Luna veloce: le cime degli alberi sono impregnate di pioggia.

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Shinso

Tutta la mia esistenza prima era farlocca. Non reale.

Io c'ero, ma il mio corpo e la mia anima erano solo una proiezione del verbo essere, una pura essenza, estesa oltre la determinazione di tempo, spazio e modo.

Possedere lo Status superiore di Alpha, usufruire di molti soldi ed essere definito da molti come il ragazzo popolare e indubbiamente piacente.

Per un certo periodo ho vissuto in un mondo di poco valore, intriso da finti complimenti e gente iprocrita.

Nel mio orticello l'aria era serena, attenuata dagli sbuffi esterni e io ci regnavo felice.

Pensavo di essere già arrivato, che tutta la mia vita era già pronta e viva per me.

Poi , come un fulmine, nel mio universo è apparso Denki e d'un tratto quello che pensavo fosse vivere e' diventato sopravvivere.

Lui, un piccolo Omega con chiare manie fashioniste, che a primo acchito sembrava solo un ragazzo superficiale, ha stravolto totalmente il mio mondo.

Nel suo girovagare lo trovavo fermo sempre lì,  immobile vicino a me, intento a raccogliere qualche pezzetto del mio essere che invariabilmente perdevo, e che lui, con costanza, ricollocava nel posto giusto.

Mi sono accorto che essere un Alpha non significava essere invincibile.

Quello lo diventi solo se hai la fortuna di trovare la persona giusta.

E così oltre all'amore è subentrato anche il sentimento della paura, un cupo terrore che martellava la mia mente, informandola, subdolamente, che ad un certo punto lui si sarebbe stancato di me e avrebbe scelto qualcun altro. Magari proprio quel nostro amico in comune che ci aveva fatto conoscere e per il quale lui dimostrava un affetto senza eguali.

Nonostante Kaminari mi insegni tutti i giorni cosa vuol dire essere amato, istruendomi anche nel farlo io stesso con lui,  nonostante ogni santa ora, minuto e secondo lui  mi dimostri che vuole stare con me, il tarlo della gelosia non è mai scomparso del tutto.

Facendomi fare figure barbine, come quella appena successa.

-Hitoshi smetti di pensarci. Denki ti adora e vuole stare con te. Hai sbagliato a metterlo praticamente di fronte ad una scelta, ma ti avrà già perdonato- Mi dice Kirishima interrompendo i miei pensieri.

Mi ero quasi dimenticato del rosso affiancato a me. Abbiamo fatto la strada verso casa in silenzio, ognuno a combattere contro i propri demoni. Non mi sono nemmeno preoccupato per lui.

Che bell'amico che sono.

Sospiro rumorosamente mentre che Eijiro apre la porta di casa.

-Mi sono reso conto che ho sbagliato. Però lasciatelo dire : per i miei gusti amate tutti troppo quel biondino.

Forse dovrei diventare piu'stronzo anche io. – Gli dico sorridendogli cercando di stemperare l'atmosfera.

Ridacchia anche lui mentre varca la soglia.

– Per favore un Katsuki basta e avanza. Non vedi in che casino ci ha trascinati tutti?- Ribatte ironizzando.

Arrivato in sala il sorriso che mi aleggiava sulle labbra si spegne.

Kaminari e' seduto sul divano, testa indietro e occhi verso il soffitto socchiusi. Ha una mano appoggiata al fianco di Bakugo e l'altra infilata nei sui capelli biondi.

Li massaggia dolcemente.

Il biondo gli sta praticamente dormendo in grembo, la testa rivolta verso la sua pancia, sprofondata addosso a lui, le gambe rannicchiate contro il divano  e un braccio steso quasi ad abbracciarlo.

Una fitta di gelosia mi attanaglia il petto.

Appena sente dei rumore Denki sposta la testa verso di noi e mi osserva. Forse pecependo il mio stato d'animo si appresta a sussurrare.

-Shhhhh.

