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«Hyung!»

«Cosa c'è?!» Sunghoon aveva la testa fra le mani seduto nel suo ufficio invaso da pergamene e libri di ogni genere. Mancavano poche ore all'arrivo dei politici nella sua casa e l'aveva fatta pulire da cima a fondo, nulla era fuori posto tranne il suo studio. Stava controllando tutte le entrate, le uscite, le tasse pagate, quelle che ancora mancavano. Erano giorni che non dormiva, mangiava poco e si lavava solo i denti. Non avrebbe più potuto girare in pigiama o con vestiti comodi per casa sua, non avrebbe più potuto invitare qualche bella donna per passare la notte con lui, non avrebbe più potuto passare la notte con Sunoo. Non avrebbe più potuto fare niente e questo non lo sopportava. Aveva cercato di mantenere la calma in quei giorni, ma non ci era riuscito. Per le guardie e i domestici erano stati giorni di inferno e il rosso aveva cercato di rassicurarli in qualche modo. Aveva cercato di fare capire a tutti quanti quanto questa situazione stesse stressando il principe e di non fare troppo caso alle sue urla isteriche nei loro confronti, che i reali stavano cercando una soluzione.

«Due lettere per te.»

«Se sono del consiglio stracciale, non me ne frega un cazzo.»

«Una è da parte di tuo padre.» Gliela porse, ma vedendo che non aveva intenzione di muoversi, la aprì e la lesse a voce alta lui stesso «Caro figlio, Jay mi ha appena informato del piano del consiglio. Sappi che né io né tua madre sapevamo nulla a riguardo e abbiamo discusso di questo in una riunione straordinaria. La brutta notizia è che due politici verranno a farti visita nel giorno stabilito, ma quella buona è che nella mattina successiva al loro arrivo torneranno alla capitale per informarci di come sta andando il tuo lavoro. Sappiamo tutti che sei in gamba e che svolgi i tuoi compiti al meglio delle tue possibilità; quindi, cerca di non fare brutta figura e sopportali fino a che non se ne vanno. Tuo, padre.»

Sunghoon sospirò pesantemente «Che se ne vada a fare in culo pure lui.» La testa gli doleva. Chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie con le dita.

«E poi c'è questa.» Disse Sunoo porgendogli l'altra lettera.

«Ti ho detto che non me frega niente! Straccia quella roba.»

«Per Vostra Altezza Reale, il Principe Park Sunghoon. Da Ryu Aseo.» Il secondogenito spalancò gli occhi di colpo, focalizzandosi su quel pezzetto di carta che strappò dalle mani del suo amico e aprì con foga «Per fortuna che volevi farmela strappare... Ipocrita.»

«Shh!» Il respiro di Sunghoon era aumentato di velocità mentre leggeva quella lettera. La ragazza aveva una grafia meravigliosa, la invidiava.

«Che c'è scritto?»

«Fatti gli affari tuoi.» Si strinse la lettera alpetto, come se fosse un tesoro segreto da tutelare. Sunoo alzò gli occhi alcielo e uscì dalla stanza, accucciandosi lì davanti per sentire se il suo capodicesse qualcosa; era curioso, voleva sapere cosa conteneva quella lettera. MaSunghoon continuò a leggere nella sua mente quelle parole all'infinito, volendoimpararle a memoria. Aseo gli aveva scritto una lettera e lui ce l'avevaproprio in mano. L'ultima volta che la rilesse, lo fece sussurrando, sperando di riuscire a calmare i suoi nervi ancora troppo agitati per incontrare imembri del consiglio «Caro Maleducato, sono Ryu Aseo. Volevo informarvi che hosaputo delle numerose lettere che avete spedito per me ma che per cause diforze maggiori non sono mai state in mio possesso. Non vi ho scritto questalettera per spiegarvi questa cosa, non è mio dovere mettervi al corrente diquesta questione nonostante anche io ne sia protagonista. Ho deciso di esseresincera con voi nel limite delle mie possibilità e vi rivelerò determinatecose, nulla di troppo serio. La prima questione di cui voglio mettervi alcorrente è che vostro padre mi ha permesso di diventare un'imprenditrice, mi hadonato un terreno nel palazzo reale in cui coltivare le fragole per il mio soju. Penso dovreste saperlo dato che ho intenzione di espanderne la venditaanche nelle province del nord da voi gestite. L'altra questione di cui vogliofarvi partecipe è che ho saputo dell'incontro che terrete con i membri delconsiglio per loro volere in casa vostra e che siete diventato isterico ariguardo. Sono completamente d'accordo con voi e se fossi in voi li fareialloggiare nelle stalle dei maiali o nel pollaio in mezzo alle galline. Però,Vostra Altezza, non potete farlo. Avete delle responsabilità in quanto membrodella famiglia reale e dovete rispettarle. Sono sicura che non avete nulla danascondere, che tutto è al posto giusto, ma dovete mantenere la calma e farebuon viso a cattivo gioco. Per intenderci: mostrate il vostro bel sorriso, mostratevi rispettoso, state alle loro regole fino a che non decideranno che è ora di andarsene. Siate la persona più accondiscendente di tutto il mondo, fateli sentire come se avessero loro il potere, giocate con la loro stupidità e portate la situazione a vostro favore. So che troverete un modo per farlo, io credo in voi. Per quel poco che vi ho conosciuto posso affermare con certezza che siete una persona molto determinata; quindi, so per certo che troverete il modo di liberarvi di quegli esseri che pretendono di dare ordini a un futuro re (imbecilli).» Quando giungeva a quella parte continuava a ridere. Quella ragazza aveva davvero dato degli imbecilli a delle persone di rango più alto del suo senza farsi un minimo scrupolo «Sottolineato questo, volevo chiedervi scusa per il mio comportamento l'ultima volta che ci siamo visti. Non mi sto scusando per quello che c'è stato, non mi pento di aver fatto quello che ho fatto e spero che anche voi la pensiate così. Però ho avuto le mie ragioni per allontanarmi e spero che, quando scoprirete la verità, non ve la prendiate con me o con qualcun altro. Non mi siete indifferente e ammetto, anche se con difficoltà, di iniziare a provare qualcosa per voi, qualcosa che non so spiegare e di cui è meglio che entrambi ce ne dimentichiamo, per il bene di tutti. Quel bacio è stato il miglior modo per dirci addio, secondo la mia più sincera opinione. Volevo ringraziarvi per non averlo detto a nessuno e vi prego, perdonatemi se mi ripeto, ma dovete promettermi che una volta scoperta la verità dietro alle mie azioni non siate troppo arrabbiato per fare qualcosa di spiacevole. Se non sapete proprio come sfogare la rabbia, allora sarò disposta ad avere un confronto verbale con voi. Penso di essermi dilungata troppo quindi, Vostra Altezza, vi auguro buona fortuna per quello a cui andrete incontro e spero che le mie parole vi siano state di aiuto e, magari, di conforto se non dovesse andare bene. Ma, ricordate, io credo in voi e so che riuscirete a mantenere la calma. La vostra suddita, Ryu Aseo.» Quando sentì bussare alla porta nascose la lettera nella tasca dei suoi pantaloni e si diede un contegno: era giunto il momento di entrare in scena.

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