Erano passati quindici giorni. Quindici giorni in cui Riki e Ayeon non avevano potuto vedersi, quindici giorni dall'inizio del piano, quindici giorni di pura agonia in entrambe le famiglie. I politici stavano addosso ai reali, i quali non potevano fare niente senza l'appoggio del consiglio, nemmeno mandare una lettera ai loro altri due figli. Stavano tutti impazzendo dentro al palazzo: il re e la regina continuavano a litigare per capire come muoversi e Riki non riusciva mai a passare un momento da solo con Heeseung per parlargli. Aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno ma i politici avevano costretto il suo valletto a una vacanza, così che il principe e la principessa potessero stare insieme costantemente e in solitudine. Spesso la ragazza aveva provato a baciare il biondo, spesso lo aveva provocato in ogni modo possibile, presentandosi anche nella sua stanza nel pieno della notte e infilandosi nel letto con lui. Aveva provato più volte a scappare di nascosto, ma le guardie lo tenevano sotto controllo e non poteva fare assolutamente niente se non passare il suo tempo con Momoko. Come se non bastasse, Ayeon gli mancava moltissimo; non riusciva a respirare se non c'era lei. Si era abituato negli ultimi mesi a vederla quasi tutti i giorni, a ridere con lei, scherzare, prendersi in giro, giocare, parlare di cose serie ad esempio del loro futuro. Gli mancavano quei momenti ed erano passati solo quindici giorni.
Quindici giorni in cui Ayeon si era chiusa in camera a chiave da cui usciva solo per andare in bagno. Mai si era sentita così vuota, così persa, così sola. Non voleva parlare con nessuno, non voleva vedere nessuno nemmeno Aseo, la quale era preoccupata a morte e la aggiornava sull'andamento del piano tramite la porta, sedendosi sul pavimento all'esterno della sua stanza. Praticamente parlava da sola, non riceveva mai una risposta, ma rispettava tutto questo. Le lasciava, sempre alla stessa ora ogni giorno, la colazione, il pranzo e la cena davanti alla porta, bussando tre volte. Era una specie di segnale per farle capire che se ne era andata e che poteva uscire, prendere da mangiare e chiudersi dentro di nuovo. Anche i suoi genitori erano preoccupati, non sapevano cosa fare. Persino sua madre aveva preso in mano la situazione, scrivendo al signor Qiu e dicendogli di annullare l'accordo matrimoniale. Hyunhwa aveva provato a parlarle, ma neanche con lui c'era stato modo di tirarla fuori dal suo nascondiglio. Perché la sua stanza era diventata il suo posto sicuro, dove nessuno poteva ferirla, deriderla o giudicarla. Aveva provato a uscire un pomeriggio per una passeggiata, ma sentire parlare le altre ragazze di come il principe si fosse dimenticato di lei per correre dietro alla famosissima e bellissima principessa del Giappone l'aveva fatta stare ancora peggio. Quella situazione stava sfuggendo di mano a tutti quanti, erano dei burattini nelle mani di Kwang e se ne erano accorti tutti troppo tardi.
Ma Aseo non poteva restare lontana dal palazzo reale e il consiglio non aveva voce in capitolo perché aveva accettato il suo ruolo nella produzione di soju. Quel giorno decise di fare una deviazione e di andare a casa di Heeseung dopo aver lavorato. Era sera quando Jacob, che era andato a prenderla con la carrozza, fu costretto a entrare in una via che non aveva mai visto. Quando un domestico della famiglia Lee aprì la porta rimase confuso «I miei signori non accettano visite.»
«Sono qui per vedere il signorino Lee. Riguarda Do Ayeon.»
«Attendete qui.»
La porta venne chiusa per poco dopo essere riaperta. Heeseung era palesemente pronto per andare a dormire, aveva delle occhiaie profonde e ben visibili e sembrava più magro dell'ultima volta che la castana lo aveva visto «Nuna, che ci fai qui?»
«Devo parlarti.»
La fece entrare, la presentò ai suoi genitori che la accolsero con affetto. I Lee erano molto legati al figlio e lui gli raccontava spesso quello che succedeva a palazzo, si fidava di loro perché erano persone per bene; i suoi genitori ed erano dalla parte dei reali. Li lasciarono soli nel salotto «Dimmi tutto.»
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The Heirs | COMPLETA |
Fanfiction«Pensavo a del pesce.» «Del pesce?» «Bungeoppang.» «Vostra Altezza, io non-» «Sarai anche più alto di me ma sei sempre il solito bambino.» Al terzogenito si illuminarono gli occhi «Hyung! Avevi detto che non potevi venire!» «E invece eccomi qui.» I...