Sono riuscito a farlo addormentare. Ha pianto... tanto – Dice rivolto solo verso di me, in fase accusatorio.

Abbasso lo sguardo di fronte al suo. Il sentimento di antagonismo di prima svanisce, lasciandomi preda soltanto di un totale imbarazzo per il mio comportamento.

-Potete aiutarmi a portarlo in camera sua?- Ci chiede.

Guardo Kirishima che lo fissa imbarazzato.

  -Faccio io – Dichiaro convinto.

Prendo Bakugo a modi sposa mentre che il biondo mugula qualcosa attaccandosi al mio petto.

Ha le guance rosse e ancora umide dalle lacrime. Mi sento terribilmente in colpa.

Lo appoggio sul materasso, appoggiandogli sopra una copertina e quando esco Eijiro mi sta aspettando sulla soglia sorridendo.

-Vedi che anche tu gli vuoi bene- Mi punzecchia compiaciuto mentre che anche io rispondo al sorriso.

-Kiri, non dovresti andare via – Gli dico cercando i suoi occhi, serio.

-Mi devo scusare per quello che ti ho detto prima. Ti ho ferito facendolo-

-Se lo pensi non devi giustificarti. Accetto delle opinioni diverse dalle mie, non sono Katsuki . – Risponde con accenno di ilarita' sulle labbra.

- Come stai? – Mi arrischio a chiedere.

-Malissimo . E questa cosa mi fa arrabbiare. Sono passati mesi, lui ha deciso di non marchiarmi, si e' trovato un altro ragazzo e io sono ancora qui, senza riuscire ad abbandonarlo.

Ma nemmeno a conquistarlo.

Non capisco come mi devo comportare, qualsiasi mossa io faccia mi ossessiona che possa essere errata.

E rimango fermo, in attesa. Di cosa non lo bene nemmeno io.-  Si passa una mano sugli occhi indispettito.

-Capisci perche' devo andarmene? Lui  potra' decidere veramente cosa vuole. E se sara' Midoriya,  non dovra' impensierirsi per me.  Non dovra'  neppure preoccuparsi mentre che il mio pezzo di cuore rimasto andra' definitivamente in pezzi.- Abbozza un sorriso stanco verso la mia direzione e io di rimando lo agguanto per abbracciarlo a me.

E' massiccio Eijiro, ha un corpo da adone greco che racchiude al suo interno un animo da pulcino indifeso.

-Quando parti? – Domando staccandomi.

-Domani , subito finita scuola.

Non ditegli nulla fino a che non mi sono allontanato per favore ...-

Quest'ultima frase non e' rivolta a me ma a qualcuno oltre la mia spalla. Mi volto e trovo Denki .

Mi osserva con le braccia incrociate e il viso imbronciato.

-Amore .. – Mormoro solo osservandolo.

-Apri le braccia- Dice seccato.

Confuso faccio il gesto che mi ha chiesto e lui di rimando mi arriva addosso stingendosi forte a me.

Il suo odore di fragola mi si infrange sulla pelle, facendomi pizzicare gli occhi.

-Avevo cosi' tanta paura che fossi arrabbiato con me – Sussurro contro il suo orecchio, i suoi capelli, annusandolo  vivacemente.

-Lo sono, ma voglio farti capire quando sei importante per me. Visto che ti ostini a equivocare alcuni miei comportamenti-

Il mio cuore inizia a battere forte mentre che le mie dita lo stringono ancora piu' forte contro il mio petto.

Quanto ti amo Denki.

-Ma – Riprende piantandomi in volto i suoi occhi freddi.

-Se fai cazzate ho tutto il diritto di dirtelo o fartelo capire. Che sia chiaro – Mi ammonisce.

-Tutto quello che vuoi – Gli dico prima di prendergli il volto tra le mani e avvicinare le sue labbra calde alle mie.

Quando lo bacio tutto il resto scompare ed esistiamo in tutto l'universo solamente noi.

Siamo soli nell'immenso vuoto che c'e'.

Kiribaku- Sottomesso per AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora