Lo sgabello sotto le sue gambe venne tolto e dopo qualche movimento l'uomo si fermò: Kwang era ufficialmente morto. Battiti di mani, urla felici si levarono dal popolo del regno. Felicità che Aseo non provava. Dentro di sé si sentiva sollevata, ma non felice. Quell'essere aveva dato fuoco alla casa di sua madre dove dentro c'erano i suoi fratellastri e le sue sorellastre; gli voleva bene e in più erano solo bambini innocenti che non avevano mai fatto male a nessuno. Erano innocenti e lui gli aveva strappato la vita. Si meritava quella fine, si meritava di morire tra le urla allegre delle persone, ma avrebbe preferito che soffrisse di più prima di lasciare il pianeta terra. Sperava che il diavolo giocasse a pingpong con le sue palle e che desse ripetutamente fuoco al suo cazzo rigenerandolo ogni volta in un ciclo continuo di dolore e sofferenza. Seonghwa di tredici anni, Yeosang di otto e Wooyoung di quattro erano gli unici sopravvissuti a quel disastro, nemmeno il piccolo nascituro era riuscito a resistere; sua madre aveva messo al mondo un bambino morto. Era stato un brutto colpo per Yonga, la quale però era stata assistita da Hyunhwa per tutto il tempo, mai le aveva lasciato la mano, mai si era allontanato da lei, mai e poi mai l'avrebbe lasciata di nuovo da sola al suo destino. Non gli importava di cosa dicesse la gente, non gli portava che quei tre bambini non fossero figli suoi. Li avrebbe amati incondizionatamente come aveva amato Yonga e Aseo per tutti gli anni che erano trascorsi, soprattutto dopo la rivelazione della donna che aveva amato e che tutt'ora amava.
«Fammi capire: Seonghwa è figlio anche di tuo padre?» Aseo annuì. Erano passati quattro giorni dall'impiccagione di Kwang e quella sera, al palazzo reale, Sunghoon e Riki festeggiavano il loro compleanno: Sunghoon, nato l'otto dicembre, compiva ventiquattro anni; Riki, nato il nove dicembre, ne faceva diciannove. Avevano già ricevuto l'invito per la festa di Capodanno organizzata da Sunghoon al nord e il ragazzo non aveva accettato un no come risposta, né dai suoi genitori né dai genitori delle due ragazze «Come? Quando? Tu e quel bambino vi passate dieci anni!»
«Yeon, mio padre ha incontrato mia madre dieci anni fa e hanno fatto sesso. Sta di fatto che mio padre, che ha sempre voluto un maschio, ora che sa che uno di quei tre è davvero figlio suo non fa altro che vantarsi col tuo dicendo che è stato più bravo lui perché ha avuto la coppietta.»
«Mio padre non lo voleva il maschio. E che io sappia i miei scopano ancora, non più come una volta ma si divertono a volte.»
«Di che parlate?»
«Cazzo!» Entrambe sobbalzarono quando Sunoo spuntò dietro di loro all'improvviso. Le due erano nella sala del tè del palazzo reale con tutti gli altri, ma si erano appartate per riempirsi il piatto con del cibo.
«Che Seonghwa è davvero suo fratello.»
«In che senso?»
«Che è figlio anche di suo padre, non solo di sua madre. Quel bambino è sangue dello stesso sangue con la nostra Seo.»
«Non vi somigliate per niente.»
«Lo so, ma credo a mia madre. Quel bambino ha il sorriso di mio padre e non ci avevo mai fatto caso.»
«Volete altro da bere-»
«Ryu Wooyoung smettila di infastidire tuo fratello!» Aseo si allontanò dai suoi amici per correre dal suo fratellino più piccolo e prenderlo per un orecchio «Cosa ti ho detto riguardo al tirare i capelli, eh?»
«Nuna, mi fai male!» Gli occhi del piccolo diventarono lucidi e la castana non resistette: lo lasciò andare. Ma se ne pentì quando riprese a tirare i capelli del piccolo, dolce e innocuo Yeosang.
«Wooyoung!» La sua voce rimbombò nella sala e tutti la guardarono, facendole tirare un sospiro disperato. Prese il bambino in braccio e si sedette sul divano con lui sulle gambe.
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The Heirs | COMPLETA |
Fanfiction«Pensavo a del pesce.» «Del pesce?» «Bungeoppang.» «Vostra Altezza, io non-» «Sarai anche più alto di me ma sei sempre il solito bambino.» Al terzogenito si illuminarono gli occhi «Hyung! Avevi detto che non potevi venire!» «E invece eccomi qui.» I...