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Il giorno seguente le due ragazze stavano passeggiando con i loro padri per l'immenso giardino del palazzo reale, allestito in onore del piccolo principe e della sua festa. La contessa stava camminando a braccetto con la figlia, mentre l'altra giovane era in mezzo ai due uomini, i quali ridevano e scherzavano come due veri amici fanno. Si era sparsa la voce che anche i ragazzi reali erano in quello stesso giardino a passeggiare, ma individuarli sarebbe stato un problema con tutte quelle persone.

«Aseo!» La ragazza guardò la sua amica che le stava andando incontro «Sono libera da mia madre.»

«Non aspettavo altro, andiamo!» Si voltò verso suo padre «Ciao papà.» Chinò il capo all'altro «Conte.» I due si sorrisero con dolcezza. Il padre di Ayeon era sempre stato gentile e rispettoso nei suoi confronti, l'aveva sempre trattata come se fosse sua figlia. Quando la contessa non c'era lo chiamava zio, stessa cosa per Ayeon con Hyunhwa.

La due ragazze si avviarono da sole nella folla, allegre e spensierate «Allora, cosa facciamo?» Chiese la bionda.

«Prima di tutto, finalmente ti posso abbracciare!» E così fece. Era il compleanno della sua migliore amica ma la madre di quest'ultima le era stata addosso per tutta la mattina e non aveva potuto stare con lei come avrebbe voluto.

«Mi piace come si sta evolvendo la giornata. Io e te, che passeggiamo nel giardino del palazzo reale come se fosse un parco qualsiasi.»

«E questo è niente. Questa notte devo portarti in un posto.»

«Non hai intenzione di uccidermi, vero?»

«Con tutte queste guardie? Nah, troppa fatica.»

«Ehi!» Risero spingendosi giocosamente tra di loro.

Dopo un po' che camminavano giunsero davanti al fiume e decisero di costeggiarlo, continuando la loro passeggiata a braccetto. Erano completamente diverse: una con i capelli corti e biondi e gli occhi azzurri, l'altra con i capelli lunghi e castani e gli occhi verdi quasi marroni, una dotata di belle forme curve, l'altra con meno forme. L'unica cosa che le accumunava era la bassa statura; sembrava che la loro altezza si fosse fermata all'età di dodici anni, ma a nessuna delle due importava molto. Finché erano insieme, non gli importava di quello che diceva la gente.

«Do Ayeon?»

La ragazza in questione si voltò, in cerca di quella voce familiare «Lee Heeseung, è un piacere rivederti.» Si inchinò, essendo in pubblico, ma dandogli del tu come si erano accordati di fare la sera prima.

«Piacere mio. Non credevo di trovarti in mezzo a tutte queste persone.» Le sorrise con dolcezza.

«Lei è la mia migliore amica, la signorina Ryu Aseo.»

La castana si inchinò «Piacere di conoscervi, signorino Lee. Ayeon mi ha parlato molto di voi.»

Anche lui si inchinò «Oh... Spero solo belle cose.»

«Davvero molto belle.» Si beccò una gomitata dall'altra ragazza, provocandole un sorriso divertito.

Poco più lontano da loro, gli amici di Heeseung guardavano la scena «E' lei la ragazza che mi ha presentato ieri.» Disse Riki restando seduto sul telo che i sette avevano messo per terra. Erano circondati da guardie, cosa che stava dando fastidio un po' a tutti, ma non potevano farci granché data la loro stretta amicizia con i principi del regno «L'altra non so chi sia.»

Sunoo aguzzò meglio gli occhi «Oh! Ma è-»

«Non mi stupisce che l'hai definita imbranata.» Sunghoon si sdraiò a pancia in su, mettendosi un braccio sugli occhi «E' in compagnia di quella che mi ha fatto cadere ieri sera.»

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