Le due ragazze erano appena arrivate al castello. Una carrozza reale era stata mandata quella mattina e avevano dovuto prepararsi di corsa per non far aspettare troppo a lungo i reali che, a detta di una guardia, le stavano aspettando. Erano state convocate dal re in persona e non ne conoscevano il motivo. L'ansia le stava divorando vive «Sto sudando come un maiale.»
«Seo, non dentro al palazzo!» Sussurrò l'altra presa dal panico.
«E' la verità, tu no?»
Sospirò la bionda «Hai ragione... Anche io sono lavata.»
«Riki, andiamo!» La voce di Heeseung giunse alle loro orecchie.
«Dopo hyung, adesso non ne ho voglia.» Il principe si palesò davanti ai loro occhi senza maglietta e con i pantaloni di quello che sembrava un pigiama. Rimase con il fiato sospeso alla vista delle due giovani che lo guardavano in modo diverso. Ayeon non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, continuava a fissare incantata quel fisico magro ma allenato ritrovandosi a deglutire e ad arrossire sulle guance. Aseo mise una mano davanti agli occhi della sua amica per darle un minimo di contegno mentre il principe si nascose dietro a Heeseung «Buongiorno, signorine...» Provò a dire tremendamente in imbarazzo.
«Buongiorno, Vostra Altezza.» Rispose Aseo «Heeseung, è un piacere rivederti.»
«Anche per me. Se volete scusarmi ora porto questo bambino troppo cresciuto a fare il bagno, poi se volete possiamo passeggiare nel giardino del castello. O siete state convocate-»
«Riki, sei senza pudore a volte.» Il re fece la sua apparizione. Tutti si inchinarono ma a lui non importava in quel momento «Vai a vestirti, prendi la signorina Do e portala a fare un giro, magari a cavallo. Potreste andare allo stagno almeno le guardie non vi seguiranno e avrete modo di parlare di qualsiasi argomento, quello che più vi aggrada.»
«Padre... State bene? Cosa è successo alla vostra faccia?»
Il re si toccò lo zigomo viola e sorrise «Heeseung, va con loro e assicurati che fili tutto liscio.»
«Sì, Vostra Altezza.»
«Mentre voi, Signorina Ryu, venite con me.»
Le due ragazze dovettero separarsi, una più impanicata e confusa dell'altra. Il re condusse Aseo nel suo studio, dove passava la maggior parte delle giornate, la fece accomodare e le offrì un tè, che la ragazza non rifiutò. Doveva calmarsi o avrebbe vomitato la colazione sulla scrivania del sovrano. Lui la stava studiando: la postura rigida, il tic nervoso che le faceva tremare la gamba, il suo sguardo basso, le mani strette tra loro, il respiro agitato. Quella ragazzina era un fascio di nervi e stava per esplodere «Dunque, Signorina Ryu. Ho avuto l'occasione di assaggiare il soju che voi e vostro padre producete per i Do.» Gli occhi verdi della castana si allargarono. Il re non ci aveva girato intorno, era giunto subito al punto «Voglio espandere questa produzione anche al mio castello e, se piacerà, a tutto il regno.»
La ragazza balbettò un po' prima di riuscire a formulare una frase di senso compiuto «Dovreste parlarne con mio padre, Vostra Altezza... Io lo aiuto e basta, è lui che ha avviato questa piccola produzione.»
«Ho già parlato con lui.» Il re si toccò lo zigomo che, ogni qualvolta che sorrideva gli pulsava «Mi ha detto che voi volete iniziare a commerciare il vostro soju a tutto il regno.»
«Era solo un'idea vaga, non ci pensavo sul serio...»
«Dovreste pensarci sul serio, invece. E' davvero molto buono e anche se non volete portare avanti questa idea, desidero delle scorte qui a palazzo.»
Aseo sembrava in lotta con se stessa «Io e mio padre non abbiamo dei campi molto grandi, ne abbiamo uno e piuttosto piccolo. Riusciamo a produrre sì e no un centinaio di bottiglie all'anno.»

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The Heirs | COMPLETA |
Fanfiction«Pensavo a del pesce.» «Del pesce?» «Bungeoppang.» «Vostra Altezza, io non-» «Sarai anche più alto di me ma sei sempre il solito bambino.» Al terzogenito si illuminarono gli occhi «Hyung! Avevi detto che non potevi venire!» «E invece eccomi qui.» I...