Capitolo 9. Wonderland

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Pov Jas

<<papà sono a casa!>> grido una volta entrata. Oggi all'asilo è venuta a prendermi la zia Anna perché mamma è al lavoro e lui aveva una riunione importante.

Entro in cucina e vedo un mattoncino colorato sopra il tavolo, ma non arrivo fin lassù <<papà corri!>> urlo ancora più forte.

Il mio papà arriva subito <<Jas habibi cos'è successo? Stai bene?>> mi chiede con una faccia buffa mentre mi ispeziona il viso.

<<si papà, mi prendi quello?>> scoppio a ridere indicando quello strano oggetto.
Lui guarda il tavolo e sospira, si avvicina e mi prende in braccio mettendomi a sedere sullo sgabello <<questo Jas è un libro>> mi spiega mettendomelo in mano.

A me non sembra un libro, è troppo piccolo e duro per esserlo <<ma i tuoi libri sono più grandi di così, ed hanno le pagine morbide>> dico aprendo quel mattoncino fatto ci cartone.

Il mio papà mi sorride <<questo è un libro per i piccoli, posso insegnarti a leggerlo mentre guardi le figure se vuoi>>

<<si ti prego papà! Insegnami, insegnami subito!>>

Papà dice sempre che leggere ti fa vivere mille e milioni di vite diverse, ed io voglio per una volta essere una principessa, una di quelle vere.

Lui mi mette sulle sue ginocchia e lo apre, mi insegna come riconoscere le lettere e come metterle insieme.

<<domani ne troverai un altro diverso>> esclama quando abbiamo ormai finito di sfogliarlo ed io lo abbraccio forte.

Oggi ho scoperto una cosa nuova, a me leggere con il mio papà piace, davvero tantissimo.


La mia passione per la lettura è nata quando avevo su per giù quattro anni, mentre sfogliavo uno di quelli libricini fatti di cartone.

Ricordo che mio padre me ne faceva trovare uno nuovo ogni giorno quando tornavo dall'asilo. Si metteva accanto a me e mi insegnava a mettere insieme ogni lettera che c'era scritta.

Alle elementari sapevo già leggere, ed ogni volta papà mi dava libri sempre più difficili per esercitarmi.

Credo di aver letto quasi tutti i grandi classici, tutti i libri per bambini, romanzi rosa e storie gialle, miti grechi e poesie scritte da grandi artisti.

Le mie storie preferite erano le tragedie, come Romeo e Giulietta per intenderci.

Erano racconti di un amore vero, puro all'inverosimile, ma allo stesso tempo straziante e fottutamente realistico.

Le tragedie ti insegnano che non sempre tutto va come dovrebbe, che dopo una vita intera passata ad amarsi può esserci un imprevisto che compromette tutto.
Sono storie fantastiche che ti fanno rendere conto che a volte l'amore non basta. Non ti illudono come fanno spesso i romanzi.

Leggere mi affascinava ed allo stesso tempo ammiravo chi riuscisse a scrivere storie così coinvolgenti, gli autori erano per me una fonte di ispirazione.

Mio padre è sempre stato affascinato dal mondo della scrittura, diceva sempre che solo chi riusciva a scrivere la propria storia era davvero padrone della sua vita.

Wonderland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora