Capitolo 13

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Ho passato tutta la notte a piangere per quel viscido coglione. Quel meraviglioso viscido traditore. Sta mattina sarei dovuta andare ad un colloquio per la Desigual ma ho dato picche. Non ce la facevo ad alzarmi dal letto. Elena quando l'ho saputo si é presentata davanti alla mia stanza incazzata nera.Mi ha urlato di tutto. É arrivata addirittura a minacciarmi dicendo che se non le avessi aperto lei stessa avrebbe sfondato a calci la porta.Così mi sono alzata in pigiama come uno zombie e le ho aperto. Le e' bastato vedermi con gli occhi gonfi, il trucco sbavato  per capire cosa fosse successo. Ha messo da parte l orgoglio e mi ha abbracciato forte come avrebbe fatto solo una madre premurosa con la sua bambina. Sono crollata tra le sue braccia in un pianto liberatorio. Mi ha fatto calmare e ora ne stiamo parlando apertamente.

E:  "Maria, é vero che Neymar si è comportato da vero stronzo.Ti ha mentito dicendoti che stava male quando in verità era in compagnia di un altra ragazza, ma non credi di aver tirato le somme troppo in fretta? Fossi in te ascolterei anche la sua versione dei fatti prima di mandare la vostra relazione a puttane."Mi dice con calma accarezzandomi i capelli biondi dopo aver sentito tutta la storia.Ma chi é lei? La mia manager non avrebbe mai tenuto le parti di Neymar, lei lo odia.

M"La nostra relazione é andata a puttane nel  momento in cui l'ho visto insieme a quella ragazza. E poi perché avrebbe dovuto mentire se non aveva niente da nascondere?"

E"Questo non lo so.Lo dovresti chiedere a lui."

M "Io con lui non ci voglio più avere a che fare Elena.L'amore é uno schifo."

Dico con fare sconfitto.

E"Che ne dici se sta sera ordiniamo una pizza e ci vediamo un film strappa lacrime  in camera tua?"Cambia argomento lei.

A volte questa donna mi sorprende. Accenno un sorriso tirato e annuisco.

E"Ora però vado. Sarà meglio che io vada a parlare con i dirigenti della Disegual in modo da farti avere un altro provino." Prende la sua borsa e si dirige verso l'uscita. Prima che scompaia dalla mia stanza la ringrazio.

M"Grazie Elena, oltre che la mia manager sei anche un ottima amica." Mi sorride e se ne va.

Poche ore dopo

Sto aspettanndo Elena.Mi ha mandato un messaggio dicendomi che é impegnata con delle scartoffie e che quando avrà finito mi raggiungerà.

Spedisco le ciabatte in un angolo della stanza e mi stendo sul letto con le mani dietro la testa.Fisso il sofitto mentre la pioggia batte fitta contro la finestra.Anche la citta' piange con me.Richiamo alla mente ogni dettaglii di quanto sia accaduto ieri. É incredibile come le cose che rimangono impresse nella memoria siano quelle che vorresti dimenticare. Buffo vero? Certe cose non riesci a ricordarle e altre non ti lasciano mai (Grey's anatomy).

Bussano alla porta, finalmente Elena deve essere arrivata. Mi faccio una crocchia e vado ad aprire. Ma avanti a me non c'é Elena.

Non ci posso credere.Che coraggio presentarsi qui dopo quello che mi ha fatto .Verlo mi da un momentaneo senso di vertigini e mi cedono le gambe.Vorrei chiudergli la porta in faccia ma non riesco a muovere muscolo. É bagnato marcio, deve aver sfidato il temporale per venire qui. Indossa una tuta nera della nike e ha le borse sotto gli occhi.

N"Maria.." dice lui sorpreso "Fammi spiegare" Le sue parole mi risvegliano dallo stato di coma in cui mi trovavo .Provo a chiudere la porta ma ad impedirmelo c'é il suo piede.

M"Vattene Neymar.Vattene prima che io chiami la sorveglianza per farti sbattere fuori si qui." Balbetto io.

In amore vince chi fuggeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora