Due giorni. A Caleb erano stati promessi due giorni di libertà, nonostante gli avessero ripetuto più volte che il suo soggiorno lì non fosse una prigionia.
Lo avrebbe preferito.
Avrebbe preferito essere legato e gettato in fondo al mare e se avesse potuto scegliere, se ci fosse stata una dannata volta nella sua vita in cui era stato veramente libero, avrebbe scelto di disobbedire al padre. Nonostante la morte di Dan e la scomparsa di Laretha.
Aveva perso le persone che amava e lì, in quel posto dimenticato da dei e santi, aveva perso anche se stesso.Era assurdo come adesso che non aveva niente, nemmeno più il cognome, nemmeno più la dignità, l'unica cosa che gli era rimasta era una scelta.
Caleb guardò il vuoto oltre la finestra.
Se si fosse lasciato cadere a peso morto si sarebbe spiaccicato al suolo e poi, se fosse stato fortunato, il suo corpo avrebbe continuato a cadere oltre il precipizio e le rocce e non sarebbe stato mai più ritrovato, ma lui non era un tipo fortunato.Non gli serviva coraggio per farlo, non gli serviva la paura, la disperazione bastava e avanzava.
All'orizzonte il sole stava per tramontare e presto avrebbe annunciato l'inizio dell'ultima notte prima del terzo giorno. Non avrebbe sopportato altro. Era stato bravo a tenere i pensieri lontani dall'episodio nelle stanze di quella donna, l'aveva confinato e aveva finito per dimenticarlo. Ora non restavano che sprazzi e immagini sconnesse che lo avevano tormentato durante le due notti insonni.
Caleb chiuse gli occhi, percepì la brezza gelida che gli pungeva le guance sulle quali stava ricrescendo la barba, inspirò l'aria inodore e maledisse la sua nascita. Maledisse suo padre.
Roland Veillard poteva sembrare un re decente, ma era un governante bugiardo e un padre di merda. L'unica cosa in cui fosse mai stato bravo era stato il suo ruolo da marito ed era durato troppo poco, ma mai quanto gli anni felici di suo figlio.Era sempre stato lui il problema.
Il re si divertiva a togliergli ciò di quanto più caro avesse, gustava il suo fallimento, lo puniva e Caleb sapeva il perché; solo che non era un motivo valido per giustificare tutto ciò, non per una persona normale.Al principe restava soltanto quella rabbia ed era forse quel sentimento così profondo e violento la sola cosa che gli impedì di mettere il piede sul cornicione e lanciarsi verso il vuoto.
L'ira voleva giustizia e a lungo aveva taciuto come un animale addormentato sotto la sua pelle; quando avrebbe tirato fuori zanne e artigli, Caleb non sapeva bene cosa aspettarsi.Ma lo avrebbe accolto.
Diede le spalle alla finestra e si accovacciò al lato del letto, stese la mano oltre le coperte che toccavano il pavimento ed estrasse da lì sotto la matassa di tende e tessuti annodati tra loro. Era un piano pessimo, ma l'unico che aveva, perché quel palazzo era sorvegliato in ogni minuto del giorno e della notte e di certo non poteva usare la porta principale per andare via, ma in ogni caso sarebbe uscito; non voleva passare un istante di più in quel luogo.
Annodò un'estremità al piede del letto, quindi fece passare la stoffa a serpente tra le altre gambe in modo da realizzare un certo equilibrio che non avrebbe fatto capovolgere il letto, né avrebbe fatto sciogliere i nodi facilmente.
Diede due strattoni alla corda improvvisata per stringere di più i nodi e assicurarsi che reggesse, quindi srotolò l'altro capo oltre la finestra.
Presto sarebbe stato buio e lui avrebbe avuto bisogno solo di un attimo di distrazione per iniziare a scendere.Inspirò due volte, si preparò psicologicamente e poi costrinse i propri nervi a restare salvi.
E fu allora che qualcuno bussò alla porta.
«Principe Veillard» lo chiamò la voce ovattata di Keir.
Non vi erano parole per descrivere il panico che lo sconvolse e che gli impedì di parlare. Ma doveva. «Non sono presentabile» disse, cercando di essere il più convincente possibile.
«La Signora vi ricorda che domani mattina avete colazione insieme, vi consegno i vestiti.»
«Passa tra dieci minuti» fece, quindi mise un piede sul davanzale e il mondo tremò.
STAI LEGGENDO
Nethereal, Vol. 2 - L'Ordine del Caos
FantasiLEGGERE I WARN A FINE TRAMA [COMPLETA] È passato un anno da quando Hazel Crislain si è unita a Séiros, la Casa della Magia, un anno da quando la minaccia dei dríag, gli assassini dei maghi, è stata eliminata. La sua vita sembra aver preso ormai una...