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Altri due mesi erano ormai passati e tra il popolo del regno la voce che il terzogenito avesse intenzione di sposarsi con la futura contessa Do si era sparsa. I politici erano riuniti nella sala del trono insieme ai reali per discutere della situazione. Anche Jay era presente; in quei mesi si era impegnato come mai prima d'ora nell'aiutare suo padre con la gestione del regno, diventando ancora più esperto e consapevole del suo futuro ruolo nella società.

«Quello che voglio far notare a Vostra Altezza è che vostro figlio deve rispettare l'accordo, altrimenti-»

Il sovrano alzò la mano, zittendo uno dei parlamentari «L'unico che può dare ordini a mio figlio sono io. Il Giappone non scatenerà una guerra se questo matrimonio non avverrà.»

«Come fate a saperlo?»

«Perché i giapponesi non sono così stupidi e se dovessero attaccarci perderebbero nel giro di due giorni. Abbiamo armi e soldati migliori e, in più, abbiamo il sostegno della Cina.»

«Come potete avere la certezza che un impero vasto come la Cina rispetterebbe i patti in caso di attacco straniero?»

«Signor Kwang, l'avete stretto voi in persona quel patto con l'ambasciatore cinese. E la Cina è un impero fin troppo importante, come avete detto voi, per non rispettare un patto che va avanti da decenni. Sono molto orgogliosi, i cinesi, e non permetterebbero mai che qualcuno attacchi un loro alleato sottoposto senza il loro permesso. Noi forniamo frutta e verdura alla Cina, forniamo alcolici e una grande quantità di armi e strategie di battaglia che gli hanno permesso di sconfiggere le piccole isole ribelli del mare dell'est. Siamo importanti per loro, non ci manderebbero mai in pasto al nemico per un misero matrimonio.»

«Ma-»

«La questione è chiusa, per quanto mi riguarda. Non costringerò mio figlio minore a sposarsi con la principessa del Giappone se non ne è innamorato. Se preferisce creare il futuro del regno con un'altra donna degna di noi reali, per me non ci sono problemi.»

L'uomo dalla barba medio-lunga sospirò «Vostra Altezza, credo che ormai siate troppo vecchio per prendere decisioni di questo tipo. Vi state facendo contagiare dall'amore per vostro figlio e non pensate più al bene del regno.»

Il re sorrise furbo «Bene, allora se è questo che il consiglio desidera, io mi ritiro e vado in pensione.» Si alzò, sotto lo sguardo confuso di tutti i presenti, o quasi «Guardie! Chiamate i domestici e avvisateli di preparare tutto il necessario per l'incoronazione del mio primo figlio.»

«Vostra Altezza-»

«Padre!» Jay si alzò in piedi. Per la prima volta in quelle due ore di discussione stava aprendo bocca «Sarò lieto di diventare il nuovo sovrano, ma non in questo modo. Bisogna prima che finiate i progetti che avete iniziato, che li avviate nel modo in cui preferite. Solo allora io diventerò re.»

Il sovrano annuì fiero «D'accordo. Il consiglio cosa ne dice? Sono troppo vecchio anche per prendere questa decisione?»

Calò il silenzio che permise la fine di quell'orribile pomeriggio. Ma la regina prese per le orecchie entrambi e li portò nella camera da letto reale «Ma che diavolo vi è saltato in testa a voi due?! Provocare il consiglio in quel modo è fin troppo pericoloso!»

I due uomini scoppiarono a ridere «Era tutto calcolato mamma.»

«Cosa?»

«Vedi, cara, Jay ha avuto un'idea brillante per mettere a tacere il signor Kwang e i suoi amichetti.»

«Ovvero?»

«A te l'onore, figliolo.»

Jay sorrise «Loro non mi conoscono. Ho passato gli ultimi anni lontano dalla capitale e non hanno avuto l'opportunità di studiarmi e se io salissi al trono all'improvviso-»

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