto su lasciò cadere sul Tom e si sistemò accanto a lui.
Dopo alcuni attimi di silenzio Tom disse: "bello questo allenamento "
Harry scoppiò a ridere e si strinse a lui.
"Ma quando sei scemo" ridacchiò Harry
"Si... Ma tu lo ami questo scemo"
Harry lo fissò negli occhi e lo guardò innamorato.
"Si. Si ti amo" disse e si sporse a baciarlo.
"Per oggi è andata . Ma dobbiamo allenarci Harry. È importante..."
Harry rise "si si, ci alleniamo. Tranquillo. Ma non dirmi che ti è dispiaciuto"
Tom sorrise "certo che no. Amo fare l'amore con te."
"Facciamo una doccia e torniamo in camera o si accorgeranno della nostra assenza e il nostro piano se ne andrà in rovina"
"Sei sicuro di non voler dire nulla a loro? Sono i nostri compagni..." Disse Tom mentre andavano in bagno
"Dobbiamo proteggerli. Loro non c'entrano nulla con questa guerra. Non è giusto che vengano messi in mezzo per una cosa che riguarda me e te." Harry si mise nella vasca con Tom"Lo so che non è giusto mentirgli, ma dovremo rimanere al sicuro. Tom, se io morirò -"
"Harry lo stiamo impedendo"
"Tom! Non è sicuro... Se io morirò... Prenditi cura di loro... Ti prego"
"Sono innamorato di loro... Mi pare ovvio che penserò a loro..." Disse Tom
Harry annuì "lo so. Ma sono così preoccupato"
"Tranquillo. E poi potrei morire io..."
"No! Tu no! Tu sei il capo saldo della nostra causa. Della nostra guerra. Se tu muori il nostro lavoro è fumo..."
Tom lo baciò dolcemente e lo strinse.
"Faremo del nostro meglio"
Harry annuì. Dopo la doccia andarono a rimettersi a letto poggiandosi nel modo più dolce possibile. Si addormentarono per poter dormire quelle due ore rimanenti prima dell'alba. Harry era conto di dover morire. Che la sua vita sarebbe stata un sacrificio necessario al fine di vincere la guerra. Al fine di far vivere ai suoi compagni in pace e serenità. Harry Potter era terminato, convinto di dover morire... O di voler morire...

Dal dolore si può guarire! [fivesome]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora