Pov DylanNon so più cosa fare con lei, se continuare ad aspettarla e sperare che prima o poi si renda conto di che cosa bella potrebbe nascere tra noi, oppure mandarla al diavolo che tanto da quello che sembra è il suo migliore amico.
L'ultima volta che l'ho vista è stato una settimana fa. Lei dormiva ancora. Io ho appoggiato la testa sulla mia mano e mi sono fermato qualche minuto a guardarla.
Aveva il volto rilassato, i capelli sparsi per il cuscino, una mano sopra la pancia e l'altra dietro la testa.
Sembrava stare così bene che non ho avuto il coraggio di svegliarla, e me ne sono andato senza dirle nulla.
E nonostante siano giorni che non la vedo, la penso costantemente.
Ho passato tutte queste notti a rimuginare sulle sue parole, a ciò che mi ha detto per farsi conoscere un po' di più, e alla difficoltà che ha impiegato per farlo.
Ho ripensato a come abbiamo dormito abbracciati, e a come entrambi abbiamo passato una notte tranquilla.
Prima di cadere nel sonno le ho dato un bacio sopra l'occhio, bacio a farfalla lo chiamava mia nonna, e non l'ho fatto perché sono diventato matto, c'è una spiegazione ben precisa.
Sopra l'occhio perché gli occhi sono lo specchio dell'anima, ed io volevo farle capire che non importa quanto la sua sia sporca, io l'apprezzo comunque.
Non so dire esattamente quando ho iniziato a provare qualcosa per lei, perché si, ormai è inutile fare finta di nulla, io per lei sento qualcosa.
Mi piace passarci del tempo insieme, mi piace guardarla sorridere, toccarla, baciarla.
Mi piace l'espressione che fa quando pensa, mi piace quando è felice ed i suoi occhi brillano.
Mi piace pensare, illudermi, che forse un giorno potrò essere l'unico a farle brillare gli occhi, che un giorno magari io e lei potremmo stare insieme, insieme davvero.
Lascio perdere i miei pensieri e torno a concentrarmi sulle persone avanti a me. Oggi a casa siamo tutti, e dato il caldo di luglio abbiamo deciso di pranzare in giardino.
<<Dyl hai capito?>> mi domanda Carlotta mentre si versa altra acqua nel bicchiere.
<<scusami ero perso nei miei pensieri, dicevate?>> le chiedo io mortificato.
<<tranquillo, stavamo dicendo che questa mattina mi ha chiamata Carolina, la madre di Jas, invitandoci tutti da loro stasera per un aperitivo in famiglia, per festeggiare la laurea di Jasmine>>
Io rimango interdetto per un attimo, perché neanche sapevo che facesse l'università, nessuno mi aveva detto nulla.
<<ti vedo perplesso>> continua lei.
<<per forza, lo siamo tutti, neanche io sapevo nulla>> mi precede Luca, visibilmente incazzato.
Suo padre prende parola <<non serve a nulla innervosirsi, la cosa importante è che ci abbia avvisati e che ci vuole li per lei, e noi andremo lì stasera per supportarla come abbiamo sempre fatto, come una famiglia>>
Nessuno dice niente ed il discorso finisce lì.
Continuiamo a mangiare in tranquillità e dopo aver aiutato Totta a sistemare tutto, ognuno sparisce nella propria stanza a sistemarsi per l'occasione.
Io resto per una buona mezz'ora a letto, cazzeggiando con il telefono, e quando vedo che si sono fatte quasi le cinque mi spoglio e vado diretto in doccia.
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Wonderland
Storie d'amoreJasmine è una ragazza appena maggiorenne quando perde la sua migliore amica Ludovica e devastata decide di trasferirsi in Marocco, paese originario di suo padre. È una ragazza tenace, solare e testarda. Amante dei tatuaggi e del brivido che si pro...