Steli di iris si aggrovigliano ai miei piedi come lacci di sandali

119 15 14
                                    




Midoriya

Sotto insistenza di Todoroki ho optato per lasciare il telefono a casa.

Io e Shoto siamo rimasti insieme quasi tutto il giorno : abbiamo pranzato in centro, fatto le ultime compere dell'ultimo minuto per Natale e riso. Tantissimo.

Sono rimasto piacevolmente sorpreso da questa giornata, non mi aspettavo questa naturalezza tra di noi.

Ho avuto in piu' occasioni come l'impressione di conoscerlo da sempre, di riuscire ad intuire senza parole quello che avrebbe voluto comunicarmi.

Ed i suoi comportamenti cosi falsamente glaciali, il suo essere così instradato ma allo stesso tempo sciolto, mi hanno confuso, mandandomi completamente in pappa il cervello.

Mi accorgo, imbarazzato, che nemmeno con Bakugo mi sono mai sentito cosi libero.

Abbasso lo sguardo confuso dal mio stesso pensiero.

Il ragazzo bicolore affianco a me allunga una mano facendola allacciare alla mia e veramente adesso non ne ho piu' voglia di ritrarmi, di fare il prezioso ed evitare ancora una volta l'inevitabile e tutte le cose che potrebbero succedere.

Siamo quasi arrivati alla resa dei conti, visto che a giorni dovrei andare in calore e visto che, vuoi o non vuoi, a quel punto Bakugo sarà costretto ad annunciare a tutti la sua decisione.

Sospiro tristemente, guardando distratto le nostre mani ancora incastrate.

Vorrei soltanto che questa giornata non finisse mai.

-Ti sei pentito di essere uscito con me? Ti infastidisce, per caso, che ti tengo per mano? -

Scuoto la testa deciso, smentendo entrambe le domande e avvinandomi, con lui attaccato, al portone di casa mia.

Estraggo le chiavi e cerco di sciogliere l'intreccio tra le nostre mani, ma Todoroki deciso mi trattiene strattonandomi piano ed obbligandomi a girarmi verso di lui.

Lo faccio sorpreso, sgranando gli occhi e scrutandolo in viso, cercando nel linguaggio, non detto, del corpo, il significato di questo gesto.

Lo vedo avvicinarsi lentamente, con le iridi eterocromatiche posate fisse sulle mie labbra.

Di rimando me le umetto, a disagio.

Colloco i miei occhi verdi sul suo viso e rimango in attesa, con il fiato sospeso, dalla consapevolezza di vivere pienamente il momento.

Shoto indugia, forse sta ancora pensando allo schiaffo che gli ho dato quel giorno, per cui decido di fare il primo passo, prendendolo per i capelli e avvicinandolo a me. Il suo odore di zucchero filato viene rilasciato subito dalla sua ghiandola.

Lo respiro a pieno :
dolce, morbido, avvolgente.

Mi fa venire una fame assurda.

La sua lingua sulla mia e' ancora più buona, con la sua consistenza soffice mi si scioglie in bocca.

Ci stacchiamo in mezzo agli ansiti di entrambi.

-Ecco, questo sarebbe dovuto essere stato il nostro primo bacio. - Mi mormora ancora sulle labbra, serio.

-Concordo- gli rispondo ancora in affanno,senza spostarmi di un millimetro.

I miei pensieri si muovono convulsi, adesso sono veramente nel caos più totale, i miei neuroni come il mio battito cardiaco che sbattono frenetici.

Cosa cavolo sto facendo?

Come a leggermi nel pensiero, si stacca.

-Entriamo in casa - Mi apostrofa, indirizzandomi verso la porta, impensierito.

Kiribaku- Sottomesso per AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora