Hazel Crislain era piegata su un banco da lavoro nel capanno accanto alla Casa della Magia.
C'erano cristalli e ingranaggi che volteggiavano in circolo attorno a lei, incantati dalla sua magia, ciascuno di essi si fermava un istante davanti ai suoi occhi per permetterle di osservarlo, di sceglierlo, poi tornava a girare.
L'aggeggio che stava costruendo era bello e confusionario, come le idee che aveva in testa.
Si domandava se alla fine avesse funzionato, anche se non sapeva ancora quale fosse l'utilizzo di quell'oggetto, non aveva nemmeno un nome, era solo un progetto.
Meglio del lanciafiamme, peggio degli accumulatori.
Era una novità, costruito con scienza e magia e proprio per quello poteva essere un buco nell'acqua.«Sento arrivare i tuoi pensieri fin qui.»
Una mano le scivolò sulla pancia, una mano calda e forte.
Aidan l'attirò a sé ed Hazel piegò la testa da un lato e contro la sua spalla, così che lui potesse baciarle la guancia e la tempia e stuzzicarle la mandibola e il collo.I suoi capelli le fecero il solletico ed Hazel si contorse nelle sue braccia in preda a una risata. «Per favore! I capelli! Mi fai il solletico!»
Aidan, di tutta risposta, scosse la testa nell'incavo tra la spalla e il collo di Hazel e le ciocche castane e morbide sfregarono contro la pelle facendola rabbrividire.Scivolò dalla presa, mentre lui rideva con lei e glielo permetteva. Hazel ruotò sulle punte e sollevò il viso, sorridendo come una bambina non appena incontrò gli occhi di Aidan.
«Bentornato» gli sorrise.
Lui ricambiò, il mento che si abbassava piano fino a sfiorare quello di Hazel, e le labbra carnose e morbide che ritrovavano le sue dopo due settimane. Aidan interruppe il bacio troppo presto. «Mi sei mancata tantissimo» mormorò.Di tutta risposta, Hazel gli strinse le braccia attorno al collo e si alzò di più sulle punte per abbracciarlo meglio. Le era mancato anche lui, da morire, e il modo migliore che conosceva per farglielo capire era a gesti. Respirò il profumo dei suoi capelli, gli baciò la guancia e il mento e poi riscese dalla sua scalata per dargli un po' di spazio.
«Com'è andata?» gli chiese.
Il sorriso di Aidan si chiuse su una linea dritta. «Al confine nord di Ma-hakuna ora hanno tutti acqua corrente calda» disse.
«Bene» Hazel gli batté una mano sul pettorale, poi abbassò lo sguardo. «E la missione vera, invece?»
Aidan si massaggiò gli occhi tra due dita. «Tal-hauk è stato accogliente, sì, ma anche riservato. Non abbiamo scoperto niente sulla principessa, persino Josh non è riuscito a cavare molto dalle teste dei membri del clan.»Si passò una mano sulla faccia ed Hazel gli strofinò i palmi sugli avambracci come se fosse bastato a scacciare via tutta la stanchezza che Aidan si portava addosso.
«Nessuno la vede, non sappiamo se l'hanno rinchiusa, i ricordi più recenti che hanno di lei risalgono a quando è arrivata a Ma-hakuna.»
Hazel fissò una vite sul tavolo. «Perché tenerla lontana dal villaggio?»
Aidan sollevò un angolo delle labbra. «Avrà tentato di scappare.»Sì, quella era senz'altro una possibilità.
«Laretha Veillard è famosa per il suo temperamento» aggiunse il mago un attimo dopo.
Hazel non aveva conosciuto la principessa, ma a giudicare dal carattere del fratello, poteva credere con facilità a quell'affermazione.«Spero solo stia bene» sospirò. «E che la troviamo in fretta.»
Aidan le poggiò una mano sulla guancia e gliela ruotò fino a trovare i suoi occhi. «Sempre a preoccuparti per gli altri» poi le massaggiò il solco che sapeva essersi formato tra le sopracciglia. «Rilassati. Ce ne occupiamo noi.»Hazel gli sorrise.
«Rilassati», aveva detto lui, per il suo bene, di certo, ma quelle parole su di lei non avevano l'effetto che Aidan sperava di ottenere.

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Nethereal, Vol. 2 - L'Ordine del Caos
FantasyLEGGERE I WARN A FINE TRAMA [COMPLETA] È passato un anno da quando Hazel Crislain si è unita a Séiros, la Casa della Magia, un anno da quando la minaccia dei dríag, gli assassini dei maghi, è stata eliminata. La sua vita sembra aver preso ormai una...