Pov JasNon credo di essere mai stata così in pace con me stessa, come lo sono ora.
È passato poco più di un mese da quando io e Dyl siamo stati a Parigi, e da quando abbiamo deciso di essere ufficialmente una coppia.
In questo mese mi sono sentita bene, bene davvero, come non mi sentivo da anni.
Dylan resta spesso a dormire qui da me, mia madre lo adora, e mio padre stravede per lui. Passano le ore a parlare di libri e poesia, senza stancarsi mai.
A volte li sbircio dallo stipite della porta, e sento una strana sensazione pervadermi ogni volta che li vedo così in sintonia tra loro.
Io dal canto mio ho ripreso a scrivere, sul serio stavolta. Da quando ho superato il blocco non mi sono fermata neanche per un giorno, decisa più che mai a finire questo libro.
È stato più difficile di quanto pensassi, dover scrivere con verbi al passato è stato complicato e a tratti doloroso, ma ci sto riuscendo.
Lo sto facendo anche ora, seduta alla scrivania con il Mac avanti. Digito freneticamente le dita sulla tastiera, e butto fuori tutto.
"I miei occhi brillavano ad ogni tuo sorriso, brillavano ad ogni tua risata ed ad ogni tua faccia strana, buffa o divertente.
Brillavano quando mi guardavi, quando mi prendevi in giro e cercavi di farmi ridere. E brillavano anche quando mi mandavi i bacetti dalla fotocamera, che in quel momento volevo solo afferrarli e stamparmeli dappertutto.
I miei occhi brillano ancora oggi, quando sento il tuo nome in bocca ad altre persone.
Brillavano quando mi arrivava un tuo messaggio, quando dopo una litigata al mio "facciamo pace" rispondevi con un "ti voglio bene", quando mi chiamavi per dirmi di aprire la porta.
Brillavano quando da lontano vedevo che ti avvicinavi a casa mia, quando sapevo che era arrivata l'ora in cui saresti dovuta stare con me.
I miei occhi brillavano perché ci tenevo a te, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Brillavano perché non esisteva persona più importante di te, perché non avevo mai provato cose così prima di allora.
I miei brillavano come se avessero visto un gelato alla stracciatella, come se tu fossi quel regalo che si aspetta da tanto sotto l'albero.
I miei occhi brillavano sempre,
sempre come fosse la prima volta."Chiudo word dopo ave revisionato gli ultimi capitoli, ed entro nell'app delle mail.
Una settimana fa ho mandato qualche capitolo del manoscritto ad una casa editrice, e quando stamattina ho visto che avevano risposto, ho deciso di aspettare un po' prima di leggere l'esito.
A loro ho specificato che l'epilogo è ancora da scrivere, ho spiegato il motivo di questa scelta, ed ho spiegato cosa Ludovica era, e sarà per sempre, per me.
Ho spiegato a grandi linee il significato che vorrei avesse questo libro, e quello che significa per me.
Mi tremano le dita mentre clicco su quella mail tanto attesa, e prendo un respiro profondo prima di iniziare a spostare a destra e sinistra sullo schermo.
"Gentile signorina Taghzouti, siamo lieti di informarla che il suo manoscritto ci incuriosisce molto, la aspettiamo per un colloquio.."
Smetto di leggere il seguito della mail. Gli occhi mi si riempiono di lacrime e non riesco più a vedere nulla nitidamente.
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Wonderland
RomansaJasmine è una ragazza appena maggiorenne quando perde la sua migliore amica Ludovica e devastata decide di trasferirsi in Marocco, paese originario di suo padre. È una ragazza tenace, solare e testarda. Amante dei tatuaggi e del brivido che si pro...