Capitolo 28

2.8K 100 5
                                    

Mi sveglio nel pieno della notte tra le sue braccia. Non so spiegarmi come io sia finita qui ma sembra che a Neymar non dia assolutamente fastidio il mio corpo premuto al suo. I bacini si toccano,sento il sangue pulsare nelle sue vene. È un contatto intimo per due come noi che hanno deciso di rimanere amici. Mi levo dalle sue braccia con tutto il tatto possibile e mi siedo sul divano al suo fianco. Riesco a intravedere la preghiera tatuata sul suo torace sbucare dalla coperta. Mi trasmette addosso quella dolcezza che solo lui sa infondermi con la sua presenza.
Le lacrime si fermano e il groppo si ferma in gola. Come ho potuto mettere fine a tutto questo? La solitudine si manifesta ricordandomi tutte le volte che sono stata abbandonata e quelle in cui ho abbandonato per paura di esserlo.
Avrei bisogno di parlare con qualcuno ma so che l unica persona che mi capirebbe si trova davanti ai miei occhi e svegliarlo in questo momento non avrebbe senso. E io sono qui,con una voglia di urlare e piangere dalla rabbia. La rabbia che mi consuma per aver cambiato il corso della mia vita. Ma è tardi per dare sfogo alla mia anima e poi lo sveglierei. Forse è troppo tardi. Mi sarà scappato un mugugno perché lui si è svegliato. Si sta stropicciando gli occhi gonfi dal sonno e con gli occhi ancora chiusi cerca la mia mano.

N" come mai sei sveglia?Non stai bene?"

M"Sto pensando.."
N"A cosa?"

A te..
M"Stavo pensando al nome per il bambino" mento. Si tira su è si siede di fianco a me a gambe incrociate.

N"Mi piacerebbe chiamarlo Lionel Gilberto se è un maschio in onore dei miei migliori amici. Mi hanno visto crescere sia dal punto di vista calcistico che quello umano e fisiologico."
M"Ok ma se si tratta di una femminuccia la chiamiamo Nandaluz."

N" Nono,non se ne parla neanche. Mia figlia non si chiamerà in quel modo. A scuola la prenderanno tutti in giro. Nandaluz è un nome da sfigata."

M" Non è vero,è un nome sofisticato e delicato. "

N"Ah si?"chiede sarcastico.
Poi inizia a farmi il solletico ai fianchi e io mi dimeno finché il mio corpo non si trova allineato sopra di lui. I nostri respiri affannati vanno a ritmo con il nostro cuore. Lo sto guardando negli occhi quando lui si posa le sue labbra sulle mie in modo casto per pochi secondi. Quel bacio non basta a spegnere il fuoco che si è acceso dentro di me e io, avida delle sue labbra rispondo gettandomi su di esse e lo bacio come se da lui dipendesse la mia vita.

È corto,lo so. Domani aggiorno di nuovo. Ho dovuto dividere questo capitolo in due parti,domani capirete il perché. Un bacio 😘

In amore vince chi fuggeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora