Capitolo 16

56 6 0
                                    

Aidan si aggiustò i capelli guardando il suo riflesso nello specchio rettangolare del bagno di casa di Hazel.

L'appartamento era grande abbastanza per due persone. C'era una sola camera da letto, ma in generale le stanze erano molto ampie.
Il bagno aveva persino una vasca, era luminoso, Hazel lo aveva decorato nei toni dell'azzurro polvere e del legno d'acero. Il resto dell'arredamento si manteneva nei toni chiari del verde salvia, crema e legno. Aidan ed Hazel si erano divertiti a pittare le pareti insieme e lui l'aveva aiutata a trasportare i mobili insieme a Nate e Josh.

Si sciacquò le mani e il viso, poi uscì.
Hazel era in cucina, si era legata i capelli in uno chignon disordinato, aveva scorciato le maniche del maglioncino e aveva indossato un grembiule da cucina. Stava facendo avanti e indietro tra la cucina e il salotto da un paio d'ore per preparare la cena. Aidan aveva provato a offrirle un aiuto, ma Hazel era testarda e aveva voluto fare tutto da sola ai fornelli, così lui era stato incaricato di apparecchiare la tavola.

Sperò che bastasse la maniera funzionale in cui aveva disposto piatti, bicchieri e posate, perché Hazel si era impegnata davvero tanto.

Quella ragazza era una specie di tempesta inarrestabile.

Si appoggiò allo stipite della porta che divideva cucina e salotto e la seguì con gli occhi mentre portava a tavola gli antipasti. Hazel tirò fuori la lingua mentre sistemava i piatti, era un gesto che faceva spesso quando era concentrata. Aidan non poté fare a meno di sorridere e lei se ne accorse, gli occhi viola si fissarono su di lui, enormi e bellissimi, così innocenti e colti alla sprovvista. «Che c'è?»
Aidan rise appena. «Niente. Sei bellissima.»

Lei smise di respirare, Aidan notò il momento esatto in cui il suo cuore accelerò, durò un solo istante, poi Hazel sbatté le ciglia e arrossì. «Grazie.»
Aidan coprì in pochi passi la distanza che lo separava da lei, le accarezzò le guance rosse piegandole la testa all'indietro. Hazel si lasciò guidare mentre lui la baciava piano. Sapeva di sale, aveva le labbra calde e buone e Aidan ne voleva di più, voleva continuare ad assaggiarle fino a intossicarsene, ma qualcuno bussò alla porta e i latrati di Aster patirono bassi dall'esterno.

Aidan le sistemò i capelli staccandosi piano, e per poco non mandò tutta la cena all'aria quando vide l'espressione inebetita della ragazza, le guance arrossate e gli occhi semichiusi e lucidi; era rovente, persino l'aria dei suoi respiri lo riscaldò. Tutto quello solo per un bacio. Hazel alzò lo sguardo ed entrambi si resero conto che il tempo stesse scorrendo al di fuori del loro mondo e in quello reale.
«Sono arrivati» disse lei, si sfilò il grembiule e con altrettanta velocità scivolò via dalle braccia di Aidan per andare ad aprire la porta.

Lui rimase immobile, lì dov'era, a frenare sul nascere l'eccitazione. Ma sentiva ancora nell'aria l'odore di quella di Hazel, il gusto del suo bacio, la tensione che era diventata un nodo insopportabile e la magia che tirava nel petto e che pregava di ricongiungersi all'altra metà che dimorava nella ragazza.

Aster corse fino alle sue gambe, scodinzolò all'impazzata e saltò sulle zampe posteriori per fargli le feste. Suo malgrado, Aidan fu distratto dalla cascata di pensieri che si riversava nella sua testa e sorrise al cagnolone.

«Non dovevate portare niente!» puntualizzò Hazel dietro di lui.
Nathan superò entrambi e si auto-invitò in cucina. «Ho fatto solo un dolce!» scomparve dietro la porta della stanza e un minuto dopo la sua voce si alzò di nuovo. «Cavolo, questo appartamento è davvero carino!»

Hazel stava ancora abbracciando Kaya, quando Liz arrivò a trattenere Aidan, i suoi occhi nocciola lo fulminarono. «Tu puzzi» gli disse.

Dei, che figura di merda.

Nethereal, Vol. 2 - L'Ordine del CaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora