Capitolo 29

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All inizio ci siamo toccati come se fossimo degli estranei. Poi ci siamo toccati come ci hanno insegnato a farlo. Solo alla fine abbiamo osato toccarci come facciamo noi due. Le sue mani percorrevano il mio corpo con frenesia e io mi aggrappavo all orlo della sua maglietta. Le sue labbra. Dio quelle labbra carnose. È il suo profumo? Un misto di menta,sandalo e one million.Ho ancora tutto incastrato nella testa come se stessi guardando la scena al cinema.
Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. So che sul suo volto potrebbe esserci dipinta un espressione di stupore e non voglio dovergli dare delle spiegazioni. È già tutto abbastanza incasinato tra noi due. Se penso di averlo baciato mi vengono i brividi. Lotto più volte contro me stessa perché l'impulso di rifarlo è troppo forte. Abbiamo ufficialmente superato il confine dell'amicizia sta notte. Ho ancora le labbra gonfie e il fiatone per dimostrarlo.

N" Scusami,non avrei dovuto baciarti" si fa avanti lui.

M"Non parliamone,ok? Perché quando si tratta di te le parole si fermano,restano immobili,si paralizzano dentro il cuore e non vogliono uscire. Forse non vogliono uscire perché hanno paura di prendere il posto che hanno. Io non voglio incasinare tutto per uno stupido bacio. Non ti dico di dimenticarlo,sarebbe cattivo e offensivo nei tuoi confronti. Fanne tesoro nella tua mente ma non parliamone. Non voglio che aumenti la distanza che ci separi. "

N" Perchè non hai il coraggio di dirlo? È semplice no? La verità la sappiamo entrambi,io ti amo ma tu non mi ami. O forse non vuoi ammettere di essere innamorata di me. Dimmelo,mi risparmieresti tante domande"

M" Non posso dirtelo"
Faccio per alzarmi ma una fitta all altezza dell' ombelico mi fa strabuzzare gli occhi.

M"Credo che il bambino mi abbia appena dato un calcio"

N" Siediti,io vado a prendere un bicchiere d'acqua fresca."

Si alza dal divano e sparisce in cucina. Pochi secondi dopo è già di ritorno con un barattolo di Nutella è un bicchiere tra le mani.

N" Tieni. Il bambino si sta ancora muovendo?"

M" Si,sembra agitato. Vuoi toccarlo?"
Chiedo vedendo il suo interesse.
Lui si avvicina ancora scosso dalla nostra conversazione e poggia la mano sul mio pancione. Io gliela posiziono nello stesso punto in cui ho sentito prima i calcetti ma sembra che il bambino si sia tranquillizzato.
M" Prova a parlargli. Ho letto su un libro che i bambini imparano a riconoscere la voce dei genitori già nei primi mesi di gestazione"

N"Ehi piccolo,sono il tuo papà. Non vedo l'ora di vederti,questa attesta mi sta davvero logorando l'anima. Prometto che farò tutto ciò nelle mie facoltà per prendermi cura di te. I tuoi sogni sanno i miei,non ti dirò mai che non vali abbastanza. Spero di renderti fiero o fiera di me"
Sorrido spettatrice di una scena così emozionante e dolce.

Vi piace la storia? Fatemelo sapere per favore,un bacio 😘

In amore vince chi fuggeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora