Capitolo 17

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Era la quarta volta che Kaya faceva avanti e indietro dal capanno quella mattina, era tesa e voleva che tutto fosse in ordine per quando Baram e Lucian fossero tornati, e invece doveva fare i conti con una casa ancora vuota, con i clienti che cercavano Aidan e lui non c'era e Liz che era rimasta sola a studiare da quasi un'ora.

Senza Keith era strano gestire tutto quanto, per fortuna Bree e Josh condividevano le responsabilità con lei ma non erano mai stati abituati a prendere le redini della Casa, non avevano la stessa organizzazione che aveva lei, né la stessa mano di ferro.

Kaya si rimboccò le maniche, l'indomani avrebbe fatto visita alla diga. L'aveva rimandata di un giorno per assicurarsi di esserci quando Lucian sarebbe tornato.

Il solo pensiero le fece venire una fitta al cuore.

Era intenzionata a tornare al capanno quando vide Aidan sull'acciottolato, che si dirigeva alla Casa da solo.

Fece un giro sui talloni e marciò verso di lui. «Liz sta aspettando da quarantacinque minuti!» gli gridò quasi, prendendolo in contropiede. «Dov'è Hazel?!»

Aidan sgranò gli occhi poi si ricompose in un attimo e andò incontro a Kaya. Solo quando le fu davanti le rispose. «È andata da Baba.»
«Sta male? Cos'è successo?»
Hazel non si ammalava quasi mai, per aver bisogno della vecchia guaritrice doveva aver qualcosa di insopportabile e Kaya sarebbe andata subito da lei se necessario. Lucian avrebbe aspettato.

Aidan però infilò le mani nelle tasche dei pantaloni morbidi, l'espressione del tutto tranquilla. «Hazel sta benissimo.»

Non aggiunse altre spiegazioni e Kaya avrebbe insistito e gli avrebbe estorto tutte le necessarie informazioni se Aidan non avesse abbassato la testa, le mani che giocavano nervose nelle tasche mentre cambiava di continuo il peso da un piede all'altro. Solo allora il naso di Kaya, che non era attento come quello dell'etereale del fuoco, percepì il suo odore. Era sempre affumicato, tipico di Aidan, ma adesso aveva una nota primaverile e fresca, come quella di un prato fiorito. Come l'odore di Hazel.

Era un'impronta diversa, nuova e marcata, permanentemente.

Kaya deglutì.
Oh.
Hazel era andata da Baba per gli anticoncezionali.

Aidan mise su l'aria di uno che voleva essere congedato e, a dirla tutta, Kaya non sapeva nemmeno cosa dirgli.
«Ci vediamo dopo» fece lui, salvando entrambi dall'imbarazzo.
«Sì, a dopo.»

Aidan non ci pensò due volte a tornare sui propri passi mentre Kaya rimase ferma. C'era poco da dire, lui sapeva che lei avesse intuito tutto dal suo odore e a essere sinceri se ne sarebbe accorta comunque, ma avere quella certezza impressa addosso e a portata di un respiro per tutti gli etereali non doveva essere facile.

Non lo era stato per Keith, la prima volta. Era con lui che si erano accorti di cosa succedeva al corpo e all'odore dopo che due persone erano state insieme. Con Mable e Bree avevano sempre sentito lo stesso profumo, perciò il primo ad aver avuto un vero cambiamento era stato Keith. Kaya ricordava dell'atmosfera imbarazzante quando tutti e tre avevano imparato quella novità, era così tesa che persino Aidan non aveva fatto battutine indiscrete.

Bene, forse avrebbe dovuto avvertire Hazel a riguardo, perché Liz non si sarebbe trattenuta dal farle domande scomode.

Dei. Menomale che Lucian non era ancora tornato.

Kaya sollevò un angolo delle labbra.
Non che tutto ciò non fosse prevedibile, anzi, era chiaro come si sarebbe conclusa la sera precedente dal modo in cui Aidan e Hazel si muovevano a tavola, scomodi, come se tutta quella gente tra loro fosse solo un impedimento.
E si chiese se non fosse anche quello il motivo per cui la maga aveva comprato un appartamento.

Nethereal, Vol. 2 - L'Ordine del CaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora