KiriBaku

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-Mamma perche' sei qui? Hai dimenticato qualcosa?-

Kirishima osserva perplesso sua madre, non si aspettava di certo di ritrovarsela davanti alla porta di casa, oltretutto alle venti spaccate.

Una punta di fastidio lo coglie impreparato: la sua genitrice sapeva benissimo che a quell'ora lui sarebbe stato in casa ad aspettare l'arrivo di Bakugo che si sarebbe dovuto presentare da lui, proprio a quell'ora.

La sua espressione indecifrabile lo coglie però di sorpresa, facendogli abbandonare subito quel disturbo che proprio non gli appartiene.

-E' successo forse qualcosa? – Domanda in apprensione il ragazzo dai capelli rossi.

-Devi venire con me. Mettiti la giacca- Gli dice soltanto senza rispondere ai sui interrogativi.

Kirishima aggrotta le sopracciglia sempre piu' a disagio. La donna di fronte a lui e' troppo enigmatica  stasera e veramente vorrebbe fare quello che gli dice, ma lasciare la casa proprio adesso non vuole farlo.

Lui potrebbe ancora arrivare, magari e' solo in ritardo.

Istintivamente fa un passo indietro e ricontrolla l'orario: le venti e un quarto.

-Bakugo non verra'. – Dichiara sua madre. 

Una fitta di dolore lo trafigge. Ecco la vera motivazione del perche' lei sia li, per non lasciarlo da solo.

Katuski ha voluto, nuovamente, dimostrargli la premura nei suoi confronti, nel momento di maggiore sofferenza.

Ha voluto, ancora una volta, dimostragli quanto Kirishima sia fondamentale per lui.

Importante come il ferro, ma non prezioso come il rodio.
Raro come il sentimento di affetto che il biondo nutre per lui, ma non unico come l'amore travolgente che invece Eijiro prova per Bakugo.

Si sente stanco Kirishima, provato da questi mesi lunghissimi, sfiaccato dai pensieri che lo hanno logorato lasciandolo senza nucleo , solamente come un involucro vuoto.

Si era appigliato a quest' ultima speranza e ora anche lei lo sta' abbandonando.

Non replica più, esce senza giacca per seguirla, solo con il completo che aveva scelto apposta per la serata.

Non gli importa che la neve stia scendendo copiosa,  non gli importa se i capelli si inzupperanno.

Anzi, spera di prendere la febbre, la polmonite addirittura ... e stare male. Male da morire!

Per non pensare e avere la scusa di rimanere da solo, sdraiato nel letto a piangere, per giorni interi.

Entrano in macchina in silenzio mentre il ragazzo dalla chioma rossa, a testa bassa, non osserva nemmeno la strada.

Come potrebbe importargli dove sua madre lo sta portando?

Ha gli occhi conficcati in basso, sulle mani che si lacerano le pellicine delle unghie, nervose.

Ha perlomeno la speranza che oggi duri pochissimo e che improvvisamente, come un battito di ciglia, sia gia' domani, se non l'anno prossimo.

Passa vario tempo, forse mezz'oretta o forse di piu' ,e quando la macchina si ferma rialza lo sguardo sgomento.

Non conosce il posto: e' buio e nevica forte. Si notano solo delle candele messe per terra, come a rischiarare una strada che porta in fondo ad una sala illuminata.

Non c'e' nient'altro attorno.
Pensa mentre che gira la testa prima a destra verso il finestrino e poi verso sua madre a sinistra.

La sorprende con l'accenno di un sorriso, felice. In mano ha una busta nera che gli porge.

Kiribaku- Sottomesso per AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora