-16- Il Cercatore

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Il ragazzo con la cicatrice a forma di saetta sulla fronte non dormiva.

Il finale di quella festa gli scorreva davanti agli occhi come un film Babbano senza sonoro.

Non riusciva a dare un senso all'ultima scena. Lucius Malfoy e Draco Malfoy - il primo tenendo sotto braccio il secondo - che sparivano nella notte, inghiottiti dal buio campo di grano.

Ron russava fragorosamente. Aveva ceduto molto prima di lui, Harry.

Il soffitto della stanza di Ron era pieno di poster in movimento. I personaggi cercarono di distrarre il giovane mago insonne con le loro capriole ed i loro lazzi silenziosi.

Ma non era un viatico per il sonno quello che cercava Harry.

Era un filo conduttore.

Ricordava una scena di tanti mesi prima. Nel vedere padre e figlio allontanarsi di spalle nel buio del campo non pensava ai loro identici ghigni. Pensava a Lucius Malfoy che abbracciava  e  confortava Draco e non riusciva a capire perché quel ricordo avesse il potere di metterlo così a disagio, ne' a determinare cosa la sua mente stesse omettendo.

Pensava a Draco Malfoy. Non riusciva a pensare a niente altro, nemmeno alla seconda prova del Torneo Tremaghi. La festa era stata per lui, anche se si era sentito così in imbarazzo. Tutti erano convinti, irrazionalmente, che dopo una prova del genere il resto dovesse essere una passeggiata.

Hermione no, era pessimista e pensava l'esatto contrario.

Beh, comunque Draco Malfoy non lo aveva più tormentato dall'inizio dell'anno. Non si era nemmeno unito al coro di quelli che lo accusavano di aver barato per partecipare al Torneo.

Per la prima volta Harry si rendeva conto dell'assenza di Draco Malfoy intento a farsi beffe di lui appena possibile, tra ore buche e ricreazioni.

Il padre di Ron era rientrato a casa solo dieci minuti dopo che gli altri erano andati a letto e questo era un ulteriore mistero, ossia dove fosse finito dopo aver attaccato al fienile Lucius Malfoy.

Ron avrebbe fatto il tifo per suo padre anche in quell'occasione. Suo fratello Percy, stranamente, glielo aveva impedito.

Mah, al diavolo Malfoy. Ormai se n'era andato e questo ad Harry stava benissimo. Anche se doveva ammettere che vederlo passare tra le braccia di Arthur Weasley gli aveva capovolto la vita come poche altre cose al mondo. Non che fossero amici. Non che Malfoy avesse parlato con uno di loro, a parte Molly. La signora Weasley era stata più reticente ancora del marito. Misteri.

Malfoy sapeva dove trovare la Tana. Misteri.

Draco Malfoy piombava lì come se stesse scappando. Misteri.

Nessuno diceva niente, eppure sembrava che stesse scoppiando la guerra. Misteri...

Ma aveva un anno duro sulle spalle da affrontare, Harry. Una seconda prova che gli stava per essere svelata. Non poteva occuparsi di quella roba tutta insieme...

*

Harry non provò ad aprire l'uovo lassù. Non aveva intenzione di ripetere la scena della sala comune di Grifodoro.

Quel dannato uovo d'oro doveva essere un indizio, ma urlava da storcere le budella.

La notte era calma e serena, Harry aveva deciso di uscire da solo e si stava godendo il cielo stellato su alla torre di Astronomia.

Una delle cose che Ron sapeva di Harry era che di tanto in tanto uscire da solo di notte nel Castello gli piaceva. Era dai tempi dello Specchio delle Brame che Ron aveva imparato a riconoscere quando Harry era in uno di quei momenti 'solisti'.

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