Capitolo 20. Cinque anni fa

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Pov Dylan


Si può aspettare senza sperare?

Ho capito in questi giorni che mi sono sembrati interminabili, che sì, forse si può fare.

Io la aspetto, ma senza sperare. La aspetto perché ogni tanto mi giro a cercarla anche se so che non ci sarà, io provo lo stesso a trovarla in mezzo agli altri.

La aspetto perché quando esco di casa mi chiedo se il mio sguardo incrocerà il suo, tra tutti gli sguardi che incontrerò nella giornata.

La aspetto perché continuo a sentire che tra tutto quello che ho, c'è comunque qualcosa che non ho, che non ho più, o forse non ho proprio mai avuto ma avevo l'illusione che fosse così.

La aspetto ma senza sperare, che forse è una contraddizione, ma io la aspetto perché ogni volta la sera prima di chiudere gli occhi e provare a dormire, vorrei solo mandarle la buonanotte per farle capire che non ho smesso di mettere i suoi sogni prima dei miei, i suoi incubi prima dei miei.

Perché so che quando mi sento solo, mi ci sento perché lei non è con me. Perché se non riesco ad amarmi è perché voglio amare prima lei.

Perché sono più di venti giorni che vado avanti, conosco persone nuove, torno a casa con altre, e faccio sbagli. Ma poi quando arriva la notte la mia testa si riempie solo di lei.

Dei suoi occhi chiari che cerco nelle altre, nella sua voce che nessuna ha, dei suoi capelli troppi scuri per essere quelli delle tipe che mi porto a letto.

E allora dico che non voglio che torni ma che vorrei solo guardarla dormire.

Si può aspettare senza sperare?

Mi sono reso conto che no, che non si può fare.

Io la aspetto, e ogni volta mi auto convinco che non voglio vederla tornare, che non voglio un suo messaggio o una sua chiamata e invece un po' ci spero che alzi il telefono e premi il mio contatto, anche solo per dire due sciocchezze, anche solo per sentire il tuo respiro.

Io quindi ci spero che torni, che e un po' di più di aspettare. Spero perché è l'unica cosa che posso fare, perché è quasi ancora come se noi due fossimo insieme.

Perché a volte l'ho sognata, e nei miei sogni eravamo una cosa sola, io e lei, due corpi uniti dalla stessa anima danneggiata.

E so che la vedrò oggi, ma non è così che mi sarebbe piaciuto incontrarla.

Luca mi ha detto che farà lei il discorso, di nuovo come anni fa, ed io mi chiedo se sia stata la cosa più giusta causarle questo dolore un'altra volta.

Perché oggi avrà gli occhi gonfi, delle grandi occhiaie, sarà più magra del solito, ed i suoi occhi non brilleranno come fanno di solito.

Ci penso ora mentre esco di casa diretto in chiesa, e mi domando se vederla farà così male come credo.


Pov Jas

Il mese di agosto non mi è mai piaciuto, sin da quand'ero piccola odiavo l'eccessivo caldo che c'era durante questo mese.

Ad oggi purtroppo ho un'altra motivazione per odiare questo mese, per odiarlo con tutta me stessa, con ogni fibra del mio esile corpo.

Sono esattamente ventidue giorni che non esco di casa, perché come ogni anno dal primo agosto mi rinchiudo nella mia bolla senza far entrare nessuno.

Il mese di agosto per me ha lo stesso significato di "morte", perché è il mese in cui Ludovica ha scelto di togliersi la vita.

È tutto ancora fresco per me, anche se sono passati cinque anni, durante questo giorno io sento ancora nella testa le parole di mia madre, che mi dice che lei non c'è più.

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