Quella mattina Aseo aveva sperato di non svegliarsi. Quella mattina, dopo aver dormito sì e no quattro ore, aveva desiderato di essersi dimenticata tutto, aveva desiderato che quello della notte precedente fosse stato solo un brutto sogno. Ma i suoi polsi portavano i segni di quella disavventura e il suo corpo nudo avvolto in più coperte le fece rivivere tutto quanto. Sentì un sussurro alla sua sinistra che la portò a guardare quella guardia con occhi spaventati «Chiama Vostra Altezza, digli che si è svegliata. E avvisa una domestica di portarle da mangiare, non può stare senza cibo.» Quando il ragazzo si voltò a guardarla si inchinò con rispetto «Signorina Ryu, sono il capo delle guardie del nord, Lee Heedo. Vostra Altezza ha fatto portare i vostri averi in questa stanza. Uscirò per farvi cambiare con la dovuta privacy che meritate.» Si inchinò di nuovo e uscì, lasciando la castana confusa.
Si mise a sedere su quel letto dannatamente comodo e si guardò intorno, notando uno dei suoi abiti scuri che spesso usava per stare in casa quando la contessa non era presente. Era un abito tutto sommato comodo e senza troppi fronzoli, era uno dei suoi preferiti e il fatto che Sunghoon avesse scelto proprio quello la fece sorridere leggermente. Le piaceva immaginarselo mentre sceglieva un vestito da donna comodo solo per non farla stare troppo elegante in casa sua. Si scoprì delle coperte e iniziò a vestirsi con lentezza. Non si stupì nel vedere come la camera del principe avesse addirittura due specchi posti uno di fronte all'altro così da vedere il proprio corpo sia davanti che dietro. Ma vedendo il suo corpo nudo ad Aseo vennero in mente le mani di Ahn su di esso e non riuscì a non toccarsi il collo, dove percepiva ancora su di sé la saliva di quell'essere che aveva osato toccarla. Le sue mani tremavano mentre si vestiva e i suoi occhi diventarono lucidi quando sentì la porta aprirsi; aveva paura fosse Ahn. Ma quella voce che tanto si era abituata a sentire le fece tirare un sospiro di sollievo «Aseo?» La castana deglutì e lentamente si fece vedere mentre sbucava da dietro uno dei due specchi. Sunghoon le sorrise dolcemente «Ciao...» Disse, non sapendo come muoversi.
Aseo notò le sue occhiaie profonde, i suoi capelli non in ordine e i suoi abiti tutti storti; in più era a piedi nudi «Stai bene?» Chiese un po' preoccupata per quell'aspetto trasandato; mai lo aveva visto così.
«Io? Certo.» La guardò e si sedette sul letto «Tu... Tu come ti senti?»
Come era suo solito fare, la castana ignorò il suo malessere fingendo «Bene, ho fame.»
«La colazione sta arrivando...» Sunghoon sapeva che stava cercando di non ricordare, che stava facendo finta che quello accaduto la notte prima non fosse successo, ma così non si aiutava a superare la cosa. Non l'avrebbe forzata, ma il padre di Jake sarebbe arrivato entro la fine della giornata e avrebbe dovuto per forza raccontare l'accaduto nei minimi dettagli «Che vuoi fare oggi?» Le chiese con un tono di voce allegro.
«Esplorare la tua stanza o darti fastidio mentre lavori, deciderò dopo quando avrò lo stomaco pieno.»
«Oggi non ho intenzione di lavorare.»
«Perché no?»
«Perché voglio passare il mio tempo con te.» Sunghoon aveva deciso di rimandare ogni suo impegno per non lasciare da sola la castana. Voleva tenerla d'occhio, aveva paura per lei.
Aseo arrossì leggermente a quella rivelazione ed era consapevole del motivo per cui il principe volesse passare del tempo con lei. Sospirando si sedette al suo fianco «Non devi rinunciare al tuo lavoro per causa mia. Sto bene...» Non ci credeva nemmeno lei, ma non voleva che Sunghoon restasse indietro con i suoi impegni per colpa sua. Aveva visto quanto lavorava duramente e non voleva rallentarlo.
«Te l'ho già detto tempo fa: non sei brava a mentire.»
«Sung-»
«Non ti forzerò a raccontarmi quello che è successo fino a che non ti sentirai pronta, ma almeno permettimi di distrarti. Permettimi di aiutarti a farti dimenticare anche solo per qualche ora quello che quel bastardo ti ha fatto.»
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The Heirs | COMPLETA |
Fanfic«Pensavo a del pesce.» «Del pesce?» «Bungeoppang.» «Vostra Altezza, io non-» «Sarai anche più alto di me ma sei sempre il solito bambino.» Al terzogenito si illuminarono gli occhi «Hyung! Avevi detto che non potevi venire!» «E invece eccomi qui.» I...