Capitolo 2

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Erano tre i motivi per cui Aidan non si era spinto oltre con Hazel.
Primo, c'era sempre qualcuno che li interrompeva e la presenza di Kaya e Liz coi loro sensi etereali lo faceva sentire spiato.
Secondo, Lucian lo guardava come uno che gli avrebbe di certo spezzato le dita se avesse osato toccare sua nipote sotto il suo tetto.
Terzo, il più importante, Aidan non aveva esplorato l'intimità di nessun'altra donna.

Aveva avuto delle ragazze, in passato, con le quali era stato insieme abbastanza da avere un rapporto che andasse oltre i baci, ma mai tanto duraturo da finirci a letto.
Quel che era peggio, era che il numero delle persone con cui poteva parlarne era davvero ridotto.

Non avrebbe mai immaginato che l'assenza di Keith potesse pesargli tanto; lo prendeva in giro a giorni alterni e lo ignorava nei restanti, ma da quando era partito con Estelle per Amarset era come se una parte delle giornate di Aidan fosse vuota.

Qualunque cosa stesse facendo ora, era sicuro che suo cugino se la stesse cavando meglio di lui con la propria donna. Forse dovevano partire anche lui ed Hazel, fare un viaggio di qualche giorno per ritagliarsi un momento privato.

In ogni caso, sarebbe stato impossibile distrarla dal lavoro; da quando era arrivata la lettera di Charles Crislain con l'invito alla fiera delle scienze, Hazel era diventata una persona diversa, più cupa, nervosa, e a volte Aidan non sapeva come comportarsi. La paura di dirle qualcosa di sbagliato che l'avrebbe solo infastidita di più lo attanagliava.

Questo era uno dei tanti motivi per cui adesso se ne stava seduto sul bancone della cucina con le gambe penzolanti mentre Nathan faceva sfrigolare il burro in padella per preparare il pranzo.

Il rosso sollevò gli occhi furbi e stanchi su di lui e si pulì le mani nello strofinaccio che aveva appeso alla cintura. «Non lo so, l'ultima volta che sono stato con una donna è stato un anno fa» disse. «Mi trovo meglio con gli uomini, ti dico la verità, ma ultimamente c'è questa biondina che...»
«Nate!» lo interruppe. «Non mi serve sapere come approcciare, la ragazza già ce l'ho.»

Parlare con Josh sarebbe stato anche peggio ed era troppo codardo per aprirsi con Kaya.
Aidan gonfiò i polmoni e sbuffò, il fatto era che non voleva sbagliare stavolta, non si sarebbe mai perdonato se avesse buttato tutto all'aria.

«Voglio solo sapere cosa devo fare» si fissò i pollici abbandonati in grembo. «Dovrei dirglielo? E se poi lei pensasse che io non sia all'altezza? E se pensasse che non sono pronto per una relazione seria?» scosse la testa.
Nathan sbatté il mestolo sul bancone e Aidan lo fissò con le sopracciglia sollevate.
«Aidan» fece e gli puntò contro l'unghia dipinta di blu scuro, lo smalto si intonava con la piuma attaccata all'orecchino. «Quella ragazza è pazza di te e tu sei un cretino.»

Cazzo, se lo sapeva.

«Dovresti essere sincero con lei» continuò Nate e afferrò di nuovo il mestolo per mescolare le verdure nel burro. «La comunicazione è la chiave di ogni relazione, Aidan, non te lo dimenticare.»
Aidan abbassò gli occhi. Nathan aveva ragione, e poi Hazel era sempre stata aperta con lui, era intelligente e buona, non lo avrebbe deluso.

Saltò giù dal bancone e girò attorno al tavolo. «Grazie, Nate» disse e fece scivolare la mano in un vassoio di crostini al pepe, quindi ne afferrò due. «Sei davvero un amico» poi corse via.
«Aidan! Cazzo, aspettare mezz'ora no, eh?» l'urlo di Nathan lo seguì per tutte le scale, ma Aidan era già lontano, divertito e più leggero.

Quei crostini erano deliziosi e il suo stomaco protestava già per la fame che tornava.
Ultimamente la Casa era troppo silenziosa e la piazzola d'allenamento sempre vuota.
Decise di cambiarsi in calzoncini e maglietta e scendere; correre gli avrebbe fatto bene, ne aveva bisogno.

Nethereal, Vol. 2 - L'Ordine del CaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora