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«Vedo che sei incinta, di nuovo.»

«Sai anche tu come sono gli uomini del tuo rango.»

«Non è solo il mio di rango.» Yonga sorrise con un sospiro, lasciando continuare l'altra «Vuoi del tè?»

«Dipende: vuoi avvelenarmi?»

La contessa le porse la tazzina ricca di quella deliziosa bevanda, facendo un sorso dalla sua «Di cadaveri in casa non ne voglio.» La osservò «Quanti figli hai?»

«Otto, non contando questo qui e Aseo.»

«Hai ancora un bel fisico, nonostante tutto.»

«Fare sesso brucia le calorie. Devi farne molto anche tu, a quanto vedo.»

«Sei fuori strada.»

«Con Shindo non va più bene come un tempo?»

«Abbiamo idee diverse sul futuro di nostra figlia. Anche se, in fin dei conti, ha sempre avuto ragione lui.»

«Deve darti molto fastidio.»

«Non immagini quanto.»

«Oh, immagino invece. Il tuo pessimo carattere mi ha reso la vita impossibile parecchie volte.»

La contessa sorrise «Se ti riferisci a quando mi sono arrampicata su un albero e non riuscivo più a scendere, quella è stata colpa tua.»

«Colpa mia? Sei tu che hai voluto seguirmi quando sapevi che non ne eri in grado!»

«Non dovevi arrampicarti tu in principio! Io ti stavo solo evitando una ramanzina da-»

«Contessa.» Jacob attirò l'attenzione facendo zittire le due donne «Ci sono delle persone fuori che chiedono di entrare a ogni costo. Non siamo riusciti a mandarli via.»

«Delle persone?»

«Bambini.»

Le due donne si guardarono e Yonga corse alla finestra per scoprire l'ennesimo disastro che era accaduto nella sua vita.

Mentre dall'altra parte della città, davanti al palazzo reale, si era creata una folla immensa e urlante «Diteci la verità!»

«Come possiamo fidarci del consiglio!»

In prima linea c'erano i dipendenti di Aseo, i quali richiedevano giustizia per lei. La castana ne era lusingata, ma non avrebbe mai voluto creare tutto quello scompiglio; aveva paura «Seo.» Ayeon le si affiancò e le prese una mano «Andrà tutto bene. Ahn verrà incriminato e probabilmente verrà esiliato per quello che ti ha fatto.»

«Ha fatto sesso con mia madre.»

«Cosa?!»

«Quando ha fatto quello che ha fatto... Ha paragonato il mio corpo a quello di mia madre. Cosa pensi che abbia voluto dire?» La guardò «Probabilmente uno dei miei fratelli è figlio suo, io non-»

«Seo. Non arrivare a conclusioni affrettate, ok? Facciamo una cosa per volta, insieme. Prima affrontiamo il consiglio, facciamo rinchiudere Ahn e poi chiederemo spiegazioni a tua madre.» La abbracciò «Una cosa per volta, va bene?»

La castana annuì sentendosi impotente. Sapeva che la sua testimonianza non sarebbe servita a molto, ma la regina aveva fatto capire di essere dalla sua parte e sembrava che avesse qualcosa in mente; voleva provare a fidarsi di lei.

Quando tutto fu pronto, il sovrano prese parola dentro quella stanza immensa «Dunque, scusate la fretta di questa riunione, ma come avete potuto ben capire la situazione sta sfuggendo di mano. Senza perdere troppo tempo, lascerò la parola al signor Sim.»

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